Il primo turno delle elezioni francesi per il rinnovo dell’Assemblea nazionale segna una netta affermazione del partito La République En Marche! del neopresidente Emmanuel Macron. En Marche, superando 31% dei voti, secondo le proiezioni potrebbe aggiudicarsi tra i 415 e i 445 deputati su 577 seggi. A farla da padrona è l’astensione: meno di un francese su due è andato a votare, un risultato che in Francia non ha precedenti, e che fa sperare lo sconfitto Front national di Marine Le Pen, convinta di poter disporre di una riserva “virtuale” di voti al secondo turno, quello del 18 giugno prossimo. Il Fn dovrebbe ottenere, a fronte del 13% delle preferenze, da 1 a 4 seggi. Nettamente sconfitti risultano i Socialisti, che raggiungono secondo le proiezioni il 9-10% ottenendo tra i 20 e i 35 seggi. Non solo: il leader socialista Benoit Hamon non entrerà neppure in parlamento. Un controcanto al trionfo di Macron viene però dall’ex premier Manuel Valls, socialista. “Non è né sano né auspicabile — ha detto Valls — per un presidente che ha raccolto solo il 24 per cento nel primo turno delle presidenziali e che è stato eletto nel secondo turno solo per il rigetto contro l’estrema destra, beneficiare del monopolio della rappresentanza in parlamento”, ha sottolineato il segretario socialista.



Ha vinto, anzi stravinto Emmanuel Macron, ancora una volta, alle Elezioni Politiche Legislative: La Republique En Marche! a sorpresa ottiene il 32,6% con maggioranza assoluta in Parlamento e “numeri bulgari” previsti per la prossima Assemblea Nazionale. Con il trionfo del movimento del neo presidente francese, stando alle prime proiezioni giunte dalla Francia, ReM conquista nel prossimo parlamento tra i 415 e i 445 seggi: crollo totale del Front National e soprattutto del partito Socialista che in maniera evidente si è travasato con numeri notevoli verso Macron. Al secondo posto chiudono i Repubblicani che non sfigurano con il 20,9% e circa 100 seggi in Parlamento; il Front National di Marine Le Pen perde ancora voti e rischia di avere tra gli 1 e i 4 seggi per via della legge elettorale con sistema maggioritario nei vari circoli uninominali. Circa 20 seggi guadagnati per la Sinistra di Melenchon e un basso 9% per il Ps che comunque approfitta del sistema elettorale per portare circa 40 seggi calcolati in Assemblea Nazionale. Resta però che il Partito socialista ha realizzato il peggior risultato della sua storia, mentre la Le Pen perde e di molto voti dopo il 33% preso al ballottaggio contro Macron alle scorse Presidenziali.



Il dato arrivato alle ore 12 viene confermato anche dall’affluenza delle ore 17: per le Elezioni Legislative in Francia, il risultato parziale vede un crollo importante della partecipazione al voto, con i francesi che un’ora fa si sono presentati ai seggi “solo” per il 40% degli aventi diritto al voto. Per la precisione, il 40,75% si è presentato alle urne, ben 8 punti in meno rispetto al 2012 che già con il 48,31% rappresentava un’importante indicazione rispetto alla crescita dell’astensionismo. Dovrebbe fare il gioco di Macron questa affluenza, dato che il Front National è sempre più in calo vistoso di sondaggi dalle scorse Presidenziali al primo turno; resta però impostare da sottolineare come il fronte populista e anti-politico in Francia sia tutt’altro che una “bufala”.



I francesi chiamati di nuovo alle Urne per le Elezioni Legislative di Francia ad un mese dall’elezione di Emmanuel Macron come nuovo Presidente della Repubblica: oggi si decide il Parlamento come sarà diviso nelle varie fazioni che accompagneranno il Quinquiennato di Macron all’Eliseo. Il neo-presidente punta tutto alla Maggioranza Assoluta del suo En Marche! facendo in modo di avere così più vita facile per tenere il governo, cosa ad esempio non riuscita perfettamente al suo predecessore Hollande. Difficile però come impresa visto che En Marche! deve fare i conti con un partito appena nato e con una vittoria al secondo turno delle Politiche che ha portato Macron il voto congiunto di Repubblicani e Socialisti. Al momento l’affluenza delle ore 12 ha visto il segno meno in maniera clamorosa: solo il 19% dei francesi è andato a votare e l’astensionismo rischia di essere il primo “partito” di Francia in Parlamento. 

Front National, En Marche, Repubblicani e Socialisti: il Parlamento si rinnova, ma il risultato delle Elezioni Legislative questa sera cosa dirà alla Francia e all’Europa intera? Macron prova lo strappo “assoluto” ma non sarà facile, specie guardando al nodo affluenza. Il voto francese avviene nei 557 collegi uninominali e maggioritari, con il sistema del doppio turno (il 18 giugno il possibile ballottagio): «In ogni collegio vince un solo candidato (sono in tutto 7.877): vince al primo turno se raggiunge il 50% più uno dei voti, quando abbia votato almeno il 25% degli iscritti alle liste elettorali; vince al secondo turno, altrimenti, tra tutti i candidati che al primo turno hanno ottenuto almeno il 12,5% delle preferenze degli iscritti alle liste», spiega lo speciale di Tg Com24, facendo così comprendere come l’affluenza sia fattore molto, molto importante.

La maggioranza assoluta in Parlamento significa 289 seggi, rispetto ai 557 deputati dell’Assemblea Nazionale: è il primo anno in cui si applica la nuova legge di accumulo dei mandati che  proibisce a un parlamentare di essere anche sindaco o consigliere di un municipio. Seggi aperti fino alle 20 nelle grandi città, 18 nelle piccole località, con il voto che chiama i 47,5 milioni di iscritti nelle liste elettorali sparse nei vari 67mila seggi di tutta Francia.