A Trapani, già alla vigilia del ballottaggio, si era parlato di un voto atipico poiché vi era un solo candidato, Piero Savona, tuttavia sconfitto a causa dell’astensionismo degli elettori che non hanno permesso il raggiungimento del quorum. La città, dunque, resta senza sindaco. Complice il grande caldo di ieri, le speranze del solo candidato in corsa alla carica di Sindaco di un’affluenza alle urne pari ad almeno il 50%, con il 25% di consensi sono state presto disattese. Solo il 26% dei trapanesi, infatti, si è recato a votare. In assenza anche degli eletti al consiglio comunale, chi guiderà la città di Trapani fino alle prossime elezioni? Come era stato già ipotizzato, il compito spetterà ad un commissario, che potrebbe essere l’ex procuratore di Palermo, Francesco Messineo. Come rivela NewsSicilia.it, maggiori informazioni in merito arriveranno solo nella giornata di domani, quando la commissione elettorale circoscrizionale formalizzerà il risultato delle Comunali 2017 del ballottaggio e poi trasmetterà tutti gli atti alla Regione che si occuperà della nomina del commissario incaricato. E sul “nodo” del consiglio Comunale? Il presidente Crocetta ha spiegato oggi che “soltanto la commissione elettorale può decidere sulla elezione del consiglio comunale”. (Aggiornamento di Emanuela Longo)



Clicca qui per Ballottaggi Elezioni Comunali 2017: diretta livecome si vota. Qui i risultati Comunali: Genova, Parma, La Spezia – Chiavari, Abbiategrasso, San Donato – Monza, Crema, Buccinasco – Padova, Verona, Gorizia – Taranto, Lecce, Oristano

C’è desolazione nel comitato elettorale di Piero Savona, l’unico candidato sindaco che era rimasto in corsa al ballottaggio a Trapani. Restano solo un paio di sedie e qualche manifesto dopo la smobilitazione. C’è delusione per la sconfitta: il candidato del Partito democratico è stato, infatti, battuto dall’astensionismo degli elettori. Serviva almeno il 50% e, invece, solo il 26,75% dei cittadini si è recato alle urne. Savona resta solo: nessun big locale della sua coalizione è al suo fianco. «Speravo in qualche punto in più, superare il quorum era difficilissimo», ha dichiarato, come riportato dal Giornale di Sicilia. Non si dice deluso, ma rammaricato: «Se Mimmo Fazio non avesse gettato la spugna avremmo conseguito un ulteriore risultato straordinario». Perché un livello così alto di astensionismo? Per Savona è colpa dei fatti giudiziari che si sono verificati nel corso della campagna elettorale: «Hanno gettato nello sconforto i cittadini». (agg. di Silvana Palazzo)



Ha vinto Sergio Abramo al ballottaggio per le elezioni amministrative di Catanzaro, un quarto mandato che gli consegna un record di successi da condividere con il collega palermitano Leoluca Orlando. Il candidato del centrodestra, premiato dal 65,5% dei cittadini recatisi alle urne, come riportato da wesud, ha così commentato il suo trionfo:”Il centrodestra quando é unito e riesce anche a rinnovare, con 7 donne che entreranno in Consiglio con la mia elezione, diventa vincente. A Catanzaro abbiamo sbaragliato Pd e 5 stelle”. Entusiasta anche la coordinatrice regionale di Forza Italia Jole Santelli, che in una nota afferma:”Sergio Abramo sarà un grande sindaco nel prossimo quinquennio , continuando il suo buongoverno. Nel giorno che decreta ufficialmente  il grande ritorno di  Fi  come punto di riferimento dei moderati e premia  le intuizioni e la generosità di Silvio Berlusconi, la Calabria è  portatrice di  consenso e di speranza e mostra  un volto nuovo  e ricco di novità”. (agg. di Dario D’Angelo)



