A volte se lo si scorda, anche se i sondaggi rinfrescano la memoria, eppure tra pochi mesi sono in programma (l’11 giugno per la precisione) le elezioni amministratori che scandiranno l’agenda politica almeno fino ad estate inoltrata. È vero che non ci sono le stesse grandi città che vi erano 12 mesi fa (Roma, Milano, Torino, Bologna, Napoli) e che avevano trasformato le Amministrative in un voto politico indicativo anche a livello nazionale, ma è altrettanto vero che sono pur sempre una scadenza elettorale importante, l’ultima prima delle nuove Politiche del 2018. Stando ai sondaggi prodotti per Istituto Piepoli, si scopre che il Movimento 5 Stelle, nonostante il caos a Genova, è il partito che più viene visto in grado di un exploit (per il 41% degli elettori intervistati); male invece il Pd, con solo il 22% che lo ritiene all’altezza della competizione elettorale tra un mese e mezzo. Crescita ancora bassa per Lega Nord (solo per il 5%) e Forza Italia, con Berlusconi che alle amministrative potrebbe cogliere il 5% delle preferenze. Con un Pd ancora in calo e con un M5s più forte potrebbe già dover dire molto sull’inizio di campagna elettorale nazionale.



Stando a quanto affermato dai dati dei sondaggi prodotti di Emg Acqua, il Movimento 5 Stelle ha i numeri per essere il primo partito in Italia, i seggi conquistabili alla Camera ma senza una vera maggioranza. O meglio, potrebbe averla solo in una poco probabile oggettivamente coalizione “sovranista” con Fratelli d’Italia e Lega Nord: un vero rebus quanto viene stabilito dall’attuale legge elettorale se si votasse domani. Ora della fine di questa Legislatura potrebbe ovviamente cambiare il sistema con cui andare alle urne, ma nel frattempo i numeri incoronano un Movimento 5 Stelle, partito in testa ma senza un vero governo da “spendere”. Gli altri partiti avrebbero il problema opposto, visto che hanno maggiore possibilità di accordo elettorale ma non hanno i numeri di cui godono i grillini; stando ai sondaggi di Emg Acqua, si scopre che 202 seggi sarebbero conquistati di diritto stante le ultime intenzioni di voto. Indietro tutti gli altri, visto che il Pd prenderebbe “soli” 187 seggi, Forza Italia 88, Lega Nord 82, Fratelli d’Italia 32. Male Alternativa Popolare che rimarrebbe tagliata fuori dal Parlamento, mentre Sinistra Italiana avrebbe un unico seggio, con Democratici e Progressisti invece che porterebbero a Palazzo Montecitorio 26 seggi sicuri. Il problema al momento non sembra preso sul serio dalla base M5s che annuncia almeno a livello pubblico che il 40% alle urne è un obiettivo reale: se però così non fosse allora i problemi e gli studi dovrebbero essere consistenti nei prossimi mesi per provare a trarre la soluzione adatta.



Molto interessanti i sondaggi elettorali e politici pubblicati da Index Research rispetto agli ultimi due governi presenti in Italia che di fatto hanno “traghettato” verso le prossime Elezioni di Primavera 2018. Matteo Renzi e Paolo Gentiloni, secondo gli elettori italiani sui temi di maggior interesse dall’economia all’Europa fino al rilancio post-crisi. Con un sondaggio che ha provato il confronto continuo tra gli ultimi due esecutivi, si scopre che, a sorpresa, l’effetto del “giglio magico” ha ancora qualche cartuccia da sparare. Sui temi dell’Europa, è il governo Renzi a ottenere maggiori garanzie e fiducia con il 28,9% contro il 18,2% del governo Gentiloni in quanto a “affidabilità ed efficacia”; l’attuale Governo però ha saputo far negli secondo i sondaggi sui temi dell’immigrazione (29,6% vs 16,9% di Renzi) e sull’economia (23,4% vs 21,8%) nonostante il ministro Padoan sia rimasto in tutti e due gli esecutivi. Ma Renzi secondo gli elettori ha saputo far meglio, anche se con minimo scarto di percentuale, sul taglio degli sprechi (22,6% vs 20,9% di Gentiloni) e in generale sui problemi del Paese e sul piano delle riforme strutturali, nonostante la sconfitta nel referendum costituzionale del 4 dicembre scorso: per il sondaggio 24,7% per il Governo Renzi, 23,4% per l’efficacia di Gentiloni, consegnando il “match” 3 a 2 per l’ex premier fiorentino. Il giglio ha colpito ancora…

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