I sondaggi politici elettorali prodotti in vista delle prossime Primarie Pd (il 23 aprile 2017) hanno di fatto “confermato” i primi risultati dei circoli dem che hanno chiuso il voto ieri sera. Matteo Renzi è ancora assai forte nei consensi, quantomeno nel popolo di centrosinistra o almeno contro i rivali finora sul campo del prossimo Congresso. Stando ai risultati dei sondaggi condotti da Ixè si scopre come prossimo segretario Pd ancora Matteo Renzi in testa a tutti, scelto dal 55% delle preferenze. Dietro l’abisso praticamente, con il ministro della Giustizia, Andrea Orlando relegato al 17% dagli elettori (nei circoli invece ha ottenuto un ottimo 35%), ancora peggio il Governatore di Puglia Michele Emiliano, ultimo al 13% degli elettori, meglio però di quanto raccolto nei circoli dem che hanno di fatto sonoramente bocciato la mozione del quasi-scissionista. Ora per Renzi non “resta” che confermare il trend e proseguire nella campagna pre-primarie; il Pd potrebbe essere conquistato con un altro piccolo sforzo, le prossime Politiche però richiedono tutt’altro impegno (e potrebbe anche non bastare vista la solidità del Movimento 5 Stelle ancora in queste settimane).



La politica come l’informazione vive di molti problemi: i sondaggi elettorali e politici, prendendo una piccola pausa tra intenzioni di voto, scenari, primarie e quant’altro hanno provato a condensare una breve ma interessante considerazione sul grave problema delle bufale, delle notizie false che sempre più anche in politica iniziano a prendere troppo spazio. Secondo i dati prodotti dai sondaggi di Termometro Politico, si scopre che sebbene rimanga un forte problema quello della “post-verità”, non è neanche così immediata che la sua legata proposta di soluzione sia per forza accettata dagli italiani intervistati. È stato chiesa nel sondaggio infatti se sia ritenuta necessaria la certificazione “Fact Checking” delle varie notizie che circolano in rete, e nel caso fatta da chi: le risponde molteplici sono molto interessanti e fanno comprendere come il nodo della questione sia molteplice. Per il 40,1%, la stragrande maggioranza, non vi è un vero pericolo nelle fake news e che ci deve essere libertà di stampa, con il cittadino chiamato a maggiore responsabilità nel saper distinguere. Per il 23,7% vi è pericolo di abuso nel controllo certificato, “chi infatti certifica il certificatole?“; per il 15,9% il Fact Checking deve esserci invece, un ente gestito dalla politica o dai giornalisti a certificare cosa è vero e cosa no. Sì ma con giuria popolare e indipendente nel giudizio per il 7,2% degli elettori e infine il sondaggi chiude con chi ritiene che debbano essere i social a stabilire cosa sia vero e cosa no.



Tra gli ultimi sondaggi elettorali e politici prodotti in questo periodo di forte instabilità pre-Elezioni amministrative e in attesa ancora di capire le Nazionali quando saranno, un punto su tutti rappresenta uno spauracchio per i partiti impegnati anche alla modifica dell’attuale legge elettorale imposta dalla Corte Costituzionale. Non vi sono maggioranze non solo stabili ma neanche minime alla Camera con l’attuale sistema elettorale: la soglia di 316 seggi minimi per poter governare non viene raggiunta ad oggi da alcun partito (nessuno infatti raggiunge il 40% per il premio di maggioranza) e neanche dalle coalizioni, anche più improbabili, organizzativi post-voto. Secondo i sondaggi diffusi da Emg Acqua per La7, si scopre come il centrosinistra dopo il voto potrebbe avere soltanto 215 seggi, mentre quello allargato con Pd, Sinistre, Autonomie e Alternativa Popolare ne ottiene solo 237. Male anche le Larghe Intese con Pd, Forza Italia, Ap e Autonomie, con 289 seggi e nessun possibile patto del Nazareno 2.0 da poter attuare; niente centrodestra, con 188 seggi dopo le intenzioni di voto, e neanche la Coalizione “no Euro” che potrebbe vedere Lega, Fratelli d’Italia e Movimento 5 Stelle riuscirebbe a raggiungere quota 316, si ferma a “soli” 308. (agg. di Niccolò Magnani)

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