È in vantaggio Massimo Bitonci, candidato sindaco della Lega Nord eppure il possibile accordo ormai scontato tra il candidato e rivale al ballottaggio delle Comunali Sergio Giordani e Arturo Lorenzoni fa gridare all’inciucio il primo cittadino uscente e favorito alla vittoria finale. Il 22,8% dei consensi presi dal leader di Coalizione Civica rischia di fare andare di traverso il risultato buono al primo turno a Bitonci, che replica facendo appello alla coerenza (valore molto complesso e difficile in politica, come nella realtà di tutti i giorni, ndr): «Nessuno scandalo, per carità: la politica è convenienza e compromesso – si sa – e pur di aggiudicarsi “la poltrona” certe persone sarebbero disposte a fare qualsiasi cosa. Ma la coerenza…Ecco, la coerenza uno dovrebbe poterla garantire, in qualche modo, in certa misura». Il leghista denuncia il fatto che Lorenzoni fino a qualche mese fa attaccasse Giordani e la proposta di un Pd “allargato” e ora invece parla di “grande sintonia e programmi praticamente identici”. «Coalizione Civica è nata proprio per combattere questo modo di far politica, rimettendo al centro la partecipazione della gente” tuonava il professore ieri(sempre primi di marzo). Si smentisce oggi», conclude l’attacco Massimo Bitonci.
Dopo tre controlli in tre giorni e con soli 6 voti di scarto con la rivale del Pd, alle Elezioni Comunali di Asti per i ballottaggi passa il turno il grillini Massimo Cerrutti. La telenovela di Asti è finita e l’ultimo comune che ha decreto l’ufficialità della partita al secondo turno ha finalmente decretato il secondo classificato dietro Maurizio Rasero (centrodestra e grande favorito alla vittoria finale); questa volta il dato è ultra definitivo con la commissione elettorale di Asti – presieduta dal giudice Maria Teresa Francioso – che ha stabilito dopo il terzo riconteggio dei voti la vittoria del Movimento 5 Stelle contro il Pd, con soli 6 voti di differenza. In questo modo i grillini si aggiudicano l’unico capoluogo di provincia nella corsa alle Amministrative e il Pd ha modo di recriminare per il trambusto messo in campo e “risolto” con 6 voti di distanza. Cerrutti batte così Angela Motta 5.099 contro 5093 voti e secondo turno in forte difficoltà però contro il favorito Rasero che spera a questo punto nell’appoggio, magari non detto pubblicamente, dell’elettorato dem pur di non favorire il grillino Cerrutti.
La candidata sconfitta del Pd è pronta a fare ricorso al Tar per un nuovo riconteggio, mentre per il M5s “Il ballottaggio è una sfida nuova e ripartiamo da zero”, spiega il grillino, sottolineando che si rivolgerà agli astenuti e agli elettori delle altre formazioni. “Non escludo che una parte dell’elettorato di Rasero cambi idea e ci voti”, spera Cerrutti dopo tre giorni più assurdi che reali. Anche questa è politica, “oh yes”.
Alle Elezioni Comunali di Parma il Movimento 5 Stelle ha fatto flop, ormai lo sanno tutti, ma forse non tutti conoscono chi sono i responsabili del Movimento 5 Stelle per il rapporto e la gestione delle realtà locali e comunali. Eh sì, Roberto Fico, Luigi Di Maio e Alessandro Di Battista, praticamente il trittico che molto probabilmente si sfiderà sul web per il ruolo di candidato premier dei Cinque Stelle. Un fallimento loro? No, ovviamente: «Noi la gestione del territorio non la facciamo, noi diamo gli strumenti al territorio per fare un’autogestione, che è una cosa molto differente», spiega Fico liquidando le critiche contro la gestione delle Elezioni Amministrative. L’utilizzo dei meetup, dove è nato tutto alle origini del Movimento, sono la “dimostrazione della responsabilità personale delle persone, che diventa poi responsabilità collettiva”, spiega ancora Fico, sottolineando come i Meetup sono il cuore pulsante di un cambiamento culturale. Ecco, ma a Parma sono proprio i Meetup ad aver rivolto le spalle al Movimento, andando a schierarsi pro-Pizzarotti: dissidenti ed epurati come il sindaco uscente e candidato alla rielezione.
