In Francia un pericolo cresce di ora in ora verso le Elezioni che domenica prossima chiameranno 45 milioni di francesi alle urne: si chiama astensione ed è il principale incubo per i 4 candidati in lizza per accedere al ballottaggio del 7 maggio. Secondo fonti diffuse ieri dal ministero degli Interni di Parigi, è rischi maxi astensione in vista del voto di domenica, «Con un’astensione addirittura vicina al 50% – dicono le fonti all’agenzia Ansa a Parigi- si rischia che al secondo turno vada chiunque dei quattro di testa. E non si può escludere un ballottaggio Le Pen-Melenchon». Si teme il panico al voto e il panico anche nei mercati con Macron e Fillon che rappresentano “l’argine” istituzionale contro il “nuovo” populismo che avanza. Gli euroscettici portano “fuoco” sul pagliaio già piuttosto caotico della politica francese e i sondaggi rischiano di essere disattesi come i due precedenti illustri per Brexit ed Elezioni Usa. Va ricordato che il sistema elettorale francese prevede scrutinio uninominale maggioritario a due turni: è previsto il ballottaggio a meno che uno dei candidati non superi il 50% al primo turno, una circostanza che non si è però mai verificata finora. Sono cinque anni di governo che vedranno il successore di Hollande eletto tra poco meno di tre settimane: vinceranno “i timori” o una exploit dell’ultima ora?
Sono quattro i punti, non uno di più nemmeno uno di meno: i sondaggi per le Elezioni in Francia del prossimo 23 aprile mostrano una situazione che dire ingarbugliata è alquanto eufemistico. Al 23% troviamo Macron, al 22,5% Marine Le Pen, poi il gollista Fillon al 19,5% e l’exploit di Jean-Luc Melenchon al 19%: tutti lì, quattro punti soli e con la fragilissima situazione dell’astensione che rischia di portare al ballottaggi praticamente chiunque di questi quattro nomi. Chi rischia di più pare essere il candidato favorito da establishment ed Europa, quel EM di EnMarche! che partito con i favori del pronostico pare abbia perso circa un milione di voti negli ultimi giorni per mancanza di incisività nei programmi (e per forte crescita di Melenchon e Fillon). Macron spera nella veridicità dei sondaggi ma intanto viene registrato come abbia perso due punti (Le Pen perde 2,5 punti percentuali rispetto ad inizio aprile ma il suo elettorato è quello più determinato: l’84% si dice sicuro della scelta). Si decide tutto in questi ultimi tre giorni, con le urne domenica che saranno il loro primo, parziale, verdetto.