“La vecchia partitocrazia è come Blockbuster, noi siamo come Netflix. Il futuro è nella Rete, nella partecipazione”: il nucleo dell’intervento di Davide Casaleggio sul Corriere della Sera. Ha voluto lanciare così il convegno “Sum-Capire il futuro” il figlio del fondatore Movimento 5 Stele, deceduto il 12 aprile 2016 e per il cui ricordo è stato scelto dalla famiglia Casaleggio di organizzare questo evento tutto incentrato sul futuro del web, della rete, dei robot e della politica stessa legata al suo amico Beppe Grillo con cui condividere la “guida” del Movimento. Gianroberto Casaleggio ha oggettivamente rivoluzionato il sistema di democrazia diretta, al netto di ogni polemica e contrasto sulla gestione e la “libertà” effettiva degli iscritti grillini. Il figlio intende portare avanti il suo “verbo” puntando fortissimo ancora sulla rete e ipotizzando il futuro a metà tra l’utopia e la profezia; «Capire il futuro serve per inventare il futuro che vogliamo. Se alcune condizioni sono determinate dall’evolversi della tecnologia, la decisione su come reagire, come posizionarci o come adeguarci spetta solo a noi», scrive ancora Davide Casaleggio, parlando del progetto Watson Ibm che potrebbe, ad esempio, portare la grande evoluzione della tecnologia applicata ma aprire la voragine del lavoro manuale sostituito nel giro di 10 anni e con la conseguente crisi della disoccupazione allarmante. «Il prossimo decennio può riservarci un’altra drammatica crisi o una straordinaria opportunità in cui potremmo affrancarci dall’esigenza del lavoro per vivere». Secondo il figlio del guru M5s deceduto l’anno scorso, tutto sta nel gestire gli di passaggio «al meglio delle nostre capacità, con la massima generosità, per inventarci il futuro che vogliamo», scrive al direttore del Corriere, Casaleggio Jr. E sulla politica? Interessante il passaggio-paragone con i film online, ma ancora di più la spiegazione del sistema Rousseau: «stiamo discutendo e votando in Rete il programma di governo. Il MoVimento 5 Stelle è attualmente l’unica forza politica italiana che si preoccupa di programmare l’attività di governo che proporrà agli elettori alle prossime politiche, consentendo a ogni singolo iscritto di contare e dire la sua». Resta il punto, e questo neanche il padre lo aveva risolto, della conduzione effettiva di questa democrazia diretta alla prova dei fatti: il caso di Genova con la “vittoria” revocata dal garante Grillo è emblematico di come è possibile “progettarsi” il futuro con il rischio di forzare la mano nella più antica e vecchia manovra da partito classico. Una sorta di Netlfix con la tentazione di ritorno “nascosto” al Blockbuster…



Davide Casaleggio nella sua lettera al Corriere della Sera detta poi anche la linea programmatica dei prossimi mesi, fornendo indicazioni ce nessuno dei diretti protagonisti grillini avevano ancora con decisione annunciato (non lo sapevano ancora?). «Molti commentatori si sorprendono del fatto che ormai, nei sondaggi, il MoVimento 5 Stelle goda della fiducia di un terzo degli elettori, in particolare dei giovani dove arriva circa al 50% e se anche i sedicenni avessero diritto di voto, come penso sarebbe giusto, la percentuale sarebbe ancora più alto», scrive Casaleggio, incalzando anche sull’ipotesi di presentare la sua squadra di governo prima del voto probabilmente già nella prossima convention Italia a Cinque Stelle in autunno. Entro quella data sarà votato su Rousseau i vari candidati incluso il ruolo di premier, con i fortissimi nomi circolati nei giorni scorsi di Luigi Di Maio e Alessandro Di Battista su tutti. Sarà una rivoluzione autentica o una modalità più tecnologica di eleggere i “favoriti” del leader? Per questo bisognerà attendere qualche mese, Casaleggio evidentemente punta dritto al futuro e alla rivoluzione digitale: avverrà realmente?

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