La vigilia delle Elezioni in Francia 2017 è caratterizzata da un’alta allerta per il terrorismo dopo l’attentato di giovedì scorso sugli Champs Elysées e dopo le minacce di uomo armato di coltello oggi alla Gare du Nord di Parigi. Il voto per il primo turno per le presidenziali francesi è in programma domani 23 aprile e in vista dell’apertura dei seggi gli 007 hanno lanciato l’allarme. Secondo i servizi francesi i seggi sarebbero “vulnerabili” e sulle Elezioni in Francia 2017 incomberebbe una minaccia jihadista “costante e sostanziale”. A riferire dell’allerta degli 007 francesi è stato, secondo quanto riportato dall’Huffington Post, Le Parisien: il quotidiano ha citato un documento segreto di cui sarebbe venuto a conoscenza secondo cui ai seggi e nei luoghi sensibili sarebbero stati previsti servizi di sicurezza rafforzati. L’allarme potrebbe scattare in caso di vittoria al primo turno della leader dell’estrema desta Marine Le Pen e del candidato della sinistra radicale Jean-Luc Melenchon. Inoltre un’altra minaccia, riferisce ancora il quotidiano francese, potrebbe essere quella informatica con possibili attacchi nei confronti della trasmissione dei risultati elettorali.



C’è attesa per il voto alle Elezioni in Francia 2017 che si terranno domani 23 aprile. Secondo gli ultimi sondaggi francesi riportati da Termometropolitico.it, al primo turno delle presidenziali nessuno dei candidati riuscirebbe a raccogliere il 50% più uno necessario per la vittoria. Dunque si profila un secondo turno elettorale il 7 maggio. Per il ballottaggio continuano ad essere favoriti Emmanuel Macron (En Marche!) e Marine Le Pen (Front National): a prevedere uno scontro diretto tra questi due candidati sono tutti i principali istituti di ricerca d’oltralpe. L’ex ministro dell’Economia del governo Valls raccoglierebbe tra il 23 ed il 25% e la leader del Front National resterebbe sopra il 20%. Per quanto riguarda gli altri tre principali candidati alle Elezioni in Francia 2017 i sondaggisti francesi indicano Jean-Luc Mélenchon, candidato del Fronte di Sinistra, tra il 18 ed il 20%. Benoît Hamon (Partito socialista) è ormai dato al di sotto del 10% e infine è in leggera crescita il gollista François Fillon che nelle ultime settimane si sarebbe riportato verso quota 20%. I sondaggi contengono tuttavia un margine di errore e quindi non è del tutto escluso un rientro in corsa di Fillon e Mélenchon. (clicca qui per leggere tutto)



Domani si terrà il primo turno delle Elezioni Francia 2017, con 11 candidati che dovranno essere scelti per poter raggiungere il 50% e conquistare l’Eliseo: dal momento che praticamente è quasi impossibile che vi sia un partito che raggiungerà tale risultato, bisognerà ancora una volta attendere l’esito del ballottaggio per poter vedere il nuovo successore di Francois Hollande all’Eliseo. Sondaggi, programmi, critiche e polemiche, tutto è però stato “congelato” due sere fa con l’attentato nel cuore della Parigi e della Francia che conta, sugli Champs Elysées. Un attentato del’Isis, ancora una volta dopo il tremendo 13 novembre 2015 tra Stadio e Bataclan e ancora una volta dopo l’attacco al giornale satirico Charlie Hebdo. Parigi attaccata a due giorni dalle elezioni significa ovviamente tanto, quasi tutto forse per definire gli ultimi equilibri del voto in una situazione inedita che vede ben 4 candidati potersi giocare l’approdo al secondo turno. Ma chi, se proprio qualcosa verrà cambiato nel voto di domani, potrà dire di esse stato “avvantaggiato” dall’effetto paura dell’attentato islamista sui Campi Elisi? In tanti, se non forse quasi tutti, hanno indicato Marine Le Pen come maggiore “indiziata” nell’ottenere più voti dopo l’attacco del 20 aprile, consentendole a questo punto la “sicurezza” del ballottaggio.



Molto probabilmente sarà proprio verso la leader del Front National che si indirizzeranno i tanti voti ancora “indecisi” degli elettori francesi; ci sono due “però” che ci sentiamo di avanzare, uno numerico e l’altro di contenuto. Innanzitutto, quanto davvero servirà per spostare di tanto il peso dei voti? Un precedente molto recente dimostra che grandi avvenimenti tragici vedono spostare qualche voto ma che le percentuali generali poi non cambiano di così tanto; poco prima del referendum Brexit tutti ricorderanno l’assassinio vile e truce di una deputata pro-remain come Jo Cox. Ebbene, nonostante il clamore per quell’attentato a pochi giorni dal voto, non ci furono grandi cambiamenti e la Brexit venne approvata lo stesso.

Sotto il profilo invece del contenuto, può essere interessante una “provocazione”: siamo così sicuri che la reazione all’ennesimo attentato islamista sia l’isolazionismo promesso e lanciato legittimamente da Marine le Pen? O piuttosto serve una sferzata decisa verso una maggiore unione-unità che provi a raccogliere nell’immediato futuro la lotta alla Francia e all’Europa in quanto tali, senza distinzioni di colori, classi sociali e motivazioni. Il progetto Hollande ha decisamente fallito, ma non è detto che per questo l’unica vera alternativa sia l’estremismo opposto del Front National… (aggiornamento di Niccolò Magnani)

Ad un giorno dalle Elezioni in Francia il pensiero è ancora tutto incentrato al criminale attentato terroristico lanciato a Parigi, sugli Champs Elysées: due sere fa la sparatoria che potrebbe cambiare a questo punto molto se non tutto nelle urne di domenica, con inevitabilmente la pista legata all’Isis che va a “favorire” le tematiche proposte da Marine Le Pen (data fino a ieri in calo ma sempre al secondo posto dietro a Macron). L’attacco contro la polizia francese è avvenuto proprio mentre erano in diretta tv tutti i candidati alle Elezioni, intenti agli ultimi appelli prima del voto. È stato ovviamente tutto interrotto con la campagna sospesa e chiusa praticamente da tutti i principali candidati, Le Pen, Fillon e Macron, mentre Melenchon e altri hanno deciso di proseguire anche per la giornata di ieri e oggi. «Siamo in guerra, contro un mostruoso totalitarismo: ora siamo tutti uniti e lucidi, basta lassismo e ingenuità della Repubblica che fino ad oggi ci ha portato alla situazione attuale», attacca in una conferenza stampa questa mattina la leader del Front National. E lancia poi un appello, molto duro, al presidente uscente Francois Hollande: «A questo presidente notoriamente inefficace, a questo governo effimero, segnato dall’inazione chiedo un ultimo sussulto, prima di lasciare il potere», afferma la Le Pen, che conclude «gli chiedo solennemente di ordinare il ripristino effettivo delle nostre frontiere in virtù del trattato di Schengen e procedimenti amministrativi o penali immediati per gli schedati a rischio di adesione all’ideologia del nemico». (aggiornamento di Niccolò Magnani)