Mancano poche ore all’apertura dei seggi per le elezioni comunali 2017: si vota dalle 7 alle 23 di domani, ma ci sono ancora alcuni aspetti da chiarire sulle modalità che caratterizzeranno queste amministrative. Parliamo in particolare di quello che è stato già ribattezzato “effetto trascinamento”. Di cosa si tratta? Spacciata per novità, rappresenta più che altro un ritorno al passato. Ad esserne interessati sono soprattutto i candidati a sindaco della vostra città. Vista la possibilità di esprimere il voto disgiunto, che consente di attribuire la propria preferenza all’aspirante consigliere di una lista diversa da quella del candidato sindaco, è infatti bene sottolineare che, nel caso in cui l’elettore decida di sbarrare soltanto il simbolo di una lista (senza indicare dunque il suo sindaco preferito), il suo voto confluirà direttamente nel conto del sindaco associato a quella lista. (agg. di Dario D’Angelo)
Tutto pronto ormai per le elezioni comunali 2017. I seggi apriranno alle 7:00 e chiuderanno alle 23:00 e gli elettori potranno quindi esprimere il loro voto usufruendo di apposite agevolazioni per gli spostamenti che dovranno compiere per raggiungere il comune nelle cui liste elettorali sono iscritti se diverso da quello in cui si trovano, magari per ragioni di lavoro. Agevolazioni previste per i viaggi via mare. Il ministero dei Trasporti ha infatti diramato le direttive alla Compagnia italiana di navigazione in materia, spiegando che gli elettori avranno una riduzione del 60% rispetto alla tariffa ordinaria. Nel caso abbiano diritto alla tariffa agevolata in qualità di residenti potranno godere della “tariffa elettori” se più vantaggiosa. L’agevolazione ha un periodo complessivo di validità di venti giorni e per ottenerla occorre presentare la documentazione elettorale. Inoltre, nel viaggio di ritorno deve essere mostrata la tessera elettorale con il timbro dell’ufficio elettorale di sezione che certifica l’avvenuta votazione.
Ormai tutto è pronto per le elezioni amministrative 2017. Gli scrutatori hanno ultimato o stanno ultimando la preparazione dei seggi e delle schede, insieme al Presidente e al Segretario che devono occuparsi anche della compilazione dei verbali. Le operazioni di voto si terranno dalle 7:00 alle 23:00 di domani, domenica 11 giugno, e subito dopo cominceranno le operazioni di scrutinio. Non dappertutto, però. In virtù dello Statuto speciale di cui gode, il Friuli-Venezia Giulia ha per esempio stabilito che lo scrutinio si terrà a partire dalle 8:00 di lunedì 12 giugno. In ogni caso, gli scrutatori (come il Presidente di seggio e il segretario) hanno diritto a recuperare le giornate non lavorative di impegno ai seggi con giorni di recupero compensativo: due, nel caso sabato risulti giorni non lavorativo, o uno soltanto se il sabato è lavorativo, successivamente alle operazioni elettorali. In alcuni casi, quindi, fino a martedì compreso chi ha lavorato nei seggi avrà diritto al riposo.
Le elezioni amministrative di domani, domenica 11 giugno 2017, vedranno le operazioni di voto svolgersi dalle 7:00 alle 23:00, nell’arco quindi di una sola giornata. Non ci sarà quindi necessità di particolari permessi lavorativi per recarsi ai seggi. Salvo ovviamente i casi di attività che si svolgono anche nei giorni festivi. Non mancano però dei settori dove per andare a votare occorre intraprendere un viaggio. Per esempio, nella scuola c’è chi ha la residenza in un’altra città rispetto a quella in cui ha sede l’istituto in cui lavora. E nel caso in cui si sia richiesto il trasferimento della residenza nel luogo di servizio, ma ancora non si risulti iscritti nelle liste elettorali della nuova residenza, è consentito richiedere un permesso straordinario di due giorni se per andare a votare bisogna recarsi a oltre 700 km di distanza o da e per le isole. Lo ricorda orizzontescuola.it citando un’accurata guida del professore Paolo Pizzo relative al personale docente e Ata.
