All’indomani del ballottaggio il centrodestra esulta per i risultati ottenuti alle Elezioni Comunali 2017. La vittoria alle Amministrative era nell’aria, ma presto arriverà la resa dei conti. Nella rinata coalizione arriverà il momento di fare i conti: il modello largo e unito ha permesso di battere il centrosinistra, ma incoraggerebbe un sistema elettorale di tipo maggioritario, ben visto da Matteo Salvini e ripudiato da Forza Italia. Con l’attuale legge elettorale la via delle coalizioni è, dunque, impraticabile. I risultati del ballottaggio riaprono anche il team della leadership interna al centrodestra, un altro aspetto su cui ci sarà uno scontro interno alla coalizione. Lo dimostrano le parole di Renato Brunetta, capogruppo di Forza Italia alla Camera, secondo cui il centrodestra a trazione berlusconiana ha vinto, non salviniana. «Queste elezioni ci consegnano alcuni dati incontrovertibili dei quali bisognerà senza alcun dubbio tener conto: si vince uniti, si vince al centro, si vince con Forza Italia guida e perno della coalizione di centrodestra». (agg. di Silvana Palazzo)



Clicca qui per Ballottaggi Elezioni Comunali 2017: come si vota. Qui i risultati Comunali: Trapani, Catanzaro, L’Aquila – Genova, Parma, La Spezia – Chiavari, Abbiategrasso, San Donato – Monza, Crema, Buccinasco – Padova, Verona, Gorizia – Taranto, Lecce, Oristano

Questione di punti di vista: potremmo sintetizzare così il tradizionale dibattito che si scatena all’indomani di una tornata elettorale. Tutti vincono, nessuno perde. I numeri, però, fotografano diverse realtà. A quelli si appella Matteo Renzi: «67 a 59», così su Twitter, citando l’analisi di YouTrend, sintetizza i risultati del ballottaggio. Il centrosinistra si è aggiudicato più comuni sopra i 15mila abitanti tra il primo e il secondo turno delle Elezioni Comunali, ma il centrodestra unito a queste Amministrative è riuscito a strappare alla sinistra i capoluoghi maggiori e alcune roccaforti storiche, come Genova, La Spezia, Piacenza e Pistoia. Inoltre, il centrodestra si è imposto in comuni piccoli ma fortemente simbolici: a Budrio la sinistra governava da 70 anni, e Sesto San Giovanni non era a caso considerata la Stalingrado d’Italia. C’è poco da festeggiare e, infatti, Ettore Rosato, capogruppo dem alla Camera, riconosce subito la sconfitta a urne chiuse. Le sue dichiarazioni però stridono con il tweet mattutino di Renzi, che ha postato il grafico di YouTrend. Ora la minoranza interna, gli scissionisti di Mdp e la sinistra di Pisapia prepara l’assedio per spingere sulle alleanze e proveranno a riaprire il congresso. Renzi dovrebbe convocare la direzione per il 10 luglio, intanto si attendono le riunioni di venerdì e sabato a Milano, quando incontrerà i circoli Dem per illustrare le prospettive dei prossimi mesi. Duro attacco da Matteo Salvini, leader della Lega Nord: «Renzi probabilmente sarà il conduttore di “Chi l’ha visto” il prossimo anno». (agg. di Silvana Palazzo)



Gli esiti del ballottaggio sono, secondo il leader della Lega Nord Matteo Salvini, un avviso di sfratto da Palazzo Chigi per il premier Paolo Gentiloni. Il segretario leghista non ha usato mezzi termini, questa notte, per togliersi qualche sassolino dalle scarpe ai microfoni del Tg La 7. Queste le sue parole riportate da “Il Giornale”:”Il centrodestra se ha delle idee chiare vince. Chi ha passato tanto tempo a dire non funziona il salvinismo io dico: parliamone stanotte”. Salvini si è poi concentrato sulle ripercussioni che questo voto dovrebbe avere secondo lui:”Dopo un dato politico come questo in un Paese normale ci sarebbe il voto. Dopo un licenziamento il governo è senza alcun tipo di legittimazione popolare, Gentiloni dovrebbe passare l’ultima notte a palazzo Chigi. Gli italiani hanno voglia di cambiare. Un governo del genere non ha più senso”. (agg. di Dario D’Angelo) 



