La corsa alle urne ha smosso circa 2 milioni di elettori per le primarie del PD. Secondo le statistiche stilate da YouTrend, infatti, il risultato per l’ex segretario oscilla “fra il 65 ed il 70%”, mentre l’affluenza è variabile da 1 milione e 800 mila a 2 milioni di italiani. Secondo le prime stime, Matteo Renzi dovrebbe trovarsi ancora in vantaggio con il 70%, grazie a quasi 3 mila e 400 voti positivi. Intanto, la polemica a Nardò continua ad aumentare per via della scelta della Commissione di annullare il voto al Sud, in alcuni seggi in cui ci sono state delle anomalie. Michele Emiliano ha annunciato che farà ricorso, in quanto le chiusure di Nardò e Gela “sono pretestuose e tendono ad escluderci in realtà dove era annunciata la nostra vittoria”, come ha sottolineato Dario Ginefra, deputato del compitato sostenitore di Emiliano. A La Spezia invece la supremazia spetta a Andrea Orlando, che ha ottenuto 56 voti contro i 6 conquistati da Renzi e lo zero registrato da Emiliano. [Aggiornamento a cura di Morgan K. Barraco]



La Commissione Nazionale per il Congresso Pd ha deciso a meno di due ore dalla chiusura dei seggi per le Primarie di annullare i voti nel paese di Cariati, in provincia di Cosenza, dopo le denunce incrociate pervenute dalla mozione Orlando e da quella Renzi. In particolare, «la decisione è stata presa dopo che la mozione Orlando aveva evidenziato che il seggio era stato allestito nel pub di un privato invece che nei locali del centro sociale come deciso», spiega la nota della Commissione dem. Dopo questo altro episodio di problematiche legate alle votazioni in corso oggi, sul suo blog è intervento anche Beppe Grillo che approfitta della situazione per criticare fortemente le schede di carta dei dem, lodando invece il suo metodo col clic sul web. «È completamente insensata – scrive su BlogGrillo – la polemica sulla ‘democrazia dei clic’ che sarebbe inferiore alla ‘democrazia delle schede di carta’ di cui si fanno promotori il Pd, gli altri partiti del ‘900 e tutti i giornaloni». Secondo il leader M5s inoltre, il voto del Pd «nasconde una visione antistorica, antitecnologica, orientata al passato piuttosto che al futuro e anche un po’ feticista». Attacco univoco contro la modalità di voto, Grillo si scatena e se la prende con il board del Partito Democratico per le loro scelte fuori tempo: «Hanno la stessa lungimiranza di quelli che si opponevano ai treni e alle automobili perchè riuscivano a pensare solo a cavalli più veloci. Non possiamo lasciare il nostro futuro nelle mani di questa gente che ha lo sguardo sempre rivolto al passato. La difficoltà non è recepire le idee nuove, la difficoltà è abbandonare quelle vecchie». (agg. di Niccolò Magnani)



Proseguono le polemiche di pari passo con le Primarie del Pd che alle ore 20 decreteranno il vincitore tra Renzi, Orlando ed Emiliano: dopo Calabria e Roma, anche la Puglia vede le prime proteste ai seggi durante le votazioni verso il Congresso dem. In particolare a Nardò l’ex sindaco Marcello Risi, coordinatore dell’area Orlando nella città pugliese, denuncia a Repubblica: «stanno votando esponenti di centrodestra, i consiglieri comunali di destra stanno presidiando il seggio. Il presidente di seggio non è in grado di mantenere l’ordine. Sembra ormai un circolo di Alleanza Nazionale. Per questo stiamo ritirando tutti i nostri scrutatori e abbiamo formalizzato la richiesta di annullamento del voto». La situazione è molto delicata visto che il sindaco di Nardò, Pippi Mellone, pochi giorni fa ha fatto il suo personale endorsement per Emiliano, pur di battere il duo Renzi-Orlando; il sindaco ha precedenti giovanili in CasaPoung e Azione Giovani e per questo motivo era stato accusato di spingere gli elettori del centrodestra e della destra pugliese e votare per Emiliano. Dopo le denunce di questo pomeriggio pare che i rischi si siano tramutati in realtà. (agg. di Niccolò Magnani)



