-Per cercare di convincere gli ultimi indecisi, i candidati alle primarie Pd si proiettano già alle prossime elezioni politiche. Sarà per questo motivo che il Ministro della Giustizia, Andrea Orlando, in uno dei suoi ultimi appelli al voto ha stuzzicato i simpatizzanti democratici che non vogliono trovarsi con una riedizione del Patto del Nazareno. Come riportato da SkyTg24, il Guardasigilli ha dichiarato:”Se vince, Renzi farà l’alleanza con Berlusconi. Se vinco io, costruirò un nuovo centrosinistra”. Un appello accolto positivamente soprattutto a sinistra dove sono in tanti a sperare in una disfatta di Matteo Renzi. Lo stesso Michele Emiliano ha cercato di chiamare a raccolta un bacino elettorale diverso da quello del Pd: pur di sconfiggere l’ex premier, infatti, il governatore della Puglia ha chiesto l’aiuto di “tutti gli antirenziani d’Italia”. Basteranno gli ultimi appelli a ribaltare l’esito di un voto che, a detta dei sondaggi, vede Matteo Renzi grande favorito? (agg. di Dario D’Angelo)
Domani 30 aprile 2017 si terranno le Primarie del Pd in tutte le piazza d’Italia con i tre candidati Matteo Renzi, Michele Emiliano e Andrea Orlando che verranno designati e scelti per guidare il Partito Democratico nei prossimi quattro anni. Nelle ultime schermaglie e appelli per il voto di domani, la completa e diversa anima dei tre rivali che si apprestano a vedere l’esito di una campagna elettorale forse meno forte nei toni ma non meno distante tra posizioni e programmi: Renzi ha chiuso ribadendo che con lui “Europa sì ma non così”, Orlando criticando la falsa rottamazione del Pd compiuta dall’ex segretario (e favorito) dem, Emiliano ha voluto rappresentare l’anima più di sinistra e ha richiamato al voto tutti gli insegnanti e gli appartenenti al mondo della scuola con queste parole.
«Se dovessi diventare segretario del PD, azzererò questa riforma, la ricostruiremo insieme, la riscriveremo e cercheremo insieme di porre rimedio all’infinita serie di ingiustizie che sono state determinate», scrive il Governatore della Puglia su Facebook.« Ho bisogno, però, del vostro sostegno altrimenti questa battaglia rischia di rimanere nel limbo, nell’indifferenza nella quale è rimasta in tutti questi mesi, in questi anni. Andate a votare domenica 30 di aprile, votate per me, sono l’unica persona che in questi anni non ha mai mollato un minuto ed è rimasta al fianco della scuola pubblica italiana», conclude Emiliano. Di contro, il Ministro della Giustizia ha punzecchiato ancora una volta la “rottamazione” renziana, «i notabili del Partito Democratico sono tutti saldamente a sostegno di Matteo Renzi.
In questi anni la rottamazione ha funzionato così – ha detto il Guardasigilli – Si sono tolte le prime file e le seconde hanno fatto un passo avanti, ma le dinamiche sono rimaste le stesse in molte realtà del Paese». Da ultimo lui, il favorito alle Primarie e il più avanti in tutti i sondaggi, ha voluto alzare di nuovo l’asticella occupandosi di tematiche che anticipano di fatto già la campagna per le Politiche (del resto Renzi ha chiamato a raccolta il popolo del Pd annunciando “scegliere così anche chi sarà il candidato premier Pd). Dunque l’Europa e la necessità di cambiamento hanno rappresentato la chiusura della campagna a Bruxelles: «Noi siamo europei, noi vogliamo l’Europa. Ma non questa Europa. Vogliamo l’elezione diretta del presidente della commissione, puntare sugli investimenti e non sul fiscal compact, portare il piano Juncker nelle periferie, uniformare fisco e sociale, investire in cultura quanto in sicurezza. Basta con l’atteggiamento dei tecnocrati: Ce lo chiede l’Europa. Iniziamo a dire cosa chiediamo noi all’Europa».
Il Pd cerca il suo segretario con le Primarie che domani dalle 8 alle 21 terreno tutti gli elettori dem impegnati nel nominare il successore di Matteo Renzi: di sicuro chi non vuole vedere lo stesso nome visto negli ultimi tre anni di gestione dem al Congresso è Giuliano Pisapia che con un endorsement al contrario ieri sera ha “steccato” Renzi. «Non posso che auspicare un buon risultato per quel candidato che fino ad ora dice che si batterà per una coalizione di centrosinistra», ha annunciato in un incontro per Campo Progressista ieri sera a Pisa. L’ex sindaco di Milano, nonostante le lusinghe renziane arrivate nelle scorse settimane – “accordi con Pisapia molto volentieri, con Bersani e Mdp mai più” – sa bene chi non voterebbe nelle Primarie di domani: «non Renzi? No, infatti», chiosa Pisapia aggiungendo che «anche all’interno dei renziani ci sono tante persone che vogliono l’unità del centrosinistra. O ci sarà una coalizione o dovremo cominciare a ragionare concretamente di un centrosinistra per unire ma al di sopra del Pd».