E poi accade che l’estrema destra conquista la fabbrica: nelle elezioni in Francia 2017 si assiste ad un cambio epocale (in realtà presente già da molto tempo in Europa e interessante spunto per discussioni di ben altro peso sul futuro della politica e la nuova globalizzazione). In vista del ballottaggio, Macron si è recato nella fabbrica Whirpool di Amiens, con gli operai che sono in protesta contro il governo Hollande da mesi: il problema è che si è diretto ad un incontro interno all’azienda, con rappresentanti sindacali e dirigenti. La Le Pen ha invece colto la palla al balzo e ha compiuto un mezzo prodigio “propagandistico”: si è subito diretta fuori dalla fabbrica, in mezzo ai lavoratori in protesta e ha raccolto solo complimenti e discussioni tutte tese al rilancio della fabbrica e del mondo del lavoro con la politica della chiusura frontiere e delle ricette del Front National. Al netto di ogni giudizio nel merito, punto enorme segnato da Marine Le Pen che partendo in netto svantaggio in questo ballottaggio deve provare a stupire e superare in bravura il rivale. E ieri ci è proprio riuscita: «Quando ho saputo che Macron sarebbe venuto qui ma non avrebbe incontrato i lavoratori, e quando ho saputo che sarebbe andato a rinchiudersi in non so quale sala della camera di commercio per incontrare due o tre persone raccattate, l’ho trovata una dimostrazione di grande disprezzo verso quello che stanno vivendo i salariati di Whirlpool. Ho allora deciso di uscire dal mio comitato e di venire a trovarvi», ha detto Marine tra le ali di folla. Quando poi Macron si è accorto ha fatto dietrofront e anche lui si è presentato in mezzo alla stessa folla, ma con risultati assai diversi: contestazioni, zero fiducia e inviti a “Marine president!”, non proprio un successo ecco… 



Guardando la mappa elettorale scaturita dai risultati in Francia in vista del ballottaggio si scopre come sul fronte del grado d’istruzione dei francesi al voto sia stato Macron a raccogliere le fasce più “alte”. Il candidato di En Marche! ha prevalso in tutti i 10 dipartimenti con il maggior numero di laureati, mostra la mappa concettuale di Termometro Politico: «nei dipartimenti conquistati da Macron la media di cittadini con un titolo avanzato era del 26,4%». Inevitabile invece il fenomeno opposto, con Marine Le Pen che ha conquistato le fasce più basse e disagiate della popolazione, quelle stanche dopo anni di governo Sarkozy prima e Hollande dopo: non diplomati e qualifiche professionali, qui Le Pen ha stravinto e medita di accrescere ancora di più la sua posizione per provare la difficile, se non impossibile, impresa di battere la congiunzione di endorsement piovute su Macron in questi pochi giorni dopo i risultati del primo turno.

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