Dopo aver votato ai rispettivi seggi, Matteo Renzi e Michele Emiliano, due dei tre candidati alle Primarie Pd in corso con le ultime ore delle votazioni, si sono lasciati andare agli ultimi appelli per il voto. Per il primo giorno senza carrozzina dopo l’infortunio, il Governatore pugliese si è recato alle urne raccontando ai tanti fedelissimi presenti al voto, «c’è un grande entusiasmo, soprattutto in Puglia: sono commosso da questa reazione democratica». Al termine del voto, Emiliano ha ribadito il suo invito a tutti gli italiani «a partecipare perché esprimere il proprio voto anche nella individuazione della leadership di uno dei più grandi partiti della democrazia italiana è molto importante». Il suo principale rivale, Matteo Renzi, probabilmente nuova segretario Pd questa sera dopo il voto, si rassicura dei tanti al voto (smentendo l’ipotesi pessimistica che parlava di flop sotto il milione di euro), commentando così: «Saranno davvero tantissime le persone che andranno e che sono già andate a votare. C’è la gioia per il Pd per aver dato questa straordinaria opportunità di decidere, e non lasciarla agli addetti ai lavori». (agg. di Niccolò Magnani)

È ancora caos in Calabria dopo la denuncia di possibili brogli in Calabria fatta questa mattina dalla mozione alle Primarie Pd di Andrea Orlando: è ora la mozione Renzi a denunciare brogli a Cosenza con accuse precise proprio contro la mozione del ministro alla Giustizia. «Continuano i brogli ed i tentativi di inquinare il voto democratico nella provincia di Cosenza da parte della mozione Orlando. Gravissime irregolarità al Seggio di Quattromiglia di Rende: si sono presentati infatti studenti fuori sede muniti di una falsa registrazione telematica», denunciano i membri del comitato vicino a Matteo Renzi. a nota poi prosegue, avvisando che solo dopo la sollecitazione mossa verso quel seggio sono stat inoltrati gli elenchi ufficiali degli aventi diritto al voto inviati dalla commissione nazionale di garanzia. Pare, sempre secondo la mozione Renzi, che a Cosenza «nell’elenco mancavano di fatto tanti che avevano già votato dichiarandosi elettori registrati online. Pertanto chiederemo formalmente di annullare il seggio». Le votazioni continuano ma le polemiche non si placano. (agg. di Niccolò Magnani)

«Alle 12 l’affluenza ai seggi delle primarie del PD è risultata essere di 701.373 cittadini. Grazie per questa straordinaria partecipazione che siamo certi si rafforzerà nelle prossime ore. Grazie agli oltre 80mila volontari che rendono possibile questo importantissimo evento democratico», è la nota diffusa dalla Commissione Nazionale per il Congresso Pd in questa seconda fase della giornata al voto per tutto il Partito Democratico. Lo stesso Congresso rilancia dunque con grande affluenza e rapidità al voto, con la quota un milione che a questo punto si può ritenere quantomeno raggiungibile; stando ai risultati delle singole città principali al voto, Milano stupisce con un boom voti di 40mila voti (sempre alle ore 12) mentre balzo indietro per Bologna, che con i suoi 24mila voti non si avvicina neanche per sogno ai 37mila del 2013, quando poi stravinse Matteo Renzi. A Modena, alle 12, hanno votato 16mila elettori circa contro gli oltre 27mila di quattro anni fa, mentre a Brescia brusco calo dei voti, solo 11mila in tutta la prima parte della mattinata. Luca Lotti, della mozione Renzi, ha da poco commentato su Facebook come «L’immagine di tante persone ai gazebo e nei circoli è bellissima: il migliore incoraggiamento per andare avanti e aumentare il nostro impegno. Perché è l’immagine di un partito che, in mezzo a mille difficoltà, è tuttora l’unico che consente un vero e proprio processo di partecipazione democratica e trasparente». (agg. di Niccolò Magnani)

