Laura Boldrini torna ad attaccare Facebook: dopo la battaglia contro le fake news sui social network, l’istigazione all’odio e alla discriminazione sul web, la presidente della Camera ne ha ingaggiata una contro le pagine che inneggiano al fascismo. Ha, infatti, scritto una lettera al fondatore Mark Zuckerberg, esortandolo a prendere una posizione netta al riguardo. «Gli ho chiesto perché su Facebook non vengono chiuse queste pagine. Vorrei che da parte di Facebook e degli altri social media ci fosse una presa di posizione chiara e coerente con le misure che poi vanno a prendere», ha dichiarato Laura Boldrini ai microfoni di Radio Radicale.
Da che parte sta Facebook? Questo l’interrogativo della presidente della Camera, secondo cui è intollerabile che queste pagine inneggino al fascismo, visto che l’apologia ad esso è reato per il nostro ordinamento. Il potere dei social media è straordinario, visto che possono condizionare l’opinione pubblica e, secondo gli esperti, anche condizionare gli esiti elettorali. Ma dalle parole bisogna passare ai fatti: «Non basta che Facebook dica a parole che non c’è spazio per l’odio o che è contro le discriminazioni».
Laura Boldrini ha poi proposto l’apertura di un ufficio operativo di Facebook in Italia, visto che il nostro Paese ha 28 milioni di utenti registrati alla piattaforma di Mark Zuckerberg. «Ad oggi è molto complicato interloquire con la piattaforma, e intanto la notizia gira, la falsa informazione fa i suoi danni e l’odio dilaga», ha spiegato la presidente della Camera, che poi ha colto l’occasione per tornare a scagliarsi contro le fake news. Le “bufale” sono pericolose per la democrazia, per questo «si deve insegnare la cultura della verifica, cioè di non credere a tutto ciò che è in Rete».