Un vero e proprio giallo politico quello che sta prendendo la città di Trapani, sia prima che dopo le Elezioni Comunali Amministrative che al primo turno hanno visto il trionfo dell’ex sindaco Girolamo Fazio, ora deputato Regione Sicilia, con il 33% contro il candidato Pd Pietro Savona. Escluso il senatore di Forza Italia Antonio D’Alì, acerrimo nemico di Fazio nei vari affari imprenditoriali e politici degli ultimi 20 anni a Trapani; fin qui tutto normale, ma purtroppo di “consueto” in queste Amministrative trapanesi non c’è nulla. Campagna elettorale travolta dalle inchieste sui fondi per i trasporti marittimi dalle Procure di Trapani e Palermo (inchiesta Mare Nostrum) che hanno coinvolto sia Fazio – finito ai domiciliari il 19 maggio scorso, per poi tornare in libertà il 3 giugno rientrando nella corsa alle urne – che D’Alì in un tornata amministrativa davvero “singolare”.



Ebbene ieri la seconda svolta: dopo la vittoria importante al primo turno, Fazio si ritira, anzi no. «Sono stati i giorni più difficili della mia via vita, ma ho deciso di andare avanti – spiega – sopportando la gogna mediatica per rispetto delle mie liste e dei miei sostenitori, ma sono umanamente devastato perché sono stato trattato come un mostro», spiega il candidato Fazio, indagato per corruzione e traffico d’influenze. Abbandona la corsa elettorale ma finora manca la lettera formale di ritiro, che porrebbe in quel caso D’Alì nuovo sfidante di Savona al secondo turno. Pare che Fazio voglia evitare questo e per questo motivo ha chiesto agli elettori, «vi prego non votatemi! Se vengo eletto al ballottaggio non accetterò la carica». 



Secondo quanto riporta Il Fatto Quotidiano, Girolamo Fazio sarebbe di nuovo nel mirino della Procura con importanti svolte alle porte: sarebbe questo il motivo dell’improvviso “ritiro ufficioso” del candidato sindaco grandemente favorito alla vittoria nel secondo turno. Tutto ancora deve essere confermato dalle indagini ufficiali, che finora hanno coinvolto anche la senatrice di Ap, Simona Vicari, che si è dimessa da sottosegretaria ai Trasporti, e il governatore della Sicilia, Rosario Crocetta, iscritti nel registro degli indagati per corruzione. In tutto questo, è il Pd che rischia di guadagnare la vittoria a Trapani con Pietro Savona, al momento l’unico che pare non coinvolto nella maxi inchiesta di tangenti e corruzione: a commentare quanto sta avvenendo di poco dignitoso nella città siciliana è il Movimento 5 Stelle, sconfitto alle urne, che spiega così in una nota.



«Il ballottaggio non è certo un’opzione, è previsto dalla legge e ha senso di esistere solo se entrambi i candidati provano a vincere. Fatto prima dell’11 giugno un appello a non essere votato, sarebbe stato da parte di Fazio un gesto di rispetto verso la città: non è certamente così dopo il voto. Siamo certi che questo pensiero sia condiviso dalla stragrande maggioranza dei cittadini trapanesi, non solo chi ha votato per il M5S». i grillini chiedono il ritiro formale a Fazio e lo accusano di non aver detto prima del ritiro per fare entrare qualche suo uomo in Consiglio Comunale, avendo ricevuto la maggioranza dei voti al primo turno; l’appello, finora, è rimasto inascoltato.