Manca solo Emiliano all’appello del voto nei seggi per le primarie Pd: gli altre due candidati segretari hanno espresso il loto voto a Pontassieve l’ex premier e a Fossitermi (La Spezia) il ministro della Giustizia. Alle ore 12 il dato ufficiale che arriva dal Partito Democratico parla di 710.373 voti, dunque il milione potrebbe essere superato (scongiurando l’ipotesi super-flop paventata ieri). Intanto, a Milano ha votato anche il sindaco Beppe Sala che non ha risparmiato una piccola critica all’intero sistema di voto scelto ancora una volta dal suo partito. «Le primarie sono importanti, altri non ne fanno e la scelta viene solo dall’alto. Penso però che oggi andrebbero ripensate, anche se è bene che vadano in tanti a votare», racconta ai giornalisti il sindaco eletto con la maggioranza Pd. Non ha espresso il proprio parere nei giorni scorsi e nemmeno un endorsement verso Renzi, Orlando o Emiliano: intanto, tra i primi dai locali dell’affluenza, sono circa 40mila i voti arrivati nella sola città di Milano. Dopo sole 4 ore di votazioni per le Primarie non è certo un risultato “malvagio” per il Pd. (agg. di Niccolò Magnani)

Prosegue il voto per le Primarie Pd e proseguono anche i problemi lungo le varie sedi dei seggi elettorali sparsi in tutta Italia: dopo Campania e Calabria, vi diamo conto di alcuni problemi avuti stamani a Roma dove sono spariti letteralmente alcuni gazebo, in Piazza Bologna e alla Stazione Termini. Ha raccontato tutto all’Unità questa mattina Marco Giordano, attivista Pd nella capitale: «Alle 7.30 Il presidente di seggio è arrivato a Piazza Bologna e si è accorto che il gazebo non c’era più». Come racconta ancora l’attivista, la struttura era stata montata nella notte, per assicurare che alle 8 fosse tutto pronto per aprire le votazioni. Invece stamattina era sparita. «Allora, dopo aver avvertito la federazione, ho fatto un giro di telefonate e un compagno che aveva un gazebo a disposizione lo ha portato qui” ed è stato possibile votare come previsto». Stessa situazione anche in Piazza dei Cinquecento, fuori dalla stazione Termini dove le prime votazioni sono avvenute appoggiando i vari blocchi elettorali sulle auto, fino all’arrivo di altri gazebo ulteriori. (agg. di Niccolò Magnani)

Secondo la mozione di Andrea Orlando, nelle Primarie Pd in corso anche in Calabria ci sarebbero state delle irregolarità: nelle prime operazioni di voto della mattina il comitato in appoggio al ministro della Giustizia ha chiesto l’intervento delle forze dell’ordine in molti centri della provincia di Cosenza. «L’apertura si è contraddistinta per una serie di irregolarità e illegittimità. A molti scrutatori della mozione Orlando è stato impedito di insediarsi al momento della costituzione del seggio e vidimare le schede come previsto dal regolamento», viene scritto da una nota del comitato pro-Orlando. Pare sia successo nei seggi di Mendicino, San Giovanni in Fiore, Santa Sofia d’Epiro, Marano Marchesato, Tortora, Parenti «e in tanti altri paesi della provincia di Cosenza», chiude la nota. La denuncia poi è proseguita con una seconda nota in cui viene aggiunto, «Il seggio, ignorando completamente il deliberato della Commissione nazionale per il congresso del Pd, è stato ubicato arbitrariamente nel pub di un privato che, così, di fatto ha illegittimamente avviato le operazioni di voto che naturalmente saranno considerate nulle». In tutta la Calabria la mozione Orlando sta richiedendo l’intervento del comitato nazionale per provare a vedere di non avere altri brogli come invece successo già in Campania nelle penultime votazioni primarie del 2013. (agg. di Niccolò Magnani)

Con le Primarie Pd aperte da questa mattina alle 8, man mano stanno arrivando i vari elettori: primo tra tutti è Matteo Renzi che con la moglie si è recato in questi minuti nel seggio di Pontassieve per partecipare al voto che lo vede principale favorito alla rielezione come segretario dem. A breve anche Orlando ed Emiliano si recheranno alle urne, intanto però va segnalata una strana situazione in corso a Napoli: dopo il caos del recente passato, sia durante le Primarie che le votazioni nazionali, l’attenzione è massima in Campania con 552 seggi (138 a Napoli e provincia, di cui 34 nel capoluogo, mentre nelle altre province sono così divisi: 146 a Salerno, 105 ad Avellino, 94 a Caserta, 69 a Benevento) pronti per le Primarie. Il Partito Democratico ha deciso di inviare proprio per vigilare sul rischio brogli il parlamentare Ernesto Carbone come osservatore e speciale “commissario” sul voto: ricordiamo che in passato recente erano avvenuti scandali come le monete da due euro distribuite ai seggi durante le primarie per le amministrative a Napoli, fino alle persone candidate a loro insaputa e al caos tesseramento a febbraio. (agg. di Niccolò Magnani)