La vittoria al ballottaggio di Sergio Abramo rappresenta una vera ecatombe nel centrosinistra. Mentre il nuovo sindaco di Catanzaro festeggia il suo successo, tanti consiglieri comunali uscenti non sono stati riconfermati. Nel Partito democratico, ad esempio, solo uno su quattro uscenti rientrerà a Palazzo De Nobili. Di conseguenza sono esclusi: Vincenzo Capellupo, Francesco Passafaro e Nicola Ventura. Esclusi eccellenti anche per quanto riguarda l’Udc: Mario Camerino, Antonio Corsi e Giulio Elia. Nella lista dei consiglieri uscenti che resteranno a casa figurano anche Manuel Laudadio (Svolta Democratica), Domenico Iaconantonio e Danilo Sergi (Primavera a Catanzaro – Italia dei Valori), Domenico Concolino (Fare per Catanzaro) e Antonio Vincenzo Mercurio (Socialisti e Democratici). Bocciati anche Giuliano Renda, esponente del Nuovo Cdu che all’ultimo minuti è passato nella lista Fare per Catanzaro, e Maurizio Mottola Di Amato, che all’inizio della campagna elettorale si era candidato a sindaco. (agg. di Silvana Palazzo) 

Quella di Pierluigi Biondi, candidato del centrodestra al ballottaggio per L’Aquila, è stata probabilmente la vittoria più sorprendente delle amministrative oltre a quella di Bucci a Genova. Ed è stato proprio il neo-sindaco della città abruzzese, intercettato dall’Ansa, a spiegare cos’è stato decisivo per una sua vittoria:”La gente ha deciso di voltare pagina dopo dieci anni di governo di centrosinistra. Il ribaltone è stato possibile perché al primo turno hanno votato gli apparati mentre al secondo turno il voto è stato libero”. Secondo Pierluigi Biondi, con il voto di ieri “ha vinto il cambiamento”. Ma cosa significa essere eletto sindaco dell’Aquila con il 53,5% dei voti rispetto al 46,5% di Di Benedetto del centrosinistra? Lo ha spiegato lo stesso neo-sindaco degli aquilani:”Con questa vittoria inaspettata cambia la mia vita. Da domani (oggi, ndr) sentirò tutti i partiti della coalizione per cominciare immediatamente a lavorare,questa città ha bisogno di risposte urgenti”. (agg. di Dario D’Angelo)

Non sono bastati due turni a Trapani per avere un sindaco. Al ballottaggio dovevano vedersela Piero Savona e Girolamo Fazio, ma l’esponente di Forza Italia si è ritirato, lasciando in corsa il candidato appoggiato dal Pd e da due liste civiche. Decisivo è stato il dato dell’affluenza, ma negativamente: solo il 26,75% degli elettori si è recato alle urne, decretando la sconfitta dell’unico candidato rimasto al ballottaggio. La bassa affluenza, dunque, ha reso nullo il voto. Verrà quindi designato un commissario unico al posto del sindaco e del consiglio comunale. Luisa Lantieri, assessore regionale agli Enti locali, ha spiegato che «a Trapani si tornerà a votare nel 2018». Il commissario verrà nominato dalla Regione nei prossimi giorni. Guiderà il Comune di Trapani, dunque, fino alle prossime elezioni: «La prima tornata utile è quella del 2018 quando si terranno le amministrative in altri comuni». Non si può votare, infatti, in concomitanza alle regionali di novembre, perché la sessione è straordinaria, consentita solo ai comuni sciolti per mafia. (agg. di Silvana Palazzo) 

Una vittoria senza storia quella di Sergio Abramo al ballottaggio per le amministrative di Catanzaro. La conferma come sindaco della città giallorossa è stata ratificata dal 64,39% dei votanti, che lo hanno preferito al candidato di centrosinistra Vincenzo Ciconte. Abramo in consiglio comunale potrà contare su una maggioranza di 20 eletti, di cui 6 eletti nelle fila di Forza Italia (Luigi Levato, Ivan Cardamone, Roberta Gallo, Francesca Carlotta Celi, Modestina Migliaccio e Giulia Procopi), 5 dalla lista civica Catanzaro da Vivere (Marco Polimeni, Antonio Mirarchi, Concetta Carrozza, Alessandra Lobello e Agazio Praticò), 3 da Catanzaro con Sergio Abramo (Rosario Mancuso, Enrico Consolante e Francesco Scarpino) 2 da Obiettivo Comune (Andrea Amendola e Manuela Costanzo), da Officine del Sud (Giuseppe Pisano e Francesco Gironda) e Federazione Popolare per Catanzaro (Filippo Mancuso e Demetrio Battaglia). La minoranza di centrosinistra guidata da Ciconte potrà contare su 3 consiglieri eletti da Fare per Catanzaro (Sergio Costanzo, Fabio Celia e Cristina Rotundo) 2 da Svolta Democratica (Eugenio Riccio e Libero Notarangelo), 1 dal Partito Democratico (Lorenzo Costa) 1 dall’Udc (Tommaso Brutto), 1 da Catanzaro in Rete (Rosario Lostumbo) 1 da Socialisti e Democratici (Roberto Guerriero) e 1 da Alleanza Civica (Giorgio Arcuri). Per quanto riguarda il candidato a sindaco civico, Nicola Fiorita, oltre a lui entrerà il campione delle preferenze delle liste a lui collegate: Gianmichele Bosco di Cambiavento. (agg. di Dario D’Angelo)

