Incredibile ma vero: un sottosegretario ha fatto curare sua figlia dai maghi. Ecco, detto così sembra ovviamente molto più “scandaloso”, ora proviamo ad entrare nelle pieghe di un dramma per un uomo e sua moglie di fronte alla malattia dell’amata figlia, affetta da grave forma di autismo, disposti a fare di tutto, anche a sbagliare come in questo caso. «Io sono papà di una bimba autistica e sono stato uno di quelli che quando ha scoperto della disabilità di mia figlia ha anche creduto, per debolezza, all’idea che potesse essere il vaccino e l’accumulo dei metalli nel corpo di mia figlia ad aver causato la malattia», racconta un infiammato Davide Faraone durante la trasmissione su La7 mercoledì sera,
La Gabbia (con Gianluigi Paragone). Si parlava di vaccini, e Faraone ha sconvolto tutti con la sua storia: «Sì, mi sono affidato a delle maghe, degli stregoni che sono quelli che veramente lucrano sulle teorie no vax e sono persone che ti fanno pagare 350 euro a visita più 1000 euro per farmaci galenici fabbricati in luoghi oscuri, che vengono immessi nel corpo dei nostri figli, pagati in maniera salata. Quelli si lucrano sul No ai vaccini».
Studio ammutolito per qualche secondo, il racconto di Faraone ha fatto il giro del web ed è giunto anche sui banchi della politica. Uno dei più strenui difensori dell’obbligo esteso a tutti i bambini dei vaccini, che narra di aver accettato la “cura” degli stregoni per cercare di guarire la figlia, ha creato non poche polemiche dalle opposizioni. Un uomo distrutto dalla malattia della figlia che racconta con estrema sincerità, accollandosi anche insulti e polemiche per la totale “incoerenza” d’azione nel proporre ora vaccini obbligatori: distrutto e volenteroso di voler racontare a tutti cosa può succedere quando il dolore prende piede in maniera totalizzante nella testa pur brillante di un uomo e una donna che amano la propria figlia. Un dramma di un padre che di certo ha sbagliato – e lo ammette a più riprese – e che richiede agli italiani di non fare gli stessi errori che ha compiuto lui.
«Ero così debole da fare ingerire a Sara intrugli omeopatici, così deboli da portarmela dietro, in tutta Italia, per trovare una soluzione e ancora oggi non so dirvi se mi spingesse la determinazione a prospettare una vita sana a mia figlia o se non fossi mosso piuttosto dalla volontà di liberarmi dai sensi di colpa per non essere stato un buon padre, per non averla saputa proteggere», scrive Faraone a metà aprile sul suo sito chiedendo ai genitori di fare vaccinare i propri figli e di non abbandonarsi al dolore o ai racconti e promesse sul web di fantomatici stregoni.
Il tema dei vaccini resta alquanto delicato, come lo è la storia di Davide Faraone: si può dire tutto, anche di perplessità sulla normativa del ministero Salute sui vaccini obbligatori, ma non riteniamo giusto l’accanimento visto sul web su un padre che ha avuto semplicemente il coraggio di raccontare la sua storia, senza censurare nulla del proprio limite e del proprio errore.