Un fatto curioso è ovviamente passato in secondo piano rispetto al macro-tema attacco in Siria: la candidata Fn alle Elezioni in Francia del prossimo 23 aprile, Marine Le Pen, ieri mattina dopo aver saputo degli attacchi con missili alla base siriana di Assad ha pubblicamente fatto il primo passo lontano dall’ex amico Donald Trump. «Sono un po’ stupita, visto che Trump aveva dichiarato che non voleva più che gli Stati Uniti facessero i gendarmi del mondo, cosa che invece è successa ieri». Va detto che lo stesso presidente Usa anche nei giorni recenti aveva dimostrato di non essere particolarmente interessato né alle elezioni francesi né tantomeno a Marine Le Pen, che da Parigi riportano esserci rimasta alquanto male. La candidata anti-Ue sta da tempo cercando un appoggio e un riconoscimento internazionale: dopo quanto detto oggi sull’azione di Trump probabilmente la scelta, almeno da parte della figlia Le Pen, è già stata fatta durante il viaggio di qualche giorno fa a Mosca dal presidentissimo Putin. «Sarebbe stato più opportuno aspettare i risultati di un’inchiesta internazionale indipendente», ha detto ancora ieri Marine Le Pen sull’intervento americano in Siria; il rischio è di avere un nuovo Iraq o Libia, «processi che hanno portato un caos che ha finito per consolidare il fondamentalismo islamico». La scelta di Mosca a questo punto pare scontata da parte della Le Pen, Putin sarà dello stesso avviso?
Gli ultimi sondaggi prodotti verso le Elezioni Francia 2017 vedono alcune diversità rispetto ai dati avuti nell’ultima settimana dopo il secondo dibattito televisivo con tutti e 11 i candidati: Marine Le Pen ad esempio resta in testa al primo turno con il 25% dei consensi, guadagnando un grado in più del rivale Emmanuel Macron, fermo al 24%. Al terzo posto resiste e anzi guadagna il candidato gollista Francois Fillon, al 19% e in leggero aumento nonostante i processi e guai giudiziari continui anche in piena campagna elettorale; continua a salire il “fenomeno” di sinistra radicale, Melenchon che in meno di un mese passa dal 10 al 17% attuale. In caduta libera invece il socialista Hamon, certificando la crisi completa del partito di Hollande e Valls. Non ci sono grandi novità per quanto riguarda invece il ballottaggio: se vi arrivassero Le Pen-Macron il leader di En Marche! non avrebbe alcuna fatica nel battere la candidata estremista, se invece dovesse inserirsi Fillon allora i giochi sarebbero molto più aperti e l’esito verso l’Eliseo tutt’altro che stabilito.