In base alla ripartizione dei seggi annunciata dal ministero dell’Interno, vediamo come si compone il nuovo Consiglio comunale dell’Aquila dopo il ballottaggio. Spicca l’assenza del Movimento 5 Stelle: l’unica opposizione diversa dal centrosinistra è quella di L’Aquila chiama di Carla Cimoroni. La ripartizione dei seggi però andrà ratificata e ufficializzata, ma intanto alla maggioranza ne spettano 21. In particolare 7 a Forza Italia: Guido Liris, Roberto Tinari, Vito Colonna, Sabrina Di Cosimo, Maria Luisa Ianni, Elisabetta De Blasis, Roberto Junior Silveri. Invece a Fratelli d’Italia-Alleanza nazionale 4: Alessandro Piccinini, Carla Mannetti, Ersilia Lancia, Giorgio De Matteis. Due a L’Aquila futura: Roberto Santangelo, Luca Rocci. Altrettanti a Noi con Salvini: Emanuele Imprudente, Daniele Ferella, Luigi Di Luzio, Luigi D’Eramo. Due a Benvenuto Presente: Daniele D’Angelo, Leonardo Scimia. Uno all’Unione di centro: Raffaele Daniele. I seggi per la minoranza sono 13. Al Partito democratico ne vanno 4: Emanuela Iorio, Stefano Palumbo, Stefano Albano, Antonio Nardantonio. A Il Passo Possibile 2: Paolo Romano, Elia Serpetti. Uno a testa a Articolo 1 (Giustino Masciocco), Cambiare insieme (Lelio De Santis), Democratici e socialisti (Elisabetta Vicini), L’Aquila sicurezza lavoro (Angelo Mancini) e L’Aquila chiama (Carla Cimoroni). (agg. di Silvana Palazzo)

A L’Aquila trionfa Pierluigi Biondi: è lui il nuovo sindaco. I risultati del ballottaggio sono ufficiali: il candidato del centrodestra ha vinto con il 53,52% contro il 46,48% di Americo Di Benedetto del centrosinistra. Una rimonta vera e propria, perché ha ribaltato il -11%del primo turno. Una vittoria clamorosa e inattesa. «Siamo stati poco determinati», il commento a caldo dell’avversario, Di Benedetto. A Catanzaro, invece, dopo il ballottaggio festeggia il sindaco uscente Sergio Abramo, eletto per la quarta volta. Acconto con grande entusiasmo da sostenitori e impiegati, Abramo ha rivolto un messaggio importante alla coalizione: «Il centrodestra quando é unito e riesce anche a rinnovare, considerato che saranno 7 le donne che entreranno in Consiglio grazie alla mia elezione, diventa vincente. A Catanzaro abbiamo sbaragliato nettamente Pd e 5 Stelle». A Trapani, invece, arriverà il commissario. (agg. di Silvana Palazzo)

La quarta proiezione di Ipr Marketing per la Rai attribuisce a Pierluigi Biondi, candidato sindaco del centrosinistra, il 53,5% a L’Aquila, mentre Americo Di Benedetto del centrosinistra avrebbe ottenuto il 46,5%. Questi dati tengono conto di una copertura del campione al 60%. Le sezioni scrutinate sono finora 74 su 81 e i risultati non sono molto dissimili rispetto alle proiezioni: 53,84% per Biondi, 46,16% per Di Benedetto. A Catanzaro, invece, i seggi scrutinati sono 75 su 90. La vittoria di Sergio Abramo è netta: il candidato del centrodestra è al 64,21%. Vincenzo Antonio Ciconte del centrosinistra, invece, è al 35,79%. A Trapani, invece, arriva il commissario: la bassa affluenza alle urne, che si attesta al 26,75%, ha sconfitto il candidato in corsa Piero Savona del Partito democratico. Ora la città non ha né sindaco né consiglio comunale. Sono decaduti i consiglieri eletti al primo turno, perché non è possibile ripartire i seggi. (agg. di Silvana Palazzo)

