Licenziata perché lavorava troppo bene. Potrebbe davvero essere andata così per Simona Laing, fino ad oggi dg della Farmacap e da domani licenziata e senza posto di lavoro. 45enne toscana, è stata al vertice della municipalizzata del comune di Roma che ha in gestione 45 farmacie comunali e ha risanato i conti che fino al 2015 erano in rosso costante e in perdita assoluta; ma è stata licenziata e la domanda sul “perché” risuona come una bomba negli ambienti delle municipalizzate romane. «Semplice, davo noia», risponde così con un gergo alla toscana la Laing all’intervista esclusiva di questa mattina ai colleghi di Repubblica. È stata licenziata per giusta causa dopo due anni di buona gestione, almeno a vedere i bilanci e i risultati raggiunti (nessuna farmacia chiusa, rilancio di quelle esistenti e apertura di 3 farmacie h24). Ma allora cosa è successo? Appena arrivata in città un personaggio influente di cui non fa il nome la avvertì: «nell’estate 2015, chiamata da Ignazio Marino, mi dissero: “Non ti faranno mettere a posto l’azienda. Sarebbe un caso che Roma non può accettare. Diventeresti un modello”». Le parole-choc di Simona Laing faranno certamente discutere visto che pare dietro vi sia proprio un conflitto con sindacati – “solo la Cgil“ – e il commissario nominato dalla sindaca M5s Virginia Raggi, Angelo Stefanori. «Finché al Bilancio c’era l’ex assessore Marcello Minenna ho lavorato benissimo, parlavamo la stessa lingua», racconta ancora a Repubblica la dirigente ex Farmacap a questo punto. «Dopo settembre, dopo le sue dimissioni, sono stata lasciata sola fino all’arrivo di Stefanori. Ora che sono stata cacciata mi chiedo: è questo il trattamento riservato alla nuova classe dirigente? Intanto ho deciso di impugnare il mio licenziamento e di chiedere i danni d’immagine». Le è stato imputato una gestione di un bilancio “fittizio” nel senso che non avrebbe tenuto conto dei diritti acquisiti dei dipendenti: «Ma non si può dare un giudizio su un bilancio perché non ci sono i buoni pasto che non ho sospeso io e che, tra l’altro, anche per i giudici non erano dovuti», commenta con punta di ironia la dirigente silurata al sindaco Raggi.



Il caso Farmacap farà ancora discutere e molto nell’assemblea in Campidoglio, specie perché nel giorno in cui Simona Laing è stata licenziata per “giusta causa, visto che è venuto meno il rapporto di fiducia“ la giunta Raggi ha stanziato 10 milioni per coprire la crisi di liquidità dell’azienda municipalizzata, confermando il volere di tenersi la Farmacap. «Farmacap non ha bisogno di quei soldi, perché quel debito lo si può risanare tenendo i bilanci in utile, come stavo facendo io. La verità è che invece di stanziare quei soldi per la povera gente si prevede già che la gestione di Stefanori porti ad avere delle perdite. Così l’azienda tornerà a essere una mucca da mungere», è stato il commento durissimo dell’ex dg di Farmacap, ancora ai colleghi dI Repubblica. Un fuoco che non si spegne, anche quando parla del rapporto non proprio “idilliaco” con Stefano: «Non gli è mai interessato entrare in sintonia con me. In due mesi mi ha inviato 2 lettere di contestazioni disciplinari e 50 note». Ma il vero motivo, pare, scatenante il siluramento della Laing sarebbe riferito alla sua decisione di licenziamento di 4 dipendenti sorpresi a rubare farmaci. «C’è un’inchiesta della procura, ci sono le telecamere che riprendono i furti. Bisognava dare un segnale e io l’ho fatto: come fai a non licenziare chi ruba 220 volte in un mese?». Frecciata politica in conclusione che fa capire come la situazione tra gli ambienti grillini e la gestione della Pa romana sia tutt’altro che idilliaca: «Ma i 5 Stelle non erano quelli che se c’era qualcosa di strano bisogna rivolgersi immediatamente alla procura?». Non si dà del genio ma semplicemente si dice “non di Roma e per questo non sono “comprabile””, afferma senza paura delle conseguenze Simona Laing.

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