Il titolo sembra essere fuorviante ma è tutt’altro: “Diamo ratti ai rom”. Scrive così Mattia Feltri oggi nel suo “Buongiorno” in prima pagina su La Stampa: il giornalista che ha preso il posto che fu per anni di Massimo Gramellini (ora passato con “il Caffè” al Corriere della Sera) non lo fa certo rimpiangere in quanto ad ironia e “sottile” denuncia dei fatti quotidiani (no, non il giornale!). Anzi, questa volta lo supera: la scintilla che fa nascere tutto è la condizione della strade a Roma, con le buche e il dissesto divenuto ormai condizione “normale”. Intendiamoci, non che Virginia Raggi abbia l’intera responsabilità delle strade con le buche, quantomeno quelle del passato, però ecco “stupisce” per la capacità di trovare soluzioni quantomeno “bizzarre”. Ed ecco appunto Feltri: «Se foste il sindaco di una grande città afflitta dalla piaga delle buche, che fareste? Voi direte: aggiusterei le buche. Sbagliato. Lo dite perché appartenete alla vecchia politica, che aggiustava le buche, e magari sui lavori ci ricavava qualche mazzetta per il partito o le vacanze al mare. La nuova politica invece non aggiusta le buche: abbassa i limiti di velocità».
A Roma infatti è stato messo il limite di 30 km/h (e l’inserimento del cartello “strada dissestata”) in alcune vie tra la Salaria e l’Aurelia disastrate da tempo. Feltri allora si “diverte” a tenere lo stesso “criterio” (e scusateci con tutte queste virgolette, ma questa volta servono proprio!) del comune di Roma e adottarlo a tutti i problemi gravi e contemporanei che abbiamo nella nostra bella Italia. «Care amiche donne, avete paura del femminicidio? Diventate lesbiche», o ancora, «Pagate troppe tasse? Facile: guadagnate di meno e si abbasserà l’imponibile». Il concetto è chiaro: non si affronta il problema indagandone la radice, troppo complicato, si crea un secondo problema per cercare di “obliare” il primo. «Ci sono le formiche nei letti d’ospedale? E voi restate in salute», e poi si arriva al tanto “fuorviante” titolo del “cinico” Buongiorno.
«Ecco, per esempio, va trascurata l’ipotesi di eliminare dalla capitale ratti e mendicanti dando da mangiare le pantegane ai rom? Che poi, a pensarci bene, se i limiti di velocità vengono portati da 10 a 0, in un colpo solo risolviamo anche il problema del traffico». Permetteteci però, siccome siamo un po’ vanitosi, chiudiamo sul “nostro di titolo”, ovvero come avremmo titolato il pezzo del buon Feltri jr (eh sì, è il figlio del grande “volpone” Vittorio), citando un altro suo passaggio: “ma se la velocità conosce limiti, il genio no”. Caro Mattia, Chapeau.