I seggi per le elezioni comunali che prenderanno il via domani, domenica 11 giugno 2017, in 1004 città sono stati regolarmente costituiti dai presidenti. A riferirlo è l’Ansa, sottolineando che le operazioni che caratterizzano questo passaggio prevedono in primo luogo l’autenticazione delle schede attraverso l’apposizione della firma da parte dello scrutatore nel riquadro situato sulla facciata esterna. Il secondo passaggio consiste nell’apertura del plico che custodisce il bollo della sezione che viene successivamente apposto nell’apposito spazio nella parte posteriore delle schede. Il presidente dell’ufficio elettorale di sezione, a questo punto, consultatosi con la direzione sanitaria del luogo di cura eventualmente esistente nel territorio della sezione, determina l’ora in cui gli aventi diritto al voto ricoverati possono esercitarlo e lo stesso procedimento avviene per i detenuti nelle strutture carcerarie. Terminate queste operazioni il presidente di seggio “sigilla l’urna o le urne, la cassetta, le scatole con le schede e chiude il plico contenente gli atti, i verbali e il timbro della sezione” e rimanda le operazioni dell’ufficio elettorale alle 7 del giorno dopo, in questo caso domenica 11 giugno. (agg. Dario D’Angelo)
Oltre Genova, un’altra città dove saranno puntati gli occhi in queste elezioni amministrative 2017 è Parma. Anche qui per via del Movimento 5 Stelle. Infatti tra i candidati c’è Federico Pizzarotti, il Sindaco uscente che aveva vinto sotto le insegne dei pentastellati. Tuttavia dopo non molto è diventato una sorta di “capofila” dei fuoriusciti dal movimento, o comunque tra i più noti ex, se non il più noto. Ora si troverà a sfidare Daniele Ghirarduzzi, candidato ufficiale del Movimento, oltre che Laura Cavandoli (centrodestra) e Paolo Scarpa (centrosinistra). Se Pizzarotti dovesse fare meglio di Ghirarduzzi certamente quello di Parma diventerebbe un caso di cui si parlerebbe a lungo. Figuriamoci, poi, se Pizzarotti dovesse riuscire a essere rieletto o comunque andare al ballottaggio contro un altro dei due candidati: per il Movimento 5 Stelle sarà importante riuscire a ottenere un buon risultato nella città in cui cinque anni fa era riuscito a ottenere un’affermazione importante, prodromica del buon risultato ottenuto alle politiche del 2013.
C’è sicuramente una città dove le elezioni comunali di domani, 11 giugno 2017, saranno seguite con grande interesse: Genova. Non solo perché uno dei pochi capoluogo di regione in cui si vota, ma anche per sapere quanti voti prenderà il Movimento 5 Stelle. In molti infatti ricorderanno che Beppe Grillo in persona era sceso in campo per annullare l’esito della comunarie che avevano designato come candidata sindaco Marika Cassimatis, che è riuscita però a presentare ricorso e a essere ammessa alle elezioni, dove si troverà contro Luca Pirondini, il tenore con cui è stata sostituita. Repubblica scrive che ieri, nel comizio finale, con la presenza di Beppe Grillo, Luigi Di Maio, Nicola Morra e Filippo Nogarin, non c’erano molte persone. Anche se lo stesso si poteva dire per il comizio di Matteo Salvini e Giorgia Meloni che si teneva a un centinaio di metri di distanza. Solo che Genova è la città di Grillo e non mancherà la curiosità su quanti elettori seguiranno le sue indicazioni piuttosto che confermare la preferenza data online per la Cassimatis al momento delle “comunarie”. Per il Movimento 5 Stelle si tratta di evitare uno scivolone che di certo non gioverebbe.
