Tra amministrative e Politiche, le elezioni dei prossimi mesi daranno il decisivo polso della situazione anche per i tanti leader politici impegnati in campagne elettorali in questo periodo: stando ai sondaggi prodotti da Istituto Ixè si scopre infatti che al momento il consenso personale dei principali leader politici mostra un nettissimo calo dell’ex premier Matteo Renzi e una conferma al vertice per l’attuale Presidente del Consiglio, Paolo Gentiloni. Su tutti, il premier ha guadagnato un’altra fetta di preferenze rispetto al suo predecessore, impegnato nella campagna elettorale per le Primarie Pd e ancor di più indirizzato nella maxi battaglia verso le Elezioni Nazionali. Gli elettori però ad oggi non premiano Renzi, lasciandolo al 26% dietro a Gentiloni che invece viaggia sul 29-30%: un abisso poi con gli altri leader, da Matteo Salvini al 20% fino a Giorgia Meloni al 19%. Male i leader del M5s, con Di Maio al 19% e Beppe Grillo al 17% di preferenze: in fondo alla classifica dei sondaggi sulla fiducia “personale” troviamo Silvio Berlusconi, sempre più in crisi con il proprio elettorato che lo sceglierebbe solo con il 17% dei voti.
Secondo i dati degli ultimi sondaggi elettorali e politici gli italiani che si dichiarano indecisi o astenuti sembrano essere in calo. La percentuale di elettori che non ha ancora deciso a chi dare il proprio voto o al contrario che ha già deciso che non si recherà alle urne non si aggira più sul 40%. In base infatti ai dati degli ultimi sondaggi di Euromedia Research gli italiani indecisi o astenuti sono il 30,1%. La rilevazione è stata effettuata lo scorso 10 aprile dall’Istituto di ricerche per il programma di Rai 1 Porta a Porta, condotto da Bruno Vespa. Al campione di italiani è stato chiesto di indicare le proprie intenzioni di voto nel caso in cui oggi ci fossero le elezioni politiche a livello nazionale. Meno di un italiano su tre non ha quindi fornito alcuna indicazione di voto mentre tra coloro che hanno espresso le proprie preferenze il Movimento 5 Stelle continua a riscuotere la maggioranza dei consensi. Il M5s è infatti ancora al primo posto con il 28,0%, segue il Partito Democratico con il 26,2%. Poi, secondo i risultati di questi sondaggi elettorali e politici, seguono tutti gli altri partiti: Forza Italia al 14%, Lega Nord al 13,5%, Fratelli D’Italia-An al 4,7%, Articolo Uno – Movimento Democratico Progressista al 3,0%, Sinistra Italiana al 2,8%, Alternativa Popolare+Udc all’1,5%. Infine altri partiti di Centrosinistra (Possibile+Pisapia+altri) raccolgono l’1,8% e altri il 4,5%. (aggiornamento di Stefania La Malfa)
Fa strano a dirlo e dimostra come forse l’attuale sistema elettorale andrebbe modificato, eppure secondo i sondaggi elettorali e politici prodotti da Emg Acqua per il tg di La7 l’unica vera coalizione che dopo il voto potrebbe ritrovarsi con una maggioranza minima ma stabile alla Camera sarebbe quella “no Euro”, tra Lega Nord, Fratelli d’Italia e Movimento 5 Stelle. Ad oggi infatti, stante le intenzioni di voto uscite per ultime nel panorama dei sondaggi su Elezioni Nazionali, l’unica forza che porterebbe il numero dei seggi oltre il limite per avere maggioranza in Parlamento, vede Grillo e Salvini insieme. Possibilità reali? Molto poche, per questo forse per i vari partiti converrebbe velocizzare la discussione e la presentazione di nuove leggi elettorali. Male infatti tutte le coalizioni alla Camera, con qualsiasi schema possibile: Centrosinistra secco (217 seggi), “allargato” con Pd e Ap (217), ma male anche le Larghe Intese con Pd, Berlusconi e Alfano (276). Il centrodestra unito è troppo debole e prenderebbe solo 202 seggi, lasciando alla “coalizione no-Euro” il campo per poter governare. Esatto, con il rischio di ritrovarsi ad urne nel giro di qualche settimana visto quanto hanno sempre affermato sia Salvini che la base grillina.
Più che verificare con questi sondaggi di Winpoll Scenari Politici l’autentico status di leader nel Movimento 5 Stelle, i dati raccolti potevano essere interessanti per testare l’elettorato grillino sull’eventualità della rampa di lancio per Davide Casaleggio (il figlio del defunto e cofondatore M5s, Gianroberto). È apparso in tv per una intervista a tutto tondo sul programma e futuro grillino, ha organizzato una sorta di “Leopolda” in salsa Cinque Stelle e ora attende lo scenario dei prossimi mesi per formare il programma di governo e gli eventuali candidati ministri assieme alla base stretta del Movimento. Ma gli elettori, ad oggi, premierebbero Casaleggio Jr come leader del partito nato dai meet up? La risposta è assolutamente no: i sondaggi di Winpoll mostrano infatti come il figlio di Gianroberto raccoglie ad oggi un misero 8%, “non incarna appieno il ruolo di leader”, che spetta ancora a Grillo per il 51% degli elettori. Male anche Di Maio, 13%, e Di Battista, solo 8%: malissimo e neanche in competizione Roberto Fico (0%). La base è sempre più stretta e gravita di fatto attorno ad un unico personaggio, l’ex comico brizzolato.