Una delle reazioni in Italia certamente più colorite alla vittoria al primo turno della Elezioni in Francia di Emmanuel Macron (che andrà al ballottaggio contro Marine Le Pen) arriva dal giornalista cattolico Mario Adinolfi. Con un post su Facebook, in sole poche righe, riesce a dare contemporaneamente del gay nascosto, represso, venduto alle lobby e forse con un dei tutti di complesso di Edipo al leader di En marche!: insomma, un Adinolfi da battaglia davvero scatenato e contro “il luogocomunismo del politicamente corretto”, come dice lo stesso direttore de “La Croce”. Parte soft con il suo lungo post su Facebook: «Macron è sposato con Brigitte che ha 24 anni più di lui, mia madre quando mi ha partorito aveva 24 anni. Ecco, se scegli per moglie una che può essere tua madre non stai bene, è oggettivamente qualcosa di innaturale», pum.
Apriti cielo con il web che subito si riversa contro Adinolfi e il suo post poco “gentile” con Macron a cui evidentemente non ha perdonato le lunghe campagne con il suo ex governo Hollande sulla famiglia e sui matrimoni LGBT. Ma poi va oltre Adinolfi, ritenendo che la moglie di Macron, Brigitte Trogneux, in realtà sia solo una copertura: «Sarebbe innaturale un 64enne che sta con una 39enne? Lo sarebbe meno, al netto di ogni luogocomunismo politicamente corretto, la natura spiega facilmente il perché. In Francia si insiste molto su Brigitte come copertura di un’omosessualità di Macron non ostentata ma inserita in una logica di lobbismo gay». Per poter chiudere con il botto, Adinolfi si riserva l’ultima “perla”, sempre a fine post Fb: «Forse non è rilevante. Ma che in Francia si passi dalla Premiére Dame ad una sorta di Premiére Mum non è solo una nota a margine di costume». Vive la France, vive la libertà e vive… la “provocation”.