Secondo i primi dati reali a Catanzaro il nuovo sindaco eletto è Sergio Abramo del centrodestra, che batte con relativa facilità al ballottaggio lo sfidante Ciconte sostenuto da liste civiche del centrosinistra e dal Partito Democratico. Con oltre il 60% dei voti presi secondo anche i primi dati reali e le prime sezioni scrutinaste, Abramo viene rieletto sindaco di Catanzaro: il Pd ci ha provato ma la forza elettorale del candidato di centrodestra non ha lasciato briciole all’avversario. Completamente diverso invece il caso di L’Aquila con il 20% di schede scrutinate: qui in vantaggio ma di pochissimi voti è il candidato di centrodestra Pierluigi Biondi con il 50,6% dei voti e preferenze, mentre il candidato del centrosinistra Americo Di Benedetto pare essere in leggero svantaggio (al 49,3). Se così si chiudesse sarebbe un risultato storico per il centrodestra che potrebbe sfilare al centrosinistra del doppio mandato Cialente la guida della città. (agg. di Niccolò Magnani)

Sono usciti i primissimi exit Poll targati Piepoli per le Elezioni Comunali al ballottaggio e per la città di Catanzaro il risultato sembra essere schiacciante con, possiamo azzardare, il nuovo sindaco eletto Sergio Abramo del centrodestra. I dati son piuttosto chiari: il candidato sostenuto da Salvini, Berlusconi e Meloni prende tra il 56 e il 60% dei voti, mentre Vincenzo Antonio Ciconte sostenuto dal centrosinistra non va oltre il 40 e il 44%. Risultato prevedibile della vigilia, con il sindaco uscente che viene rieletto così al secondo turno, manca ancora l’ufficialità e per quella dovremmo attendere il responso dei dati reali ma la forbice sembra essere troppo alta per poter vedere una rimonta di Ciconte. A Trapani il destino ormai sembra segnato con l’affluenza finale che difficilmente anzi quasi in maniera impossibile supererà il 50% e dunque Pietro Savona non salirebbe a nuovo sindaco della città che invece dovrebbe venire commissariata. Chiudiamo con L’Aquila che invece vede una sfida fino all’ultimo voto: il centrodestra con Biondi arriva tra il 48 e il 52%, stesso range anche per il rivale e favorito del centrosinistra Americo Di Benedetto. (agg. di Niccolò Magnani) 

Si avvicina la chiusura dei seggi nei comuni interessati dal ballottaggio e gli scenari sono molto diversi. Sta prendendo forma a Trapani, ad esempio, l’ipotesi di un commissariamento dopo il ballottaggio. L’affluenza del 16,69% registrata alle 19 è persino più bassa, e di tre punti, di quella del ballottaggio di cinque anni fa. Stanno per essere spazzate via le speranze di Pietro Savona di diventare sindaco. Lui l’unico candidato rimasto in corsa dopo il ritiro di Girolamo Fazio. Ci si è messa pure la giornata di sole africano a complicare le cose, ma era abbastanza preventivatile che l’afa spingesse gli elettori sulle spiagge anziché alle urne. Nessuna mobilitazione di massa, dunque a Trapani per il secondo turno delle Elezioni Comunali 2017. L’esito delle elezioni è atteso anche a Catanzaro e L’Aquila: le urne verranno chiuse alle 23, quindi manca davvero poco all’inizio dello spoglio nei comuni dove non ci si è fermati al primo turno delle amministrative (agg. di Silvana Palazzo)

Secondo dato dell’affluenza assai duro per le città di Trapani e Catanzaro: il calo è immediato e brusco nelle due città tra le più importanti al voto in questo ballottaggio, specie nel comune siciliano dove l’affluenza ha un significato doppio rispetto a tutti gli altri comuni al Ballottaggio delle Amministrative. Per essere eletto sindaco Savona, unico candidato, deve avere almeno il 505 di affluenza alle urne, e alle ore 19 il dato fornito dal Comune segna un preoccupante 16,99%. Tutto è ancora possibile, ma diciamo che il commissariamento di Trapani è assai probabile ormai; per Catanzaro invece dopo una buona affluenza alle ore 12, segna un deciso stop alle 19 con un bassissimo 30,5% che se da un lato pareggia o quasi il dato nazionale dall’altro fa dietrofront rispetto al primo turno record da 54,1% di votanti. Il terzo comune nel mirino, L’Aquila, vede invece un più “normale” 32,7% i votanti alle ore 19, anche qui in brusco stop rispetto al primo turno chiuso con il 47% parziale di aventi diritto che avevano esercitato il loro voto. (agg. di Niccolò Magnani) 

