Risultato nettissimo ma non travolgente, almeno stando alle prime proiezioni delle Elezioni Legislative in Francia 2017, con il ballottaggio dei vari candidati deputati che è in corso di spoglio elettorale in questi minuti. Emmanuel Macron ha vinto, anzi ha stravinto, ma non ha annientato come poteva sembrare alla vigilia, gli altri partiti: Secondo le proiezioni di Elabe, all’inquilino dell’Eliseo vanno tra i 395 e i 425 setti sui 577 complessivi. Ai Republicains ne vanno tra i 95 e i 122, ai socialisti tra i 27 e i 35, alla Sinistra radicale 10-16, al Front National 4-6. Gli exit poll in realtà abbassano un p’ i numeri e pongono Republique En Marche con circa 350-370 seggi, assieme agli alleati dei MoDem. Malissimo il Partito Socialista che ha portato alle dimissioni immediate del segretario Cambadelis, tengono botta i Repubblicani mentre nonostante i pochissimi seggi conquistati (8) il Front National festeggia per l’ingresso di Marine Le Pen in Parlamento (e fallisce Florian Philippot, numero due e grande avversario interno della Le Pen).
«Questo risultato è una chance per la Francia: maggioranza chiara, stabile e coerente, per realizzare le grandi priorità del contratto concluso tra Emmanuel Macron e i francesi», ha commentato a caldo il presidente di ReM, Catherine Barbaroux. A Parigi risultato incredibile per il candidato di Macron, Sylvain Maillard che viene eletto con il 50% delle preferenze, contro le “briciole” lasciate agli avversari. A livello nazionale si replica la stessa “solfa” anche se con effetto meno roboante di quanto sembrava addirittura nelle ultime ore prima del voto. Resta una vittoria schiacciante quella di Macron che consegna alla Francia un Governo tra i più stabili, per i numeri, della storia repubblicana. Al giovane neopresidente e al primo Ministro Edouard Philippe il compito di prendere responsabilità e decisioni importanti per l’immediato destino dei francesi.
I due dati pronosticati alla vigilia si avvicinano sempre di più alla conferma: quando mancano mezz’ora di votazioni per le Elezioni in Francia (fino alle 20 solo nelle grandi città) e Macron si avvicina al grande risultato di ottobre un Parlamento praticamente a completa maggioranza, una delle più altre della Storia di Francia. E, in secondo luogo, l’astensione da record mai registrata oltralpe: En Marche che dovrebbe conquistare tra i 400 e i 470 seggi sui totale dell’Assemblée national, con le briciole che dovrebbero rimanere per gli altri partiti, gli unici a salvarsi in pratica dovrebbero essere i Repubblicani. I primi risultati si avranno dalle ore 20, ma l’affluenza anche nel pomeriggio è ai minimi storici: a metà pomeriggio era salita appena al 35,3%, un tonfo rispetto al primo turno che potrebbero portare al risultato non certo eccezionale di un francese su due che non avrà votato alle Legislative del proprio Parlamento. L’opposizione a Macron, dunque, esisterà o rimarrà confinata ai margini estremi dell’Assemblea Nazionale?
Nulla da fare: nelle Elezioni in Francia al secondo turno di oggi l’affluenza continua a farla da padrone, aumentando ancora di più la conseguente e parallela consegna di un “monocolore” Macron in Parlamento. Tutti coloro che non hanno votato per queste Legislative non hanno voluto aderire all’effetto-Macron ma non hanno neanche fiducia negli altri partiti tradizionali. Alle ore 12 hanno votato solo il 17,7% degli aventi diritto al voto, con il 19,2% del primo turno che già aveva spaventato la politica francese con i bassi numeri. Il presidente ha votato alle ore 11 nel suo seggio di Mont Valerien per poi volare subito a Parigi ad assistere alla parata di commemorazione dell’Appello del 18 giugno 1940, l’esortazione della Resistenza anti-nazismo tramite le parole di De Gaulle a Radio Londra.
Urne aperte in Francia per i ballottaggi delle Elezioni Legislative 2017, dove fino alle 20 di questa sera si potranno definire finalmente i seggi e gli eletti in Parlamento dopo la vittoria e il Governo formato di Emmanuel Macron più di un mese fa. I risultati del’11 giugno con il primo turno delle Elezioni francesi Parlamentari hanno dato due giudizi abbastanza netti che dovrebbero essere del tutto confermati anche oggi: Macron con il suo REM (Republique En Marche!) è al momento una macchina schiacciasassi e schiaccia partiti, con un exploit di voti davvero con pochi precedenti per partiti nati da neanche un anno. Il nuovo presidente però deve fare i conti con un livello di astensionismo preoccupante: il 51,2% non ha votato sette giorni fa e rischia di non farlo neanche questa volta, aumentando il senso di scollamento tra la politica francese e il Paese reale, che neanche il populismo di Marine Le Pen è riuscito ad intercettare.
Proprio il Front National rischia di essere spazzato via e con lui il nemico storico del Partito Socialista che in termini di uomini, elettori e idee è stato ormai del tutto inglobato dall’effetto Macron. I ballottaggi, che vedono in lizza i candidati nelle circoscrizioni dove non hanno ottenuto il 50% di voti al primo turno, eleggeranno i 577 deputati (per ora ne son stati eletti solo 4 al primo turno!) dell’Assemblea Nazionale, la camera bassa del Parlamento.
Macron ha trionfato al primo turno con il 32,3% dei voti conquistati in tutta Francia, seguito da un buon risultato dei Repubblicani (21,6%) e dal Front National (al 13,2% ma non rischio di eleggere pochissimi candidati, specie se non vincerà i ballottaggi in lizza oggi). Melenchon e la sua sinistra hanno raggiunto l’11,2% mentre i socialisti non sono andati oltre un pessimo e clamoroso 9,5%. Le previsioni e i sondaggi però per questo secondo turno delle Elezioni Legislative francesi, ReM dovrebbe prendere tra i 400 e 455 seggi dei 577 totali, praticamente un monocolore per Macron, lasciando ai Repubblicani tra i 70 e i 95 seggi e i socialisti tra i 20 e 35 posti in Parlamento. Fn tra uno e sei seggi e Melenchon tra gli 8 e i 17: il ballottaggio di oggi confermerà quanto previsto da ormai una settimana per tutti i sondaggi francesi?