…”Loro sono il partito di centro dei tempi moderni. Anche perché i moderati non sono come si prova a rappresentarli oggi. Eppoi i moderati incazzati non sono una novità”.

Sono parole di Pierluigi Bersani. Pronunciate dopo la rottura con Matteo Renzi. Dopo la scissione che ha visto nascere Articolo 1-Mdp. “Loro” sono il Movimento 5 stelle.



E del resto i diretti interessati, che sempre meno si sottraggono alle interviste, più volte hanno dichiarato di non essere né di destra né di sinistra. E nella geografia politica non risulta esistere “l’isola che non c’è”.

L’isola che esiste è invece la Sicilia, dove per fermare la macchina da guerra grillina, accreditata in vista delle elezioni regionali di un consenso intorno al 40 per cento, si vagheggia appunto di possibili coalizioni destra-sinistra e quindi di lasciare sguarnito quella parte del consenso politico fatto appunto delle persone più semplici e moderate ma desiderose di gettare il cuore oltre l’ostacolo e provare, non si sa mai, dopo i fallimenti che a quella latitudine accomunano i due schieramenti tradizionali, i volenterosi quanto approssimativi 5 Stelle. 



Se esiste un elettorato di centro è quello siciliano, gattopardesco e servile, ma anche quello del 61 a 0 di Forza Italia alle politiche del 2001 e delle messi di voti raccolte per la Dc del tempo che fu. Ancora un indizio lo fornisce lo stesso Silvio Berlusconi che a “Porta a Porta” descrive l’elettorato pentastellato come “quei 15 milioni di italiani ridotti in miseria dalla crisi economica e che attribuiscono alla politica il loro stato”. Più nazional-popolari di così…

E li trovi ovunque. Fanno errori e qualche pasticcio. E mutano opinione per convenienza. E litigano ferocemente. Fico contro Di Maio, Raggi contro Lombardi, Di Maio contro Di Battista. Manco fossero capicorrente Dc.



Sono considerati di plastica e senza talento ma sono stabili dal 2013 sopra il 25 per cento. E a ben vedere alle amministrative hanno eletto consiglieri in tutte le città e i paesi dove si sono presentati. Li descrivono in crisi ma nei dialoghi al bar imperversano. Ma torniamo al punto. Sono o non sono il nuovo centro della politica italiana?

I centristi alla Casini li aborriscono ma per trovare politici che hanno rinunciato a stipendio e prebende bisogna risalire a De Gasperi.

Per Renzi sono troll, figli di algoritmi prodotti dalla Casaleggio associati. Per Berlusconi sono peggio dei comunisti. Ma di fronte alla possibilità che il Cavaliere a tutela dei suoi interessi rimetta il “bomba” fiorentino sul trono e questa volta per una intera legislatura, non sono pochi, quelli, a sinistra e a destra e tra le stesse file di Forza Italia di rito totiano, che preferirebbero la vittoria elettorale degli invasati a 5 Stelle. 

Vincerebbero ma non governerebbero. E dopo un anno si tornerebbe alle urne con Renzi probabilmente fuori gioco e Berlusconi ormai in tutt’altre faccende affaccendato… Oppure gli estremisti grillini magari si convincerebbero a cercare alleanze, passando così dall’ideologia alla politica. Proprio come un partito dell’estremo centro. A quel punto, anticlericali o no, arriverà anche la benedizione di più di un cardinale…