Un buon risultato che Catanzaro può rivendicare in questo ballottaggio alle Comunali 2017 è certamente il boom di votanti rispetto alle altre città in questa domenica 25 giugno di ferie e vacanze già per molti italiani. Con il 22% la città calabra rappresenta uno dei record in questa difficile giornata di votazioni, con l’astensione che sta ritornando a preoccupare l’intero arco politico italiano. Se prendete come dato l’intera Calabria al voto nelle Comunali che alle ore 19% ha votato attorno al 26% di aventi diritto, si scopre come Catanzaro che alle ore 12 aveva già il 22% sia davvero uno dei (pochi) record positivi di questa tornata elettorale. Non male l’affluenza anche di L’Aquila al 33% rispetto al resto d’Italia, ma decisamente peggio del suo stesso primo turno chiuso alle 19 con il 47% dei votanti al voto. In termini nazionali, il 31% per ora è il dato parziale per l’intero voto delle Amministrative alle ore 19. (agg. di Niccolò Magnani)

Domenica di ballottaggio anche a Trapani dove oggi sono chiamati alle urne, in vista del ballottaggio alle Amministrative 2017, dopo il primo turno dello scorso 11 giugno. Dopo i dati di mezzogiorno, l’affluenza nella città siciliana è stata di appena il 7,72%, come rivela Giornale di Sicilia nell’edizione online, ovvero la metà rispetto alla media nazionale, contro il 16,41% al primo turno. Quello di Trapani è stato definito un voto “atipico” in quanto corre alla carica di sindaco un solo candidato dopo l’esclusione del secondo che aveva guadagnato il ballottaggio. Dopo le elezioni di due settimane fa, al ballottaggio erano giunti l’ex sindaco Girolamo Fazio per il centrodestra e Pietro Savona del Partito democratico. A Trapani, tuttavia, sarebbe poi sopraggiunto un colpo di scena clamoroso che aveva fatto concentrare l’attenzione di tutta Italia in quanto Fazio, non completando la lista degli assessori e decaduto automaticamente dal secondo turno. La corsa in solitaria di Savona, però, non garantirà in automatico la vittoria a quest’ultimo.

A spiegare l’attuale situazione è stato l’assessore regionale agli Enti locali, Luisa Lantieri, che a LiveSicilia ha asserito: “Se a Trapani non si raggiungerà il quorum del 50% dei votanti al ballottaggio, dove è in corsa per fare il sindaco solo Piero Savona (Pd) che dovrà ottenere comunque il 25% delle preferenze in caso di spoglio, decadranno anche i consiglieri eletti al primo turno nelle liste in appoggio ai candidati sindaco e sarà nominato un commissario unico”. (Aggiornamento di Emanuela Longo)

Sergio Abramo è al ballottaggio a Catanzaro con Vincenzo Ciconte, ma dopo un primo turno un po’ deludente. I sondaggi delle settimane scorse, infatti, attribuivano al candidato del centrodestra poco più del 50% e invece alle urne ha sfiorato il 40%. Meglio ha fatto Vincenzo Ciconte, che viaggiava sul 27,1% e invece ha toccato la quota del 31%. Situazione molto particolare a Trapani, dove Roberto Fazio, nonostante i guai giudiziari, aveva ottenuto più voti al primo turno. La sua candidatura rappresentava un’incognita e, invece, i risultati elettorali gli hanno dato ragione. Nonostante ciò si è ritirato, lasciando al ballottaggio solo Piero Savona in campo. Ha ostentato troppa sicurezza il centrodestra per via dei sondaggi: considerati vincenti alle Elezioni Comunali Amministrative, sono finiti dietro al centrosinistra al primo turno. Forza Italia, a cui i sondaggi attribuivano il 20% circa delle preferenze, non sono andati oltre la metà.

