Grave scandalo-corruzione a Trapani, con la mattinata di blitz dei Carabinieri che ha visto l’arresto ai domiciliari per il deputato regionale, ex sindaco e neo candidato sindaco di Trapani, Girolamo Fazio. Un vero terremoto in tutta la Regione visto che assieme a Fazio, in manette sono finiti anche il funzionario della Regione Siciliana Giuseppe Montalto e l’armatore Ettore Morace. Bufera totale sulla campagna elettorale trapanese, visto che risulta indagato anche l’altro candidato del centrodestra, Tonino D’Alì, con richiesta di soggiorno obbligato (ma niente arresto). Dopo questa mattina però, con le manette per l’avvocato Fazio – arrivato nel 2012 all’Assemblea regionale siciliana con il Pdl, poi è passato al gruppo misto – son ben due i candidati sindaco per le prossime Amministrative sotto guai giudiziari seri e si rischia così di rinviare le elezioni o di correre con il centrodestra di fatto “azzoppato” con due candidati fuori dai giochi molto probabilmente.



Mazzette sui fondi riguardanti il trasporto marittimo: è questa l’accusa e l’indagine che ha portato questa mattina un terremoto nella Trapani tra poche settimane alle urne. Oltre a Fazio e D’Alì, è Montalto la figura chiave che allarga lo scandalo da Trapani a tutta la Sicilia: il funzionario regionale è segretario particolare dell’assessore alle infrastrutture Giovanni Pistorio, ed è stato anche segretario dell’ex assessore Giovanni Pizzo. «Il suo era un ruolo politico non essendo dipendente della Regione e da due anni è di fatto il braccio destro di Pistorio, come lo era stato di Pizzo», spiega Repubblica, mostrando anche alcuni dati della Procura di Trapani che ha rivelato come tra il 2015 e il 2016 sono state bandite e nuove gare sul trasporto marittimo che valevano 63 milioni di euro per le isole minori con aliscafi e 56 milioni di euro per la Siremar (fonte Ansa).



Intanto, giusto giovedì scorso Giovedì l’altro candidato sindaco alla città di Trapani, il senatore di Forza Italia Antonio D’Alì, processato per concorso in associazione mafiosa, «aveva annunciato la sospensione della campagna elettorale dopo aver saputo che la Dda aveva chiesto per lui il soggiorno obbligato», spiega TgCom 24. all’interno delle indagini della Procura di Trapani gravita anche la gestione della squadra di calcio della città, visto che le tangenti rilevate attorno al trasporto marittimo coinvolge anche la famiglia Morace – da sempre “vicina” a Fazio – che gestiva la compagnia di traghetti Ustica Lines e Liberty Lines. La moglie del patron della azienda e del Trapani Calcio, Vittorio Morace (padre dell’armatore arrestasto), è nella lista degli assessori designati da Fazio.

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