Dopo la disfatta di Daniele Ghirarduzzi, candidato M5s al primo turno (ha preso il 3% delle preferenze) il gruppo Meetup Ducato 5 Stelle ha lanciato un appello per votare al ballottaggio proprio Pizzarotti. Sentite l’accusa diretta contro la base: «l’insensata ostinazione con la quale, senza consultare gli iscritti, si è voluta presentare a Parma una lista impresentabile, senza idee, senza programmi, screditata agli occhi dei cittadini oltreché degli iscritti a M5s, il cui unico scopo e collante era colpire l’amministrazione Pizzarotti, ha portato alla disfatta elettorale e alla totale scomparsa del movimento dal panorama politico di Parma». I guai insomma per i grillini non sono ancora finiti…
Le Elezioni Amministrative ad Asti sono un vero giallo in cui l’unico elemento certo è il passaggio al ballottaggio del candidato di centrodestra Maurizio Resero. In un primo momento era Angela Motta a vincere la contesa contro il grillino Massimo Cerrutti, ma ieri è arrivata la svolta: visto che la distanza di voti era di soli 13 schede, un riconteggio effettuato dal tribunale di Asti ha portato al ribaltone e al passaggio al secondo turno del candidato M5s, con immediata ira e replica del Pd, “chiediamo un altro riconteggio voti, ci sono ancora schede contestate da analizzare“. E così è stato, fino almeno a ieri sera quando una ulteriore verifica della commissione elettorale ha trovato altri voti “avanzati” e dunque Angela Motta risultava ancora in vantaggio su Cerrutti.
Il giallo non finisce visto che questa mattina il Tribunale di Asti ha di nuovo convocato la commissione per fare una terza e si spera ultima verifica dei voti per le Comunali di Asti. Verso il pomeriggio si dovrebbe sapere chi sarà davvero il candidato sindaco sfidante di Rasero in una situazione che ha sempre di più del “kafkiano”.
A Parma è presente una delle situazioni più instabili e fragili da pronosticare in vista dei Ballottaggi delle Amministrative dopo il primo turno delle Elezioni Comunali che hanno visto trionfare Federico Pizzarotti e il rivale del Pd Paolo Scarpa. La rivalsa anti-M5s è funzionata, finora, per il sindaco uscente che ha deciso di commentare così su Facebook il giorno dopo il buonissimo risultato al primo turno: «Il Movimento Cinque stelle sta pagando gli errori del passato – spiega – perché un conto è la politica nazionale, un conto sono le consultazioni amministrative dove valgono le persone». Il candidato a guidare Parma per la seconda volta consecutiva non rivolge alcun appello specifico ai rivali per ottenere i voti necessari, anche se «al ballottaggio – dice il sindaco uscente – non ci sarà chi voterà a favore di uno o dell’altro, ma contro uno o l’altro», facendo forse riferimento agli ex-amici dei Cinque Stelle.
L’Effetto Parma è osteggiato dal centrosinistra di Scarpa, cattolico e in area centro, che ha perso molti voti al primo turno tra i bersaniani. Ora però, con l’alternativa Pizzarotti, potrebbero tornare alla carica e votare per Scarpa, il qualche intanto apre anche al centrodestra in una “larga coalizione”: «Mi rivolgerò a tutti, anche ai simpatizzanti del centro destra questa è una città avvilita che deve essere rivitalizzata con l’apporto di tutti», annuncia il candidato Pd in vista del ballottaggio del 25 giugno.
“Vi prego, non votatemi”: l’appello che finora non avevamo (quasi) mai sentito per delle Elezioni Comunali – c’è il gustoso precedente di Paola Taverna che affermava prima dell’elezione Raggi “a Roma c’è un complotto per farci vincere” – è arrivato a Trapani, la città di certo più in crisi per lo spiacevole rapporto tra malaffare, indagini e politica. Ieri l’annuncio choc, dopo aver vinto al primo turno la sfida diretta contro D’Alì, Forza Italia e altro finito nel mirino delle inchieste giudiziarie “Mare Nostrum”, la sfida al ballottaggio lo avrebbe visto battersi contro Pietro Savona, centrodestra. È Girolamo Fazio, in testa con il 32% e favorito alla rielezione, ha chiesto a tutto il suo elettorato di parte del centrodestra (è un deputato regionale nel Gruppo Misto ex Pdl) di non votarlo. «Sono stati i giorni più difficili della mia via vita, ma ho deciso di andare avanti – spiega – sopportando la gogna mediatica per rispetto delle mie liste e dei miei sostenitori, ma sono umanamente devastato perché sono stato trattato come un mostro», spiega il candidato Fazio, indagato per corruzione e soprattutto a fronte del ricorso della Procura di Trapani contro la revoca degli arresti domiciliari decisa dal Gip il 3 giugno. In sostanza, non ha abbandonato prima la campagna elettorale e non si ritira neanche ora per non rimettere in gioco il senatore di Forza Italia D’Alì, ma di fatto chiede di non essere votato. «Abbandono la competizione elettorale, rinuncio ad ogni impegno e carica politica. Se venissi eletto non accetterò la carica».