Lontano dalla cinepresa, Dario Argento fa sempre “paura” questa volta ai grillini del Movimento 5 Stelle che vengono attaccati in lungo e in largo dallo scatenato regista romano ospite negli studi di Un giorno da pecora (programma su Rai Radio1 con Giorgio Lauro e Geppi Cucciari). Il discorso sul Movimento 5 Stelle viene tirato in ballo dai conduttori che chiedono poi ad Argento un parere sul sindaco della sua città, la Capitale: la risposta non piacerà certo al Campidoglio con una presa in giro pungente e ironica che sottolinea quanto la Raggi non sia proprio nelle grazie del regista di Profondo Rosso. «Non mi è simpatica per niente e poi con quell’atteggiamento naif….», corredato da tanto di imitazione in falsetto ed eloquio pieno di “eh, oh” e altri echi inquietanti. «Andiamo lì, con il cagnolino a spasso, come stiamo bene, ci divertiamo, mano nella mano, quanto è bello, facciamo le foto a  tutti…», è completamente scatenato un Dario Argento “posseduto” dall’imitazione di Virginia Raggi evocativa anche se giustamente i conduttori gli fanno notare che il sindaco M5s non fa proprio così, «ma si che lei lo fa, è nella sua anima e immaginazione», racconta criticamente il regista horror. Il giudizio poi è chiaro, “non la vorrei mai in un mio film”, e nemmeno altri sindaci passati: si salva solo Rutelli e forse Veltroni, sugli altri «lasciamo davvero perdere», conclude Dario Argento. Clicca qui per la video-intervista a “Un giorno da pecora”



Ma l’attacco contro Virginia Raggi condotto da Dario Argento nel programma Un giorno da pecora era partito da una più ampia trattazione politica sulla figura di Beppe Grillo: «Mi fa più paura di Salvini. L’ho conosciuto quando era un attore, era molto simpatico. Poi,  improvvisamente…», racconta in diretta radio. Secondo il regista il leader del Movimento 5 Stelle è divenuto una sorta di caudillo della nuova destra italiana, di questo partito che ha preso il nome dagli alberghi cinquestelle…», si rivede Argento mentre spara a zero sui grillini e sul loro fondatore, tra una anticipazione e l’altra del suo prossimo film scritto con uno autore americano e girato in Canada. Niente simpatia, niente fiducia e niente “empatia” con la nuova politica che avanza a Cinque Stelle: per Dario Argento pare che il vero film horror della politica italiana sia in questo momento proprio quel partito nato da un’idea di Grillo e da una pratica della Casaleggio Associati. Ciak, si chiude.



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