Si chiude la polemica attorno a Luigi Di Maio e la famiglia della Camorra La Torre, con l’intervento diretto a la Zanzara del protagonista di quella foto che ha sollevato lo scandalo nel Pd, con le accuse di Pina Picierno e Benedetto Zoccola: Francesco Tiberio La Torre, intervenuto ieri sera al programma condotto da Giuseppe Cruciani, ha smentito seccamente le accuse di affiliato alla Camorra, nonostante il padre Augusto La Torre prima di diventare un pentito fosse uno spietato boss camorristico. «Io non sono un camorrista. Pina Picierno e Benedetto Zoccola, dovrebbero chiedere scusa a me e a Di Maio. Io non ho precedenti e sono incensurato», sono le parole più importanti dette da Francesco Tiberio ai microfoni di Radio 24. Smentita nettamente la polemica sollevata dal Pd con il post di Pina Picierno: «Non ho conosciuto Di Maio, né mai votato M5S. Sono comunista e anticamorra. E poi ho fatto anche commenti positivi su Renzi, on line. A Mondragone spero che vinca il cambiamento». Il bene al padre rimane intatto, ovviamente, come ogni figlio, ma per La Torre Jr. «la sua vita mi fa schifo e da quel cognome ho avuto solo problemi. Non lo vedo da sei mesi, non devo chiedere scusa per cose fatte da lui. Nessuno nega che sia un pluriassassino, ma il clan La Torre non c’è più dal 2002», ha detto Francesco Tiberio La Torre in diretta su La Zanzara. (agg. di Niccolò Magnani)



Duro scontro tra il Partito democratico e Luigi Di Maio: quest’ultimo è stato accusato di essere sostenuto dal figlio di Augusto La Torre, uno spietato padrino di camorra. A mettere in imbarazzo il vicepresidente della Camera è una foto che è stata pubblicata su Facebook da Francesco Tiberio La Torre. «Aria nuova, la speranza per i giovani si inizia a intravedere», ha scritto per commentare la foto di Luigi Di Maio in compagnia di alcuni giovani attivisti del Movimento 5 Stelle di Mondragone, in provincia di Caserta, tra cui un nipote incensurato del boss. Le presunte ombre di camorra potrebbero allungarsi sul voto amministrativo di Mondragone? Lo scontro è stato aperto dall’eurodeputata Pd Pina Picierno, che attacca: «Che messaggio invia a chi a Mondragone si batte ogni giorno contro la camorra? Di Maio sa che il figlio di La Torre non ha mai preso le distanze dalla terribile storia criminale del padre? Spero voglia chiarire immediatamente da che parte sta. Sulla camorra non si scherza». Secca la replica del parlamentare grillino: «Il M5s è contro la camorra con tutte le sue forze e quindi contro quella famiglia. Non rispondo di commenti o foto rubate».



I parlamentari Pd all’attacco di Luigi Di Maio e il Movimento 5 Stelle dopo la pubblicazione di una foto del parlamentare con un nipote del boss Augusto La Torre e del commento del figlio del camorrista. Fa rumore il commento del vicesindaco di Mondragone, che in passato ha denunciato la camorra e per questo vive sotto scorta: «È inaccettabile. Un fatto di inaudita gravità», ha dichiarato Benedetto Zoccola. I precedenti non mancano: il vicepresidente della Camera nel novembre scorso si era dovuto giustificare per una foto scattata casualmente con Salvatore Vassallo, fratello dello stake holder dei rifiuti della camorra e “ministro” del cartello dei casalesi. Nel marzo 2014, invece, Di Maio ha dovuto spiegare la vicinanza con il figlio del boss di Giugliano, Corrado Iacolare, che era incensurato e aveva scelto un’altra strada rispetto a quella del genitore. Ora, dunque, nuove accuse per il parlamentare grillino.