Tra le roccaforti del centrosinistra che va al centrodestra dopo il ballottaggio c’è Sesto San Giovanni. Nell’ex Stalingrado d’Italia ha trionfato Roberto Di Stefano, il candidato appoggiato da Forza Italia, Lega Nord e alleati centristi. Il marito di Silvia Sardone, consigliera comunale a Milano, ha sconfitto con il 58,6% dei voti Monica Chittò, sindaco uscente e candidata del Partito democratico. Si è fermata al 41,4%. Il risultato del ballottaggio ha ribaltato quello del primo turno: decisiva l’alleanza tra il centrodestra e la lista civica di Giampaolo Caponi per l’esito finale. Per la prima volta dal Dopoguerra Sesto San Giovanni “la Rossa” passa ad una coalizione di centrodestra: un evento storico nell’ex città delle fabbriche, storico centro di sinistra nell’hinterland milanese. Una svolta arrivata al termine di una campagna elettorale particolarmente accesa, segnata dalla contrapposizione sul tema della moschea, che dovrebbe essere realizzata in via Bernardino Luini. (agg. di Silvana Palazzo)

I risultati del ballottaggio in Liguria, in roccaforti rosse come Genova e La Spezia passate nelle mani del centrodestra, hanno sancito idealmente la vittoria del cosiddetto “modello Toti”, quello di un centrodestra unito sull’asse Forza Italia-Lega Nord-Fratelli d’Italia che 2 anni fa portò alla Regione Liguria proprio l’attuale governatore. E come riportato da cittadellaspezia.com, è lo stesso Giovanni Toti a sottolineare la portata politica del successo:”Un risultato storico per la Liguria e per il centrodestra in Liguria. Mai nella storia della Seconda Repubblica era capitato che il centrodestra governasse sia in Regione, sia nei quattro capoluoghi di provincia. Un successo costruito passo dopo passo in due anni di buona amministrazione”. E a chi gli chiede se il modello che sta trionfando in Liguria sia esportabile all’Italia, Toti risponde senza alcun dubbio:”Senz’altro bisogna far tesoro di certi esempi. Il centrodestra unito è vincente, e lo ha fatto capire prima di tutti Silvio Berlusconi. Valorizziamo la classe dirigente che abbiamo al nostro interno senza cercare uomini della provvidenza, i vari Draghi, Calenda, Montezemolo”. (agg. di Dario D’Angelo)

Il Movimento 5 Stelle non ha conquistato nessun capoluogo al ballottaggio. I grillini non sono riusciti a vincere ad Asti, l’unico capoluogo nel quale erano in corso nel secondo turno delle Elezioni Comunali 2017. I 5 Stelle possono sorridere solo per Carrara, dove il centrosinistra ha subito una sconfitta pesante che si somma a quella di Pistoia. Nel complesso i pentastellati hanno vinto otto ballottaggi su dieci, nei fatti però non può essere considerata una vittoria, visto che i comuni al voto erano poco più di mille. Il Movimento 5 Stelle si è presentato in 140 di questi, ma solo in dieci è arrivato al ballottaggio. E si tratta di piccoli comuni: Mottola, Santeramo, Canosa e Acqui Terme. In quest’ultimo caso M5s ha vinto per cinque voti, mentre è stata più consistente la vittoria a Fabriano, nelle Marche. Gli “ortodossi” della Capitale, invece, hanno vinto nei comuni di Guidonia e Ardea. Questo è stato sufficiente, dunque, per far esultare Luigi Di Maio su Facebook: «Da soli vinciamo quasi ovunque. Quando i partiti non schierano ammucchiate di finte liste civiche, il voto è libero». E non potendo festeggiare per Asti, esulta per Carrara: «Dopo 70 anni cambia colore, diventa 5Stelle mandando a casa il Pd. Complimenti al nostro nuovo sindaco Francesco De Pasquale che compie la stessa impresa di tre anni fa riuscita a Livorno». (agg. di Silvana Palazzo)