Si sono aperti i seggi per le votazioni delle Primarie Pd in corso oggi dalle ore 8 alle ore 20: Matteo Renzi contro “il resto del Pd”, pare essere ancora una volta non solo l’esito ma anche l’impianto della sfida di oggi. Si sceglie il segretario ma l’incubo-ossessione sembra derivare dall’ossessione. Maggiore di 2 milioni? Assai difficile, con Primarie nate, cresciute e oggi ufficialmente finite con pochi sussulti e molto in fretta; si rischia dunque il flop, con le pattuglie anti-renziane che attendono al varco il presunto e possibile vincitore in mezzo a pochi voti per poter contestare la sua leadership “fragile”. Andrea Orlando ha deciso di chiudere la campagna con l’ironia e la punzecchiatura che non è mancata in questa breve campagna elettorale: «Ciao Matteo, che fine hai fatto? Non so se ti ricordi, ci sono le primarie, anche se il Pd non le ha pubblicizzate per niente. Dai, vieni a votare anche tu», sfotte di fatto il ministro della Giustizia. Renzi ha invece deciso di provare a superare l’ostacolo-astensione, difendendosi (e mettendo forse le mani avanti immaginando un numero basso alle urne): «Sta accadendo una cosa semplice: vogliono togliervi le primarie. Dicono che se solo un milione andrà a votare, sarà un flop. Ignorano che un milione di persone sono una forza strepitosa». (agg. di Niccolò Magnani)

Giornata importante oggi per il Partito democratico e anche per l’intera politica italiana. Si tengono infatti le primarie per decidere chi sarà il nuovo Segretario del partito. A contendersi la carica ci sono Matteo Renzi, Andrea Orlando e Michele Emiliano. Le urne saranno aperte dalle 8:00 alle 20:00 e potranno votare anche i non iscritti al partito, i cittadini stranieri, appartenenti all’Ue o con regolare permesso di soggiorno, e anche i minorenni con almeno 16 anni. Formalmente il voto serve anche a eleggere l’Assemblea nazionale, il cui Presidente si occuperà, nel caso sia necessario, di indire il ballottaggio tra i due candidati più votati, se nessuno avrà raggiunto la soglia del 50% più uno dei voti. Come si diceva, oltre che per il Pd, questo voto ha una forte importanza per l’intero panorama politico italiano, dato che si sta parlando del principale partito di maggioranza e in corsa c’è anche l’ex Premier, per il quale le primarie servono anche a scegliere chi correrà per palazzo Chigi alle prossime elezioni.

In attesa del risultato delle primarie del Pd, può essere utile dare uno sguardo a cosa dicono i sondaggi su questo appuntamento cruciale per i dem. Anzitutto ci sono dei dubbi sul fatto che vi sarà ampia partecipazione. Ipsos, che ha realizzato un apposito sondaggio per Il Corriere della Sera, ritiene che i votanti saranno compresi tra 1,34 milioni e 1,58 milioni. Se questa previsione dovesse realizzarsi, rispetto alle primarie del 2013 vi sarebbe un sostanziale dimezzamento di elettori, dato che quattro anni fa erano stati 2,8 milioni. Per quel che riguarda il risultato finale, secondo l’istituto di Nando Pagnoncelli Renzi dovrebbe ottenere il 66% delle preferenze, contro il 16% di Orlando e il 6% di Emiliano. Va detto che per arrivare al 100% manca un 12% di indecisi. Secondo Nicola Piepoli, intervistato da Il Mattino, l’ex Premier raggiungerà addirittura il 76% delle preferenze.

Al di là di quello che sarà il risultato di queste primarie, sembra difficile che il Pd possa ricompattarsi dopo il voto di oggi. Se dovesse vincere Renzi, bisogna infatti capire cosa farà Emiliano, che era ormai sul punto di uscire dal partito prima di decidere di candidarsi alla segreteria. Orlando, invece, è ministro della Giustizia e non ha mancato di criticare l’ex Premier: seguirà le sue “direttive” se sarà di nuovo Segretario? E i suoi colleghi di Governo si divideranno tra renziani e non renziani? Il “dilemma” si riproporrebbe, ovviamente, se a essere sconfitto fosse Renzi: se ne starebbe in disparte nel partito?