In queste ore molti italiani stanno facendo i conti con l’emergenza caldo, con temperature davvero alte che hanno portato al bollino rosso per dieci città. Una situazione che durerà anche domani e ci si chiede se il meteo potrà avere un effetto sui ballottaggi per le elezioni comunali 2017. C’è da dire che nella giornata di domani dovrebbero essere dei temporali al nord, che potrebbero quindi rendere più sopportabile la situazione, anche se va detto che se le precipitazioni fossero di breve durata rischierebbero solo di far aumentare l’umidità. Inoltre, non si vota solo al nord. Meglio quindi cercare quanto meno di seguire i consigliere del ministero della Salute, che invita a evitare di stare al sole nelle ore più calde dalle 11 alle 18. I seggi sono aperti sia prima che dopo, quindi in teoria c’è modo di partecipare alle elezioni. Forse questa emergenza caldo potrebbe spingere gli elettori indecisi a non muoversi da casa. Staremo a vedere come andranno i dati sulle affluenze e sulle temperature.
Domani si terranno i ballottaggi per le elezioni comunali 2017. Dopo i risultati del primo turno, il Movimento 5 Stelle è rimasto in corsa solo in pochi comuni, di cui uno solo capoluogo di provincia: Asti, dove si opporranno Maurizio Rasero e Massimo Cerruti. Proprio negli ultimi giorni sono arrivate brutte notizie per i pentastellati, con l’inchiesta su Virginia Raggi che potrebbe portare anche al rinvio a giudizio per la sindaca di Roma e la vicenda delle firme false a Palermo che ha invece portato a 14 rinvii a giudizio. Si tratta di notizie che potrebbero certamente danneggiare l’immagine del Movimento 5 Stelle e quindi anche in questi pochi comuni in cui i pentastellati sono in corsa sarà interessante notare quanti voti prenderà. Non solo ad Asti, ma anche a Carrara, dove il pentastellato Francesco De Pasquale dovrà battere Andrea Zanetti del Pd. Al primo turno aveva preso più voti De Pasquale, per cui perdere sarebbe un brutto colpo.
Tutto pronto per il voto in oltre cento città in Italia per i ballottaggi delle elezioni comunali 2017. In queste ore il Governo potrebbe varare un decreto per il salvataggio di Banca Popolare di Vicenza e Veneto Banca e c’è chi si chiede se questo provvedimento possa influire sulle votazioni. Non sono infatti mai mancate critiche a un governo che, per la continuità con il precedente, viene visto come “amico delle banche”. D’altra parte, però, la situazione è tale per cui un “non intervento” produrrebbe danni piuttosto seri. Resta quindi da capire se l’eventuale provvedimento penalizzerà o meno il centrosinistra. Tra l’altro le banche in questione sono nel nord-est, dove non mancano dei ballottaggi importanti. Non a Vicenza o a Treviso, dove è senza dubbio più forte il legame con le due banche. Bisognerà quindi vedere se a Verona o a Padova, quest’ultima più vicina a Vicenza e Montebelluna, si potranno o meno avere conseguenze sul voto.
In 111 città italiane domenica 25 giugno si tornerà al voto per i ballottaggi delle Elezioni Comunali Amministrative. Fra le tante incognite relative ai risultati finali e all’esito del voto sulla scelta dei nuovi Sindaci, quella relativa all’astensionismo non può essere sottovalutata. Anche perché le condizioni meteo fanno ritenere con certezza come ci sarà una vera e propria fuga verso il mare in questo weekend e in particolare nella giornata di domenica, con la prevista ondata di calore al massimo ed il bel tempo su tutta la Penisola, col sole che splenderà senza intoppi sia per chi sceglierà le località di mare, sia per chi sceglierà la montagna. Certo l’orario di apertura dei seggi può essere incoraggiante, visto che dalle 7 alle 23 si potrà esprimere la propria preferenza: il che significa che si potrà votare o alla fine del weekend, o per chi non ha scelto la soluzione “lunga” ma solo una giornata di vacanza, passare al seggio prima di andare al mare. Ma un astensionismo ancor più alto del primo turno (l’affluenza fu del 60,07%) potrebbe cambiare verdetti che sulla carta appaiono già scritti.
Domenica 25 giugno ci sarà il ritorno alle urne in 111 Comuni che devono ancora esprimere il loro Sindaco dopo il primo turno di voto dell’11 giugno scorso. Le Elezioni Comunali Amministrative dovranno eleggere un candidato tra tutti coloro che al primo turno non hanno ottenuto il 50% + 1 dei voti. Il centrodestra parte in vantaggio in 47 dei 111 Comuni al ballottaggio, ma il vantaggio per un polo che sembrava allo sbando, schiacciato dal dualismo tra Partito Democratico e Movimento 5 Stelle, potrebbe essere ancor più schiacciante se il popolo grillino, da sempre abbastanza refrattario ai Democratici, dovesse spostare la maggioranza dei suoi voti verso i candidati di centrodestra. Ci sono situazioni come Verona in cui sia il centrosinistra sia il M5S è rimasto escluso dal ballottaggio, altre in cui il candidato di centrosinistra ha un vantaggio molto ampio, ma se le indicazioni di partenza saranno rispettate, il weekend potrebbe prospettarsi molto difficile per il Partito Democratico.
Questo soprattutto se il PD si dovesse trovare a perdere Genova, Comune storicamente guidato dal centrosinistra ma in cui il centrodestra parte con un ottimo vantaggio e con un potenziale incremento dei voti di parte grillina. Anche perché apparentamenti ufficiali non ce ne sono stati, soprattutto nelle grandi città chiamate al ballottaggio, ma al di là di possibili exploit di candidati civici, il centrodestra potrebbe giovarsi non solo del confluire della maggioranza dei voti finiti al primo turno al Movimento 5 Stelle, ma anche della polemica che vede il Partito Democratico impegnato con i fuoriusciti di Articolo 1, l’MDP che potrebbe “gufare” e spostare voti per mettere in crisi la leadership renziana. A Parma potrebbe però scatenarsi l’effetto contrario: contro Pizzarotti potrebbero confluire parte dei voti grillini, con il quale l’ex M5S ha rotto da tempo, e del centrodestra, al momento spaccato a metà. Insomma, probabile che la partita al ballottaggio si giochi sui voti… di chi non ha candidati da votare.
Il ballottaggio per eleggere il sindaco successore di Flavio Tosi a Verona sarà una sfida interna al centrodestra. Da una parte Federico Sboarina, che parte in vantaggio e si è presentato al primo turno appoggiato da Lega Nord, Forza Italia, Battiti Verona Domani e Fratelli d’Italia. Dall’altra proprio la compagna dell’ormai ex Sindaco, Patrizia Bisinella, candidata di Fare! e di una serie di Liste Civiche nate proprio dall’appoggio a Flavio Tosi. Il che significa che i voti, e non sono pochi, del Partito Democratico e del Movimento 5 Stelle saranno un ago della bilancia pesantissimo per stabilire chi sarà il nuovo Sindaco di Verona. Indicazioni ufficiali di voto come al solito non ne sono arrivate, né apparentamenti. Il Partito Democratico, almeno in maggioranza, sembra intenzionato a spostare il suo pacchetto di voti su Patrizia Bisinella, per votare contro la Lega e appoggiare trasversalmente Tosi, con il quale c’erano state convergenze sul Referendum Costituzionale del 4 dicembre. Il M5S ha dato massima libertà ai suoi lettori, come di consueto, ma alcune recenti convergenze sul tema immigrazione potrebbero portare la maggioranza dei voti grillini a Sboarina.