Il giorno dopo i risultati del ballottaggio alle Comunali un interessante sondaggio tenuto dall’Istituto Toniolo prova a inquadrare la situazione molto completa e “distante” tra i partiti politici e i giovani italiani. Nella Rilevazione di approfondimento sul tema “Giovani, lavoro e rappresentanza” nell’ambito del “Rapporto Giovani” dell’Istituto Giuseppe Toniolo e in collaborazione con Fim Cisl, condotta a febbraio 2017 su un campione di 2000 giovani dai 20 ai 34 anni, ha mostrato come la fiducia dei giovani italiani rispetti alle istituzioni politiche sia purtroppo in grave crisi. È stato chiesto infatti di assegnare un voto da 1 a 10 per esprimere il grado di vicinanza e oltre un giovane su tre dà netta insufficienza a tutti, indistintamente (il 34,6%).



Tra quelli che esprimono un voto uguale o superiore a 6, il Movimento 5 Stelle conquista più fiducia tra i giovani, il 35,1% dei giovani elettori, mentre il Pd segue con 25,7% e la Lega Nord con il 23,1%, sotto al 20% tutti gli altri partiti italiani, Forza Italia compresa. Se però si alza l’asticella e si chiede un voto superiore all’8, il M5s resta prima lista “in fiducia” con il 20,6%, la Lega Nord con l’11,5% e il Pd con il 9,1%. Avrà pure vinto il centrodestra alle elezioni comunali, ma tra i giovani almeno è l’astensione e la sfiducia a regnare sovrani…



Chiusi i seggi per i ballottaggi delle elezioni comunali 2017, sono stati diffusi i primi exit poll per le principali città dove si è votato. A Parma, Federico Pizzarotti viene dato in vantaggio (51-55%) su Paolo Scarpa (45-49%) dall’Istituto Piepoli. Secondo Emg-Acqua, il vantaggio del sindaco uscente sarebbe ancora più netto (56,5-60,5%) sul suo avversario (39,5-43,5%). La situazione sembra più incerta a Genova secondo Emg-Acqua a Genova, dove Marco Bucci (centrodestra) è dato in una forchetta tra il 50,5% e il 54,5%, mentre Gianni Crivello (centrosinistra) si attesta in un intervallo tra il 45,5% e il 49,5%. Per l’Istituto Piepoli, Bucci sarebbe più avanti (52-56%) rispetto a Crivello (44-48%). Il centrodestra dovrebbe conquistare Verona. Federico Sboarina avrebbe infatti il 52-56% (per l’Istituto Piepoli) o il 54-58% per Emg-Acqua contro il 42-46% o il 44-48% di Patrizia Bisinella. Una vittoria del centrodestra si profila anche a Catanzaro, dove Sergio Abramo, secondo l’Istituto Piepoli, avrebbe un consenso compreso tra il 56% e il 60%, mentre Vincenzo Ciconte si fermerebbe al 40-44%. Più incerta la situazione a Taranto, con Stefania Baldassarri data in un intervallo tra il 47% e il 51%, due punti sotto Rinaldo Melucci. Clicca qui per Ballottaggi Elezioni Comunali 2017: come si vota. Qui i risultati Comunali: Trapani, Catanzaro, L’Aquila – Genova, Parma, La Spezia – Chiavari, Abbiategrasso, San Donato – Monza, Crema, Buccinasco – Padova, Verona, Gorizia – Taranto, Lecce, Oristano



Mentre sono ancora in corso le votazioni per i ballottaggi delle Elezioni Comunali, i sondaggi finora prodotti – ricordiamo che nelle due settimane di campagna elettorale per il secondo turno tutti i dati e le intenzioni di voto sui comuni al voto sono proibiti per i regolamenti sulla par condicio e il silenzio elettorale – hanno indicato un giudizio generale degli elettori molto interessante per quanto riguarda anche il profilo politico Nazionale. Nei sondaggi prodotti da Ferrari Nasi per il quotidiano “La Verità”  è stato chiesto così agli elettori: «Certi preferiscono che all’appuntamento elettorale ci siano due soli partiti, schieramenti, invece altri preferiscono che rimangano piu’ partiti. E Lei?».

