È stata fondata dalla massoneria: lo sostiene Gioele Magaldi, gran maestro di Grande Oriente Democratico. Quella della vicinanza tra la massoneria e alcune banche italiane è un tema esploso di recente. Ha cominciato a parlarne Ferruccio De Bortoli, ex direttore del Corriere della Sera, spiegando che la storia di Banca Etruria è una storia di massoneria. Ora è Magaldi a rincarare la dose, del resto è un esperto in materia: «Banca Etruria è stata fondata dalla massoneria, che l’ha guidata molto bene fino al 2004», ha rivelato ai microfoni di Radio Cusano Campus durante la trasmissione “Ho scelto Cusano”. De Bortoli, dunque, ci avrebbe visto giusto: «Ha ragione a sentire odore di massoneria attorno a Renzi». Per Magaldi, però, non bisogna indagare sui rapporti del padre dell’ex premier, ma sui viaggi di quest’ultimo negli Stati Uniti, dove avrebbe bussato a porte ben più importanti. 



Non mancano comunque delle frecciatine all’ex direttore del Corriere della Sera, che avrebbe vecchie ruggini con il segretario del PD a causa dei suoi interessi verso la Rai. E lo accusa anche di essere un grande ipocrita: «De Bortoli conosce benissimo i mondi massonici. Ha cercato più volte di essere ammesso in salotti massonici importanti come ha fatto Renzi, senza riuscirvi». Chi non può essere definito ipocrita è il ministro Delrio: «È stato l’unico a non essere ipocrita dicendo che la banca andava aiutata». I massoni hanno intanto messo lo zampino nelle elezioni presidenziali francesi: «Macron è senz’altro figlio di un’operazione massonica, lo sanno tutti che Macron è massone, bisogna capire a quale direttrici appartiene», ha rivelato Gioele Magaldi.



Lo stretto legame tra Banca Etruria e la massoneria è stato confermato da Stefano Bisi, gran maestro del Grande Oriente d’Italia. A differenza di quanto sostenuto da De Bortoli, non crede che la massoneria abbia avuto un ruolo nel crollo della banca aretina: «Finché Banca Etruria era presieduta e gestita dal nostro fratello Elio Faralli, vale a dire fino al 2004, era considerata un istituto in crescita. Poi quelli che la ereditarono, che erano bischeri e non massoni, l’hanno portata alla crisi. Peraltro la banca proprio dai massoni fu fondata nel lontano 5 gennaio 1882 quando si chiamava Banca Mutua Popolare Aretina». Per Bisi, però, né Matteo Renzi Maria Elena Boschi (e così i loro padri) farebbero parte della massoneria, quindi considera fantasiose le teorie espresse da De Bortoli nel suo libro.

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