Gli ultimi sondaggi pubblicati da Tecnè per Porta a Porta mostrano la situazione assai calda della legittima difesa, con il ddl appena approvato alla Camera che ha segnato le maggiori fratture e discussioni a livello politico in Parlamento negli ultimi giorni. Agli italiani è stato chiesa se fossero favorevoli o contrari a considerare sempre legittima difesa – giustificando dunque l’utilizzo di armi – anche quando l’aggressione si verifica di giorno; nella norma ora al Senato, infatti, la legittima difesa viene definita tale sempre e comunque nelle ore notturne, con distinguo invece nelle altre fasce di orario. Ebbene, il 64% è assolutamente favorevole alla legittima difesa “tout court”, mentre il 36% risulta contrario; non solo, nella seconda serie di sondaggi Tecnè, gli italiani al 48% ritengono che non serva un giudice per stabilire le casistiche, visto che «l’uso di armi in caso di aggressione deve essere sempre considerato “”legittima difesa”». Per il 52% invece tale casistica deve sempre essere valutato da un giudice se ci sono le condizioni di legittima difesa.



Negli ultimi sondaggi prodotti da Euromedia Research per Porta a Porta le intenzioni di voto prodotte sulla situazione politica attuale mostrano un doppio dato di “novità”: il M5s è il primo partito (e questo non varia ormai da mesi) ma il Pd continua l’operazione recupero, marcando stretto i rivali grillini con un 27,4% che si appresta ad avvicinarsi all’attuale 29,3% garantito dai sondaggi di Euromedia. La vittoria di Matteo Renzi alle Primarie Pd che lo hanno rimesso in sella al carrozzone dem pare abbia dato nuova linfa alle intenzioni di voto in casa Nazareno, proiettando la sfida ora sul cambiamento della legge elettorale visto che allo stato attuale delle cose la maggioranza per nessuna forza politica è raggiungibile. Il secondo punto di novità però è rappresentato dal Centrodestra: se è vero che singolarmente Lega Nord (13,5%), Forza Italia (13,9%) e Fratelli d’Italia (4,8%) non si avvicinano neanche lontanamente ai primi due partiti del Paese, se si presentassero tutti insieme alle prossime Elezioni potrebbero cogliere tutti di sorpresa.



La somma di queste intenzioni di voto porta alla percentuale di 32,4%, di gran lunga maggiore sia ai grillini che ai dem: il problema a quel punto sarebbe per il centrodestra chi realmente possa incarnare la figura di leader unitario e non divisivo. E qui, a guardare anche le ultime schermaglie Salvini-Berlusconi, sono davvero dolori per il popolo dei moderati di centrodestra…
 
– Sono usciti gli ultimi sondaggi elettorali di Emg Acqua, condotti per il Tg La7 di Enrico Mentana e rivelano una situazione sempre più assottigliata nelle distanze tra Movimento 5 Stelle e Partito Democratico: stando alla consueta domanda settimanale sui seggi probabili alla Camera, in base alle intenzioni di voto espresse da Emg Acqua, risultano che non vi siano maggioranze possibili al momento con l’attuale legge elettorale vigente. La quota minima di 316 seggi per poter avere il controllo della Camera al momento non la tocca nessuno, con il “massimo” fatto che rappresentano i 308 seggi conquistabili dalla assai utopica alleanza “sovranista” tra Lega Nord, Fratelli d’Italia e Movimento 5 Stelle. Dietro tutte le altre, con il centrosinistra “normale” che raccoglie solo 228 seggi (Pd, sinistra ed autonomie) e quello “rafforzato” da Alternativa Popolare che resta ancorato alla stessa cifra per la bassa influenza dei voti alfaniani alla Camera. Rispetto alle scorse settimane, salgono e di molto le Larghe Intese tra Pd, Forza Italia, Ap e autonomie, con 292 seggi, mentre il centrodestra ristretto senza Alfano raccoglie “solo” 201 seggi conquistabili. 

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