Emiliano le prova tutte per provare a risalire la china dei sondaggi sulle Primarie Pd che lo vedono al momento al terzo posto della competizione dietro Renzi e Orlando. E lo fa non risparmiando frecciate e stoccate sopratutto all’ex premier praticamente ogni giorno: intervenendo a L’Aria che Tira, programma La7 con Myrta Merlino, il Governatore della Puglia ha paragonata Renzi ancora una volta a Berlusconi, ma per provare a non sembrare piuttosto antico con questo paragone, è andato oltre. «Renzi? Sembra un leader della destra europea; si è impadronito del Pd secondo logiche che non sono della nostra storia», attacca duramente Emiliano. Poi prosegue, provando anche il paragone con la Germania di Shultz, «è un’altra cosa, un altro mondo. In Germania da 40 anni esiste un reddito minimo di cittadinanza, un mezzo che ci chiede perfino l’Unione europea». Il problema di Renzi, secondo il candidato più “di sinistra” all’interno del Pd, è che starebbe rubando in questo modo il «mestiere a Forza Italia, mentre gli elettori di sinistra si spostano verso M5s o verso il non-voto».



In una intervista rilasciata al Mattino parla il co-leader della mozione Renzi in vista delle Primarie Pd del prossimo 30 aprile, Maurizio Martina. Il ministro dell’Agricoltura – tra i più stimati del Governo Renzi prima e Gentiloni poi – rilascia le prime forti dichiarazioni per lanciare la corsa dell’ex premier in una sfida che li vede avvantaggiati ma che non può pienamente rimanere serena specie perché in progetto c’è poi il secondo e molto più complesso salto verso le Elezioni Nazionali. E da qui parte Martina, come del resto aveva fatto anche Renzi nell’ultima ospitata a Porta a Porta due giorni fa: «I cinquestelle hanno una vocazione distruttiva, mentre noi vogliamo costruire. La loro vena antidemocratica si vede anche nelle scelte interne prese solo dal capo così come nelle iniziative che propongono per l`Italia», risponde Martina sulla domanda riguardo ai veri avversari di Renzi. «Anche per questo il Pd ha oggi il compito di costruire una alternativa forte, popolare e credibile alle derive di Grillo e Salvini», conclude il ministro. Ma qual’è la ricetta per riprendersi i voti fuggiti via in questi anni proprio verso le liste grilline? Per Martina bisogna fare un duro lavoro di ascolto, «aprendoci, impegnando forze nuove e presentando il nostro progetto a partire da alcune priorità essenziali: lavoro, giovani, equità sociale, nuovo sviluppo e rilancio del progetto europeo». Parla di vecchi e nuovi conservatorismi da superare con una proposta che possa essere il più innovativa e moderna possibile: per fare questo Martina è ovviamente d’accordo sul fatto che il segretario del Pd debba essere anche il candidato premier. «Si tratta di una scelta di chiarezza verso gli elettori e muove dalla consapevolezza che per governare efficacemente serve avere la massima investitura politica possibile», conclude il ministro dell’Agricoltura.

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