Stando ai dati forniti dai sondaggi di Index Research, si scopre a 5 giorni dalle Primarie Pd che in realtà una vera battaglia non dovrebbe neanche cominciare, con Matteo Renzi in assoluto vantaggio e con ampio margine di affermazione. Un 61% che non lascia tregua ai rivali, Andrea Orlando e Michele Emiliano che pure fino all’ultimo provano a far cambiare idea agli elettori dem mostrando tutti i limiti e i problemi della politica renziana. Gli elettori del Partito Democratico però, almeno per quanto riguarda i sondaggi, non hanno dubbi: 61% Renzi, 29% Orlando, 10% il Governatore della Puglia: domenica 30 aprile avremo la conferma o la smentita, anche se intanto un altro dato rischia di mettere la posizione di Renzi in difficoltà. Sempre secondo un sondaggio di Index è stato anche chiesto agli italiani se queste primarie rappresentano un momento importante per la vita politica del Paese: il 75,6% le ritiene momento per nulla importante e da qui può capire anche il senso di un appuntamento ormai sempre più “snobbato” rispetto ai problemi reali del Paese. (agg. di Niccolò Magnani)



Stando ai sondaggi elettorali prodotti per Ipsos, la riforma pensioni prodotta dal Governo Renzi e dal seguente Gentiloni che punta forte sula novità dell’Anticipo Pensionistico (Ape), gli italiani non sono per niente convinti che questa misura sia risolutiva della crisi previdenziale che affligge il nostro Paese da ormai molti anni. Secondo i dati prodotti dai sondaggi politici pubblicati nella scorsa settimana, si scopre infatti che solo l’85 è convinto che l’anticipo pensionistico faccia guadagnare di più e convenga i lavoratori che decidono di andare in pensione in forma anticipata. Secondo invece l’82% degli italiani intervistati, dunque la stragrande maggioranza di essi, sono le banche e gli istituti di credito che in realtà sono i veri “beneficiari” dell’Ape e delle altre misure inserite nella bozza di riforma pensioni. (agg. di Niccolò Magnani)



Gli ultimi sondaggi politici prodotti da Scenari Politici-Winpoll mostrano un dato piuttosto curioso sul tema molto dibattuto in attesa delle prossime Elezioni Politiche, ovvero il candidato premier del primo partito attualmente in Italia. Per il Movimento 5 Stelle il problema della scelta non dovrebbe essere così importante, visto che saranno le “primarie online” sul blog di Grillo a stabilirlo tra qualche mese; certo, con il precedente delle comunarie a Genova, Milano, Monza, Parma  così via non fanno ben sperare in una “serena” accettazione del risultato scaturito dagli iscritti sul web e per questo motivo anche gli istituti di sondaggi provano a sondare il terreno chiedendo direttamente agli elettori chi sceglierebbero oggi nella rosa dei nomi “famosi” all’interno del Movimento 5 Stelle. Ebbene, Luigi Di Maio o Alessandro Di Battista, o al massimo Beppe Grillo, direte voi, giusto? Anche noi saremmo per questa linea e invece il sondaggio di Winpoll mostra come sia Roberto Fico il candidato premier favorito ad oggi per la corsa a Palazzo Chigi in veste grillina; Grillo prende il 3%, Davide Casaleggio il 4%, ma è la sfida del trio ex Direttorio ad infiammare la “corsa” al premierato. Di Maio prendere il 32% delle preferenze, Di Battista il 27% e Fico il 37%, a sorpresa, laureandosi candidato in pectore del M5s. Il blog confermerà questi “pazzi” sondaggi? (agg. di Niccolò Magnani)



Il Pd resta in vantaggio nei sondaggi politici ed elettorali: nell’ultimo condotto da Winpoll per il quotidiano Huffingoton Post viene registrato anche l’allungo. Lo scenario scaturito dalle intenzioni di voto degli italiani sorride ai dem, tornati in testa la settimana scorsa. In questa, dunque, sono riusciti ad incrementare il margine di vantaggio rispetto al Movimento 5 Stelle: ora il Pd è al 27,9%, mentre i grillini sono indietro di 7 decimi, attestandosi con il 27,2%. Crescono anche i due principali partiti del centrodestra, cioè Lega Nord e Forza Italia, con la formazione di Silvio Berlusconi leader a fronte del suo 13%. Il partito di Matteo Salvini, invece, è indietro con l’11,9%. Secondo l’istituto veronese i partiti maggiori fanno registrare comunque una crescita, di conseguenza calano le formazioni minori. Questo è il caso di Articolo 1 Democratici e Progressisti, Sinistra Italiana, Lista Pisapia, Alternativa Popolare e Udc.

La Lega Nord ha sorpassato nuovamente Forza Italia nei sondaggi politici ed elettorali. Confermata, dunque, l’inversione di tendenza delle ultime settimane: secondo l’istituto Ixè, il partito di Matteo Salvini sta crescendo pian piano. Il Carroccio nel giro di un mese è tornato vicino al 13%, guadagnando circa 7 decimi. Quasi fisiologico, invece, l’arretramento del partito di Silvio Berlusconi, che ha registrato un calo per la seconda settimana di seguito dopo aver registrato ad inizio aprile una percentuale record. Ora è a 12,8%, cioè un decimo dietro la Lega Nord e con 3 decimi in meno rispetto a due settimane fa. Nell’area del centrodestra, dunque, il partito del Carroccio si impone nuovamente come quello di maggioranza. Un passo in avanti lo ha fatto anche Fratelli d’Italia che, secondo il sondaggio realizzato per Agorà, ha guadagnato 2 decimi, riavvicinandosi così al 5%. I tre partiti del centrodestra, però, insieme raggiungerebbero il 30,5%, anche se l’ipotesi di una coalizione compatta in vista delle elezioni resta remota.