Sono molti i vescovi cattolici in questi ultimi giorni di campagna verso il ballottaggio delle elezioni in Francia a prendere una decisa e netta rotta opposta a Marine Le Pen: non tanto un elogio sperticato l’altro rivale, considerato responsabile di alcuni errori gravi nel recente passato – come la legge sul diritto al lavoro – ma più che altro un rifiuto della politica e logica di esclusione e divisione proposta dalla leader del Front National. Vanno lette così le tante dichiarazioni che i presuli francesi stanno lanciando sui vari canali di informazioni anche nelle ultime ore: il presidente di Pax Christi France invita su Twitter a non votare facendosi guidare «dalla paura, dall’odio, dal rifiuto e dalla menzogna, all’esclusione e dalla chiusura: tutto ciò è opposto al Vangelo», scrive monsignor Denis Moutel. Per l’arcivescovo di Pontier, monsignor Pascal Witzer, votare per Marine Le Pen non è bene, «Voler chiudere le porte di un Paese è totalmente illusorio. È inaccettabile fare discorsi che mascherano le difficoltà semplicemente per trarne profitto personale». Sono invece molto interessanti le parole riportate da AgenSir di padre Laurent Stalla-Bourdillon, direttore del Servizio pastorale di studi politici della Conferenza episcopale francese, che non risparmia stoccate né a Le Pen – per gli stessi motivi dei suoi colleghi vescovi – né soprattutto a Emmanuel Macron. «Progetti politici basati sull’idolatria del denaro finiscono per distruggere l’essere umano e sono la rovina del tessuto sociale», scrive padre Stalla-Bourdillon.
Si terrà questa sera in Francia l’ultimo confronto in tv prima del ballottaggio di domenica prossima: le elezioni francesi verso l’Eliseo giungono all’epilogo con la sfida finale tra Emmanuel Macron e Marine Le Pen. Stasera alle ore 21 in diretta tv in tutta Francia l’ultimo confronto andrà in scena con regole rigidissime per evitare favoritismi di alcun genere a pochi giorni dal ballottaggio che potrebbe cambiare non solo la Francia ma l’Europa intera, specie se dovesse spuntarla a sorpresa Marine Le Pen. 14 telecamere puntate su di loro e senza pubblico in sala: il “Grand Débat” verrà trasmesso a reti unificate da TF1 e France 2 in diretta. I temi scelti son 12 sui quali i due candidati presidenti dovranno rispondere con rigido temp stabilito a testa: si va dal terrorismo alla sicurezza, dall’immigrazione all’economia fino ovviamente all’Unione Europea, tema-cardine della sfida e lotta tra il Front National e En Marche!.
È l’unico a non aver espresso un voto di endorsement dopo il primo turno delle Elezioni in Francia ed è l’unico a non aver scelto dunque per Macron nella battaglia del ballottaggio tra Emmanuel Macron e Marine Le Pen. È ovviamene Jean Luc Melenchon il personaggio in questione, con le sue parole appena perse le elezioni per la sua Sinistra Radicale aveva stupito tutti non “regalando” il suo voto al candidato di centrosinistra, il più attaccato del resto durante la campagna elettorale. «Non ho ricevuto nessun mandato da parte di chi ha appoggiato la mia candidatura a esprimermi al suo posto in caso di ballottaggio», aveva detto Melenchon una settimana fa. E così è stato, ha fatto una sorta di sondaggio interno alla sua piattaforma e in 240mila si sono espressi ieri confermando la “non-scelta” del loro leader, né con Macron né con la leader del Front National.
Secondo i risultati pubblicati il 36,12% voterebbe bianco o nullo, il 34,83% voterebbe per Macron, il 29,05% si asterrebbe: non era in previsione una scelta per Le Pen, l’unica davvero osteggiata in questi giorni da Melenchon, che però fino all’ultimo non ha voluto “spendere” parole ammorbidite sul rivale della leader di estrema destra. Se per La Pen il candidato di Sinistra Radicale aveva speso parole durissime, «terribile errore votare per lei, non può essere una nostra opzione», a Macron aveva chiesto un passo di intesa ritirando la riforma del lavoro proposta dal leader di En Marche!, ma il probabile prossimo Presidente dopo le Elezioni francesi non ha raccolto la richiesta. E se alla fine gli elettori radicali facessero un bello scherzetto al proprio segretario, votando per quella leader fuori dagli schemi contro l’élite della politica francese? Ancora qualche giorno e lo scopriremo…
Si tratta della seconda avvisaglia dell’intelligence Usa sulle Elezioni in Francia per questo 2017: così come nel primo turno anche per il ballottaggi gli 007 americani denunciano, «la Russia può far vincere Marine Le Pen», cercando così di destabilizzare ulteriormente un’Europa in fragile unione e ancora schierata a fianco degli Usa. Secondo il capo della commissione Intelligence della Casa Bianca, Richard Burr, i rischi di un condizionamento delle elezioni da parte dei servizi segreti di Putin è assai presente. Notizie false, propaganda e attacchi hacker contro Macron, sarebbero questi gli “strumenti” che la Russia userebbe per far vincere Le Pen, esattamente come avvenuto – sempre secondo il capo dell’intelligence Usa – durante la campagna elettorale Trump vs Clinton. Un esempio portato dagli 007 è la “bufala” diffusa modificando il sito online del quotidiano Le Soir in cui veniva affermato un dialogo e rapporto stretto tra Macron e l’Arabia Saudita, e così via. Lo stesso candidato di En Marche! minimizza e non crede alle fake news sulla Russia ma saranno questi giorni a fare capire se ci siano elementi di verità o se invece si tratta di una mossa di propaganda della Casa Bianca per screditare il rivale del Cremlino sulla scena internazionale.