Ad un giorno dalla fine della prima fase delle Primarie Pd, quella riservata ai soli iscritti, sembra essere Michele Emiliano il grande sconfitto della corsa alla segreteria del Partito Democratico. Come riportato da Il Manifesto, se il magistrato non dovesse raggiungere il 5% su scala nazionale o non fosse in grado di superare il 15% in almeno 5 delle regioni chiamate a votare, ecco che il suo nome non potrebbe essere votato ai gazebo del prossimo 30 aprile 2017. Dalla mozione Emiliano fanno sapere di aspettare in particolare i voti della regione Puglia e più in generale del Sud, storicamente quelli più lenti ad arrivare, ma la sensazione è che la corsa per guidare il Pd sia a due, tra Renzi e Orlando. L’ex Guardasigilli intanto, già sicuro dell’accesso alla fase 2 delle Primarie, ha deciso di ritirare la propria candidatura dalle città di Crotone, Barletta, Cassino denunciando “congressi irregolari”. Una misura adottata anche in alcuni circoli dell’area Vesuviana a Napoli che potrebbe favorire proprio Emiliano, su cui potrebbero convogliare tutti i voti degli anti-Renzi. (aggiornamento di Dario D’Angelo)



Matteo Renzi ad un giorno dalla chiusura delle Primarie Pd nei circoli dem è assolutamente in vantaggio con un risultato prossimo alla vittoria “facile” contro i rivali Andrea Orlando e Michele Emiliano. Per loro fortuna il prossimo 30 aprile dovrebbe essere tutta un’altra storia, visto che potranno votare tutti anche i non iscritti al Partito Democratico. Certo, se il buon giorno si vede davvero dal mattino, i risultati nei circoli di questi giorni consegnano una linea interna al partito, tra i fedelissimi e i nuovi iscritti, assai spostata verso Renzi e non proprio verso il Governatore della Puglia. “Tiene botta” il ministro della Giustizia invece, che necessità però di un colpo di coda nelle prossime settimana per minare le certezze di un Renzi molto più silenzioso e paradossalmente (o forse sta proprio qui il “segreto” del nuovo successo dem?) in crescita nei consensi interni. Intanto oggi l’ex premier fiorentino si è concesso una uscita sul fotte tema internazionale che richiama fortemente l’economia italiana: «per mesi i Salvini e i Beppe Grillo ci hanno fatto la lezione, nei talk e sui giornali: copiate da Trump, il futuro è il protezionismo, la società aperta fa solo danno. È bastata una indiscrezione sui giornali americani per zittire tutti i protezionisti italiani e per far capire che i teorici della chiusura fanno male all’Italia, tanto male». I dazi di Trump scatenano il candidato segretario che in questo modo dà una breve ma decisa stoccata anche per una possibile campagna elettorale nazionale, non più solo democratica. «Chi fa paura sul futuro, fa notizia. Ma chi fa progetti sul futuro, fa politica. La differenza tra noi e i populisti, è tutta qui», chiude su Facebook Renzi. Pagherà in termini di voti in questi ultimi due giorni di Primarie Pd ai circoli?



Michele Emiliano sperava di raccogliere maggiori consensi nella prima parte delle Primarie Pd che vede in questi giorni tra marzo e aprile le ultime chiamate al voto nei circoli dem di tutta Italia. La partita è tutt’altro che già conclusa in vista dei gazebo del 30 aprile prossimo, ma è anche vero che il risultato davvero esiguo di Emiliano, battuto e di gran lunga come “sfidante” del favorito Renzi dal ministro della Giustizia Andrea Orlando, dovrà far riflettere il Governatore della Puglia. Sperava infatti di ottenere un effetto opposto, decidendo di rimanere nel partito e accettare la sfida pur non essendo per nulla d’accordo con la gestione renziana del Pd negli ultimi tre anni. I circoli dicono altro, e bisognerà attendere il popolo effettivo per vedere se cambierà qualcosa; intanto però Emiliano si concentra sul post-Congresso e prova ad alzare l’asticella della vicenda, seguendo su questa linea il collega Orlando. «Il punto chiave lo ha detto anche oggi Andrea Orlando: se Renzi sarà il nostro segretario noi abbiamo già perso le elezioni. Per vincere le elezioni ed evitare governi improbabili bisogna che il Pd cambi la sua guida». Lo ha detto ieri il Governatore in un circolo di Bologna, commentando anche gli ultimi sondaggi arrivati nelle segreterie: «Gli ultimi sondaggi ci danno molti punti sotto il Movimento5 Stelle sia al sud che al nord il Pd è fuori dalla cornice della fotografia degli italiani».

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