Arrivano a Napoli per un doppio confronto a poche ore di distanza tra i primi due candidati segretari e favoriti alla vittoria il prossimo 30 aprile nelle primarie in piazza: Matteo Renzi ieri, Andrea Orlando oggi, sbarcano nella città di Luigi De Magistris a poche settimane dagli scontri in piazza avvenuti dopo i comizio di Matteo Salvini che fecero provocare una crisi a distanza tra il sindaco e il Partito Democratico. Di recente l’ex premier è invece voluto ritornare a Napoli per provare a rilanciare la sua candidatura e la sua mozione, incentrata anche sul rilancio del mezzogiorno, specie tra i giovani (puntello mancante anche nell’ultimo referendum per i renziani, ndr). Un viaggio in incognito: dopo Scampia, ieri a Rione Sanità per «continuare a girare da privato cittadini, a Napoli c’è tanto da testimoniare», racconta Renzi a Repubblica. «C’era chi diceva che venivo a Napoli solo per un innamoramento “elettorale”, o sbaglio?», riferendosi con un pizzico di ironia verso de Magistris.
«Ho trascorso qualche ora bellissima a Napoli nel cuore del quartiere Sanità con Padre Antonio Loffredo – che avevo conosciuto mesi fa in prefettura – e i suoi ragazzi, protagonisti del riscatto culturale e civile di questo territorio», scrive su Facebook Matteo Renzi, raccontando il possibile rilancio di questa parte quasi dimenticata da tutti della città partenopea. « C’è l’idea che l’identità culturale sia la chiave del riscatto economico e sociale non solo del Mezzogiorno»: è questo per Renzi il vero messaggio da lanciare nella sua mozione con Martina non solo per le primarie Pd ma per poter battere l’offensiva del M5s.
Nel giro di poche ore la città di Napoli vede l’arrivo di Renzi – inatteso e quasi informale – e Orlando che invece oggi terrà la sua conferenza programmatica verso le Primarie Pd proprio nella città sotto il Vesuvio. Ad introdurre la giornata ci pensa la coordinatrice della mozione Orlando al prossimo Congresso dem, Barbara Pollastrini: «C’è bisogno di discontinuità anche nelle parole. Occorre restituire – sottolinea come riporta l’agenzia AgenParl– valore all’eguaglianza, all’innovazione e al centrosinistra. Perchè continuare con la leadership e la classe dirigente di prima significa consegnare il Partito Democratico a un’altra sconfitta dopo quella sonora del referendum». L’iniziativa di Orlando arriva in una settimana segnata dagli attentati di Stoccolma e Idlib, due situazioni completamente diverse tra loro eppure così drammatiche che non hanno permesso (giustamente) un’attenzione centrale della prima settimana di campagna elettorale verso le Primarie. «Il cuore, la testa, i pensieri oggi sono rivolti alla situazione mondiale, al martirio della Siria, alle guerre». E poi conclude, rilanciando la giornata di oggi a Napoli, «l’urgenza è rimettere al centro della politica e delle coscienze il grande tema dei diritti umani», scrive ancora in una nota la coordinatrice della mozione Orlando, Barbara Pollastrini.