Un risultato preoccupante per Renzi quello che emerge dalle urne dei ballottaggi. Quando tutti gli spogli sono completati o quasi, il verdetto è impietoso: le comunali 2017 vanno al centrodestra, che sia aggiudica città prestigiose che non ha mai governato, come Genova e La Spezia. E perde il centrosinistra, campione storico del buongoverno locale, arrivato alle sfide conclusive senza che il segretario del Pd si sia mai visto ai comizi conclusivi. Un risultato da cui tutti commentatori cercano subito di spremere le conseguenze politiche, in termini di legge elettorale e di prossimi accordi di governo. Calcoli avventati, probabilmente, perché la débâcle del centrosinistra indebolisce Renzi, il cui progetto maggioritario appare ormai un ricordo. E rafforza Gentiloni: ora si governa senza intoppi, quasi certamente fino alla scadenza naturale della legislatura. Il centrosinistra viene sconfitto nel giorno dell’astensione record, con l’affluenza che crolla nel turno di ballottaggio rispetto al primo turno dell’11 giugno: secondo i dati del Viminale alle 23 ha votato il 46,3% degli aventi diritto contro il 58% dell’11 giugno.Trapani, la città con l’affluenza più bassa, viene commissariata, raggiungendo un 26,75% di affluenza lontanissimo dal 50%+1 necessario ad evitare il commissariamento dell’amministrazione. La città con più votanti è stata Padova con il 57,03%. Segue L’Aquila con 52,06%, Carrara con il 49,04%, Parma con il 45,18%, Monza con il 45,79%, Taranto con il 32,87%, Asti con il 41,70%.

Il risultato dei ballottaggi appare delineato quando all’1.31 arrivano le prime dichiarazioni di Renzi, cui tutti i commentatori attribuiscono una sonora sconfitta. “I risultati delle amministrative 2017 sono a macchia di leopardo – commenta il segretario su Facebook -. Come accade quasi sempre per le amministrative. Nel numero totale di sindaci vinti siamo avanti noi del PD, ma poteva andare meglio: il risultato complessivo non è granché”. Renzi saluta i vincitori del centrosinistra a Padova, Taranto e Lecce, dice che “fanno male alcune sconfitte” come Genova e l’Aquila, bolla come “chiacchiericcio” i commenti consueti, soprattutto chi “dirà che questo risultato è un campanello d’allarme, non si capisce per cosa e perché visto che in un comune perdi, in quello accanto vinci”. L’unica apparizione di Beppe Grillo è un retweet di Di Maio: “Con 8 ballottaggi vinti su 10 siamo a 45 #sindaci5stelle: una crescita di oltre il 20%. Auguri a tutti”, scrive il vicepresidente della Camera. Non c’è molto da gioire in M5s: i grillini prendono solo Carrara tra ai comuni capoluogo, dicono addio a Genova per un bel pezzo, a Parma si mordono le mani perché vince nettamente l’ex Federico Pizzarotti. Euforiche, come è naturale, le reazioni nel centrodestra: tace per il momento Berlusconi, Toti celebra il suo modello, il modello Liguria, quello che lo ha visto credere e scommettere fino in fondo nell’alleanza con la Lega: “E’ un successo costruito passo dopo passo – dice il presidente della Liguria – auspico che la nostra coalizione sappia fare tesoro di questo risultato in Liguria. Il centrodestra valorizzi le classi dirigenti che ha all’interno”. Gli fa eco il leader della Lega, Matteo Salvini in diretta Fb: “Volere è potere. Abbiamo cambiato il futuro e il destino di tante città, si può cambiare il destino del Paese. Questa faccia non ve la togliete di torno, vado fino in fondo”.

I ballottaggi delle comunali consegnano al centrodestra un risultato rotondo, un’affermazione netta, per alcuno versi migliore di ogni previsione. Come a Genova e la Spezia, storiche roccaforti della sinistra: a Genova Marco Bucci batte con il 55,2% Gianni Crivello, facendo della Lanterna un simbolo di questa tornata elettorale. Sempre in Liguria il centrodestra compie un exploit a La Spezia: ballottaggio favorevole al centrodestra con Peracchini che vince su Manfredini (centrosinistra): 59,98% contro 40,02%. Altro risultati importanti: Monza, dove Allevi (51,33%) batte Scanagatti (48,67), Verona, dove Sboarina stacca di 17 punti Patrizia Bisinella (58,11% contro 41,89), in una partita in realtà interna al centrodestra ma nella quale la candidata di Fare! aveva l’appoggio dem. Finisce l’era Pd a l’Aquila (Biondi, 53,52%; Di Benedetto, 46,48), vince il centrodestra pure a Catanzaro (Abramo, 64,39%, Ciconte 35,61), Gorizia, Como. Il centrosinistra si consola con una importante vittoria a Padova, dove Giordani, grazie anche a significativi apparentamenti, ribalta il risultato del primo turno e con il 51,84% batte Bitonci (48,16); e conserva fortunosamente Taranto, dove Melucci (50,91%, 26.913 voti) batte per poco Stefania Baldassari (49,09%, 25.955 voti). Il centrosinistra si aggiudica in Puglia un’altra città importante, Lecce, dove governerà Salvemini (54,76%) vincente su Giliberti (45,24%).