E qui la sorpresa: il bipolarismo con due soli partiti o schieramenti è prefetto al 58% e ricalca di fatto quanto avviene ad ogni chiamata Amministrativa locale che come in questo giugno 2017 genera una sfida tra centrodestra e centrosinistra di norma (M5s ancora troppo debole nelle Elezioni Comunali). Il 24% invece vorrebbe solo pochi partiti grandi, mentre solo il 7% vorrebbe tenere il “proporzionale” ed avere tutti i partiti possibili e immaginabili che arrivano ad una soglia minima di voti. L’effetto-Amministrative si fa sentire eccome…

Alle Comunali 2017 il Movimento 5 Stelle ha perso molti voti e non sono solo i sondaggi a renderlo evidente: ai ballottaggi si presentano i grillini solo ad Asti e Carrara, nelle città importanti al voto, e non può che essere un flop aver perso Genova, Parma e Palermo al primo turno. Stando poi ad un’analisi condotta dal sondaggio di FerrariNasi, gli elettori dei Cinque Stelle si dicono molto delusi dal loro partiti e dalla gestione della base di Di Maio-Di Battista e lo stesso Beppe Grillo: il 31% si è visto “tradito” nella gestione elettorale, mentre il 67% dice di non aver cambiato opinione rispetto al voto effettuato alle precedenti elezioni per il M5s. la delusione c’è ma non così alta da rinnegare la scelta di voto dei precedenti appuntamenti elettorali: il 68% infatti, secondo un’altra domanda del sondaggio, si dice di voler ri-votare ancora il M5s in eventuali prossimi Comunali o Politiche. Il 17% spiega che potrebbe invece non votare più Grillo & Co anche e non solo per il fallimento alle Amministrative dei candidati grillini

Uno legge i risultati del primo turno delle Elezioni Comunali e si fa l’idea che il Movimento 5 Stelle, seppur leader nei sondaggi politici nazionali ormai da mesi, sia il vero sconfitto del primo turno e anche dei ballottaggi visto che nelle grandi città al voto ci sono candidati in lizza ancora solo ad Asti e Carrara. Eppure poi, a ben leggere le intenzioni di voto subito dopo le Amministrative si scopre che la vera crisi non sta né sui grillini nel su Forza Italia (che a livello locale paga il primo piano della Lega di Salvini): è la sinistra infatti, in tutte le sue anime oltre il Pd a soffrire un’emorragia di voti.

Secondo i sondaggi politici espressi da Swg, Renzi resta al 29% mentre i grillini calano ma non di molto fino al 27,1%: con Forza Italia in aumento al 13,1% e la Lega al 14,2%, è Sinistra Italiana e Mdp che perdono voti importanti. Bersani passa in una settimana dal 4,3% al 3,6% mentre Sinistra Italiana va addirittura sotto il 2,2%: le roccaforti rosse sono crollate quasi tutte alle Amministrative, e qualcosa a livello nazionale si è sentito eccome nelle “case” ex Pci.

Il centrodestra potrebbe stravincere al ballottaggio: secondo i sondaggi e tenendo conto dell’andamento dei flussi elettorali, è in grado di conquistare molte città al secondo turno delle elezioni comunali. Per questo al Nazareno il clima è di massima prudenza: continuano a ripetere che le sfide sono aperte e che l’esito è imponderabile, ma in realtà gli ultimi sondaggi darebbero il centrosinistra in vantaggio a Belluno, dove però il sindaco uscente, Jacopo Massaro, non è quello che il Partito democratico aveva sostenuto al primo turno. Inoltre, il centrosinistra sarebbe avanti all’Aquila e a Pistoia. C’è più preoccupazione, invece, per altri cinque comuni: si tratta nello specifico di Genova, La Spezia, Monza, Lucca e Sesto San Giovanni. Da una parte c’è, dunque il centrodestra che punta ad almeno 10 ballottaggi su 22, anche se poi più della quantità conta la qualità e cioè la conquista di determinate piazze. Se i sondaggi trovassero conferma nei risultati, arriverà la prova che una destra unita può dare filo da torcere alle politiche a Movimento 5 Stelle e Partito democratico. I ballottaggi sono una prova importante anche a sinistra, perché una sconfitta nelle piazze chiave sarebbe un duro colpo per Matteo Renzi.

Per i sondaggi politici prodotti in questi giorni di Elezioni Amministrative, uno dei dati (parziali) usciti dal primo turno hanno decreto il rafforzamento importante e decisivo del centrodestra verso i ballottaggi di domenica prossima. Secondo i sondaggi di Demopolis il raggruppamento di Lega, Forza Italia e Fratelli d’Italia vedono il 54% di fiducia in aumento, mentre per il centrosinistra e il Pd è solo il 31% a ritenerli rafforzati dopo il primo turno. Malissimo il Movimento 5 Stelle, con il 7% solamente che “crede” in un partito più forte rispetto a prima, almeno sul fronte locale. E già, il problema è infatti anche questo: sempre secondo lo stesso sondaggio, è solo il 33% degli elettori a credere che queste Amministrative abbiano una valenza politica nazionale, mentre il 27% non lo considera per nulla assimilabile il voto nelle Comunali con quello delle Politiche. il 40% lo ritiene vero solo in parte, considerando dunque il flop dei Cinque Stelle non una “grande novità” a livello nazionale, con le prossime Politiche che potrebbero vederli nuovamente come prima lista d’Italia.