E’ finita l’era degli inciuci? A leggere quello che ha detto Luigi Di Maio, il grande cambiamento di passo nello scenario politico sembrerebbe proprio questo. Pd e 5 Stelle che si siedono a un tavolo e fanno la tanto attesa legge elettorale, invocata con urgenza da Mattarella visto lo stallo imbarazzante a cui si è arrivati. “Intanto bisogna capire se Di Maio ha parlato a titolo personale o di tutto il Movimento” dice a ilsussidiario.net l’esperto di sondaggi Arnaldo Ferrari Nasi “perché questo con i 5 Stelle non è mai chiaro e lo stesso Di Maio recentemente ha fatto uscite non condivise del tutto dai suoi”. Detto questo, aggiunge “è ovvio che essendo gli unici due partiti ‘combattenti’, in quanto dispongono della maggioranza dell’elettorato, sono loro che devono fare la legge elettorale. Il problema è Renzi: a che gioco vuol giocare?”.
Il Movimento 5 Stelle fa un deciso cambio di passo, si dichiara disponibile a trattare con il Pd sulla legge elettorale. Che cosa significa?
E’ molto semplice. Essendo due partiti praticamente appaiati a livello di preferenze popolari in tutti i sondaggi, Di Maio mira a una legge che premi in qualche modo il partito vincitore, sperando di vincere in un duello onesto.
In che senso un duello onesto?
Un duello che faccia a meno degli inciuci, per capirci. Attenzione: gli inciuci degli altri, perché solo il Pd può mettersi d’accordo con un Berlusconi, i grillini vanno per la loro strada senza accordarsi con nessuno. I 5 Stelle per definizione non hanno aiuti, è il Pd che può stringere accordi con altri. Parliamo di tre poli, ma in realtà di poli combattenti ce ne sono due, Pd e M5s. Poi se vogliamo c’è anche il polo istituzionale contro gli anti-istituzionali o anche vecchia politica contro nuova politica.
Chi sono?
5 Stelle da una parte e tutti gli altri dall’altra, cioè Pd più Forza italia. E’ già successo e ancora succede, prima con il patto del Nazareno, adesso da tre anni con un governo di centrosinistra con parte del centrodestra. E’ quello che Di Maio vuole evitare.
Si può dire che grazie ai sondaggi che vanno a gonfie vele, i 5 Stelle in questa ipotetica trattativa tengono il coltello dalla parte del manico? Come dire a Renzi: o ti accordi con noi facendo la legge elettorale che va meglio a noi, o tanto noi vinciamo le elezioni lo stesso.
La risposta è sì, ma quello che Di Maio sta dicendo a Renzi è: non fare inciuci di nascosto così mi freghi e vinci tu. Facciamo un premio di maggioranza e vinca il più forte, sfidiamoci, gli altri lasciamoli a casa. Lui parla al Pd come al partito antagonista: per quanto tu, Pd, sia un partito corrotto, sei quello che prende più voti insieme a noi, sfidiamoci tenendo fuori i partitini e gli inciuci, dove inciuci vuol dire: con Forza Italia che viene a farti da stampella così vinci.
Renzi lo farà?
Gli conviene, anche perché il Pd è disunito ma solo a livello parlamentare. Lo abbiamo visto: storicamente queste scissioni sono scissioni di palazzo che non si rispecchiano nell’elettorato. A parte qualche minima percentuale, l’elettore Pd voterà Pd.