I risultati delle elezioni comunali 2017 saranno importanti con ogni probabilità per delineare le strategie dei partiti in vista delle prossime politiche. Se Partito Democratico e Movimento Cinque Stelle sembrano avere le idee chiare sul fatto di correre da soli, nel centrodestra si vivono tempi tumultuosi. Il ritornello del “centrodestra vincente se unito”, verrà messo alla prova soprattutto alle amministrative di Genova, Padova, Como e Verona, comuni capoluogo alla portata del trio Berlusconi-Salvini-Meloni. A mal sopportare un’alleanza con i due leader sovranisti sarebbe soprattutto il presidente di Forza Italia, che non a caso in quel di Palermo ha appoggiato la candidatura dell’ex dipietrista Ferrandelli, smarcandosi dai due potenziali alleati, che hanno puntato su La Vardera. Se Berlusconi riuscisse a imporsi anche a Palermo manderebbe un messaggio chiaro a Salvini e Meloni: siete voi ad avere bisogno di me, e non il contrario. Lo scenario inverso si verificherebbe se negli altri comuni capoluogo il centrodestra vincesse e a Palermo fosse privato della vittoria proprio per “colpa” del tandem Salvini-Meloni. (agg. di Dario D’Angelo)
Le elezioni amministrative che si svolgeranno nella giornata di domani, e che potrete seguire in diretta sulle nostre pagine, avranno un importante significato politico, che non sarà limitato a quanti sindaci delle grandi città riusciranno ad aggiudicarsi i principali partiti. Si tratta infatti della prima votazione che si verifica dopo la scissione del Partito democratico e la vittoria di Matteo Renzi alle primarie per la segreteria. Dunque il Pd potrà verificare se ha perso consenso e in che misura. Allo stesso modo Articolo 1 – Mdp, oltre che Sinistra italiana, potranno misurarsi, così anche da poter capire se il partito di maggioranza, ora ai ferri corti con Alternativa popolare, avrà bisogno dei suoi voti per varare alcuni provvedimenti. Come ad esempio la manovra correttiva che contiene i provvedimenti sostitutivi dei voucher, che ancora deve affrontare il voto del Senato. I voti nei comuni potranno quindi dare utili indicazioni nel panorama politico a sinistra.
Le Elezioni Amministrative si avvicinano: siamo alla vigilia delle Comunali 2017. Domani, domenica 11 giugno, si terranno in tutta Italia le votazioni per il rinnovo dei sindaci e dei consigli comunali. Potrete seguire la maratona elettorale in diretta sul nostro sito, nel quale vi racconteremo tutti gli sviluppi e vi forniremo i risultati definitivi delle elezioni. Si tratta di un appuntamento molto importante, perché può rappresentare la “bussola” per il futuro. Queste elezioni, infatti, non sono un esame sulle strategie, ma un test per capire come prepararsi in vista delle prossime politiche, soprattutto se lo scenario del voto anticipato dovesse concretizzarsi. Palermo è il laboratorio nazionale: Fabrizio Ferrandelli è il candidato che Forza Italia contrappone a Leoluca Orlando, oggi in campo con il Partito democratico. Il primo fu candidato cinque anni fa dai democratici, mentre l’altro ha vestito la casacca di Italia dei valori, Verdi, Rifondazione, Comunisti italiani. Insomma, cambiano i partiti ma non i protagonisti.
Gli occhi del centrodestra sono tutti rivolti sulle Elezioni Amministrative di Genova, perché il centrosinistra sembra fragile e il Movimento 5 Stelle è reduce dal caos Cassimatis. La coalizione allora può sperare nel colpaccio di Marco Bucci alle Comunali 2017: Genova è, infatti, una roccaforte rossa. Ma, non dimentichiamolo, è anche la città natale del leader Beppe Grillo, che ha revocato la candidatura di Marika Cassimatis, la quale si presenterà da sola, per far correre il professore d’orchestra Luca Pirondini. Interessante anche la sfida tra l’avvocato Sboarina, sostenuto da Lega Nord e Forza Italia, e Patrizia Bisinella, compagna del sindaco uscente Tosi che non si è potuto ripresentare avendo amministrato a Verona per dieci anni. A Verona, però, c’è un “candidato portavoce” del Movimento 5 Stelle: si tratta dell’ex rugbista Alessandro Gennari, capogruppo uscente della Quarta circoscrizione.
Le Elezioni Amministrative rappresentano per il Movimento 5 Stelle l’occasione di entrare nei consigli comunali, soprattutto in quelli che non hanno alcun rappresentante pentastellato. Il voto delle Comunali non va considerato indicativo del risultato che si potrà ottenere alle prossime politiche, ma senza dubbio rappresenta un bel banco di prova per misurare il livello di consenso. A Parma, ad esempio, la situazione è spinosa, perché il Movimento 5 Stelle deve fare i conti con il sindaco uscente Federico Pizzarotti, che è il fuoriuscito grillino per eccellenza e si è candidato per il secondo mandato. Beppe Grillo ha scelto di puntare su Daniele Ghirarduzzi per provare ad arrivare almeno al ballottaggio. La Sicilia è strategia, invece, per i pentastellati, che amministrano sette comuni dell’isola. Per conquistare Palermo il M5s ha scelto l’avvocato Salvatore Forello. Qui i grillini hanno sempre ottenuto buoni risultati, ma ora devono fare fronte al caos legato all’inchiesta su alcune firme false raccolte per le liste alle Elezioni Amministrative del 2012.