Si apre il secondo turno per le Elezioni Comunali Amministrative anche nelle città di Catanzaro, Trapani e L’Aquila (clicca qui per l’approfondimento sul primo turno). Si arriva al ballottaggio in tutti e tre questi importanti centri, dei quali due capoluogo di Regione (Catanzaro per la Calabria e L’Aquila per l’Abruzzo). Per quanto riguarda Catanzaro, il ballottaggio sarà tra il Sindaco uscente per il centrodestra, Sergio Abramo, al 39,72%, ed il candidato del centrosinistra Vincenzo Antonio Ciconte, al 31,04%. Decisivi saranno i voti del candidato delle liste civiche Nicola Fiorita, al 23,22%. A Trapani invece situazione particolarissima dopo il ritiro del candidato che aveva ottenuto più voti al primo turno, Roberto Fazio. Resta in campo Piero Savona come candidato unico al ballottaggio per il Partito Democratico. Se non otterrà almeno il 25% con il 50%+1 degli aventi diritto che andranno a votare, il Comune di Trapani sarà commissariato. A L’Aquila si giocheranno la poltrona da Sindaco Americo Benedetto per il centrosinistra, molto vicino all’elezione al primo turno con il 47,07%, e Pierluigi Biondi per il centrodestra, con il 35,84% al primo turno.

Seppur di stretta misura, Sergio Abramo per il centrodestra nel 2012 riuscì a farsi eleggere Sindaco di Catanzaro al primo turno, senza bisogno del ballottaggio. Abramo ottenne il 50,62% e poté contare su un’ampia maggioranza: 20 seggi di cui 5 per la Lista Civica Catanzaro da Vivere (la più votata al 13,62%), 4 per il Popolo della Libertà, 3 per la Lista Scopelliti Presidente, per la Lista Civica con Sergio Abramo, per la Lista Percatanzaro e 2 per l’Unione di Centro. Il candidato di centrosinistra, Salvatore Scalzo, ottenne l 42,50%. Il Partito Democratico, al 10,30%, ottenne 3 seggi, 2 per la Lista Civica Svolta Democratica, 1 per Il Bene Comune, Primavera a Catanzaro, Sinistra Ecologia e Libertà e 1 per Verdi-Partito Socialista Italiano. 1 seggio anche per la coalizione che sosteneva il candidato centrista Giuseppe Celi, per l’Unione di Centro, col candidato che ottenne il 5,57% dei voti.

Nel 2012 il Sindaco di Trapani fu eletto al ballottaggio, 53,56% per Vito Damiano, candidato del centrodestra, che riuscì a precedere un altro candidato di centrodestra, ma con tendenze più centriste, Giuseppe Maurici, battuto per circa 1500 voti e che ottenne il 46,44%. Le liste civiche riuscirono a conseguire ottimi risultati, ma la lista più votata fu comunque il Popolo della Libertà con il 13,11%. Rimase escluso dal ballottaggio la candidata del centrosinistra, Sabrina Rocca, che si fermò al 19,60% col PD che ottenne il 9,38%. Per quanto riguarda la ripartizione dei seggi, le liste collegate al candidato Sindaco vincente, Vito Damiano, si fermarono a 5 seggi per il PDL e 4 per la Lista Civica per una Città più Bella e più Grande. 3 seggi per il Partito Democratico, mentre le liste collegate a Maurici ottennero 18 seggi: 4 per Grande Trapani, 3 per Futuro e Libertà, 2 per il Movimento per le Autonomie-MPA, 3 per i riformisti e Grande Sud e 3 per il Movimento Popolare Siciliano.

L’Aquila ha avuto negli ultimi 5 anni una giunta di centrosinistra guidata da Massimo Cialente, che ottenne al primo turno il 40,58%, per poi prevalere al ballottaggio con il 59,19%. Ottima performance anche per il PD locale con il 16,20% come voti di lista e 9 seggi in Consiglio Comunale. Nella coalizione 3 seggi per Alleanza per l’Italia, 2 per i Cattolici Democratici, 2 per i Socialisti Riformisti e ancora 1 per Italia dei Valori, Sinistra Ecologia e Libertà e Rifondazione Comunista. Arrivò al ballottaggio il centrista Giorgio De Matteis, col 29,77% al primo turno ed il 40,80% al ballottaggio. Nella sua coalizione ottenne 3 seggi in Consiglio il Movimento per le Autonomie-MPA, 2 l’Unione di Centro e 1 le Liste Civiche Prospettiva 2022 e Tutti per l’Aquila. 1 solo seggio per il Popolo della Libertà, all’8,47%, con il candidato Sindaco di centrodestra Pierluigi Properzi escluso dal ballottaggio, con l’8,20% dei voti al primo turno.