Il grande ritorno in politica dopo l’addio da Renzi, dal Pd e dal “sogno” di un partito che raccogliesse l’intero futuro del centrosinistra sotto un solo tetto. Massimo D’Alema, il “baffino” riuscito nell’impresa di attaccare tutti i segretari dei Pds, Ds, Ulivo e ora Pd, torna in campo, nel suo solito modo “sibillino” con cui ha contraddistinto l’intera carriera politica. Dopo la scissione da Renzi e la fondazione di Articolo1-Mdp, D’Alema in un incontro pubblico a Foggia ieri sera ha confermato le voci su un suo possibile ritorno dalla porta principale per le prossime Elezioni Politiche. «Noi di Mdp sentiamo il bisogno di rivolgerci a quelli che non votano più, ai delusi del Pd che votano per il M5S» e poi la “bomba”, «È evidente che per un movimento che nasce ci sarà bisogno di candidare delle personalità. Quindi se i cittadini pugliesi mi chiederanno di essere candidato, io mi prenderò le mie responsabilità». Le telecamere di L’Aria che Tira (La7) hanno ripreso l’incontro e l’intervista con Tommaso Labate (Corriere della Sera) e il caso-D’Alema è ritornato in auge nei palazzi della politica italiana.
Per D’Alema il programma è già tracciato, e va molto in affinità con la scommessa di Pisapia con Campo Progressista: «C’è bisogno di un nuovo centrosinistra, segnato da una discontinuità di contenuti e di leadership. Da una parte un governo Grillo-Salvini, dall’altra parte un governo Renzi-Berlusconi. Noi – aggiunge – sentiamo l’urgenza di offrire agli italiani un’altra possibilità». Renzi potrebbe trovarselo contro nella prossima campagna elettorale: i numeri danno la Sinistra non certo in decollo, ma un “Ulivo” senza Renzi a guida D’Alema potrebbe trovare quella convergenza necessaria per ottenere un bottino di voti in grado di pesare e non poco nella sconfitta/vittoria del Pd guidato da Rignano Fiorentino.
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