Le amministrative sono ormai dietro l’angolo: si vota dalle 7 alle 23 dell’11 giugno e come sempre accade quando si tratta di elezioni comunali, sia nei centri più piccoli che in quelli più grandi impazza la guerra di preferenze. I candidati al consiglio comunale cercano di strappare il maggior numero di voti per conquistare un seggio nel civico consesso, ma c’è da fare attenzione, soprattutto in caso di omonimia. Nel caso in cui nella stessa lista fossero presenti due o più candidati con lo stesso cognome, l’elettore dovrà indicare per esteso nome e cognome del proprio “preferito”, aggiungendo se necessario anche luogo e data di nascita. Spesso, soprattutto nei paesi più piccoli, si ricorre anche al soprannome con cui è conosciuto questo o quel candidato: per esempio Giuseppe Rossi detto “Peppe”. Scrivere sulla scheda elettorale Peppe Rossi, qualora l’appellativo venga indicato preventivamente, non sarà considerato come un errore e anzi viene considerato un tratto distintivo importante per dribblare i casi di omonimia. (agg. di Dario D’Angelo)
Un curioso caso è possibile che possa avvenire stante la legge elettorale sui sindaci vigente in Italia: per si chiedesse come possa avvenire l’effetto “anatra zoppa” nel nostro Paese, un caso esiste e non è neanche così impossibile. Vista la presenza del voto disgiunto possibile e legale per tutti i comuni superiori a 15mila abitanti, potrebbe teoricamente esserci un candidato sindaco eletto ma senza maggioranza in Consiglio Comunale. Se infatti il suddetto sindaco entra in carica con un numero di voti superiori al rivale, ma i consiglieri o le liste votate sono in maggioranza quelle degli avversari – per via della possibilità di barrare il nome del sindaco e contemporaneamente di una lista che sostiene un altro sindaco – la situazione che si prefigura è esattamente quella dell’anatra zoppa. Ovvero un sindaco che per approvare i singoli provvedimenti in Comune dovrà ogni volta avere il sostegno di quelle liste che non lo hanno sostenuto. Impossibile? Il precedente esiste: a Isernia nel 2012 il sindaco Ugo De Vivo (Pd) venne eletto al secondo turno con il 57,4%, ma le liste del centrodestra ottennero al primo turno il 58,7% e per questo motivo scese in Consiglio Comunale con solo 8 seggi, contro i 20 del centrodestra. (agg. di Niccolò Magnani)
Uno dei temi meno chiari nei regolamenti delle votazioni elettorali per Amministrative, riguarda il voto disgiunto: innanzitutto, schiariamo subito l’orizzonte dai dubbi. Nei comuni con più di 15mila abitanti è possibile trovare anche l’opzione del voto disgiunto: infatti se si vuole votare un candidato sindaco, ma non per uno dei partiti, si può tracciare un segno con la matita solo sul nome del candidato sindaco (in questo caso il voto va solo al sindaco e non alla lista). Ovviamente, si può tracciare segno solo sul simbolo della lista, ma in quel caso il voto finisce anche al candidato sindaco.
Da qui la terza possibilità, appunto, il voto disgiunto: si può sostenere un sindaco (mettendo segno solo sul suo nome) e una lista collegata ad un candidato sindaco diverso. Ricordiamo però che tale strumento – adottato per poter “strappare” consensi anche da opposti schieramenti qualora vi fosse un sindaco di valore proposto alla cittadinanza – vale solo per i comuni con più di 15mila abitanti al voto. (agg. di Niccolò Magnani)
Le operazioni di voto alle Amministrative di domenica 11 giugno 2017 vedranno chiamati alle urne anche molti comuni al di sotto dei 5mila abitanti, sparsi lungo la Penisola. Ebbene, per sapere con quale scheda elettorale e come si vota in questi piccoli comuni chiamate alle Elezioni. La scheda in realtà è assai semplice: elenco die candidati sindaco, con accanto al nome e cognome di ogni candidato, il simbolo dell’unica lista che lo appoggia. A quel punto, l’elettore è chiamato a tracciare un segno sul nome del candidato preferito (sia su lista che su simbolo) e può tracciare due segni: uno sul simbolo e uno sul nome del candidato sindaco. In tutti questi casi, il voto è valido e va sia alla lista che al candidato sindaco.
La preferenza in questi comuni è unica: si può scrivere il cognome (o nome e cognome in caso di omonimia) di un candidato alla carica di consigliere comunale. Vince il candidato che ottiene più voti e la lista ottiene invece i due terzi dei seggi, con gli altri distribuiti alle altre liste in proporzione ai voti ottenuti. (agg. di Niccolò Magnani)
Come si vota, ma anche come ci si sposta senza dover pagare cifre “astronomiche” specie perché siamo in estate, il giorno delle Elezioni Amministrative di domenica 11 giugno. Come di norma, vengono adottate dai principali canali di trasporti sul suolo italiano uno scontro e vari prezzi di agevolazione per tutti i cittadini che hanno residenza nel loro Paese Natale ma che per motivi di lavoro sono lontani dal proprio comune di residenza. Agevolazioni tariffarie sono praticate da Alitalia e vedono uno scontro di 40 euro su tutti i biglietti aerei, così come per le compagnie che effettuano trasporti marittimi da e per le isole italiane.
Sul fronte treni invece, Trenitalia applica una riduzione vantaggiosa del 60% sui biglietti dei treni regionali e del 70% su quelli a lunga percorrenza. Italo applica invece uno contro del 60%, ma solo con acquisti su carta di credito e per le categorie Smart o Confort, e da ultimo Trenord che si adegua agli scontri tariffari di Trenitalia per tutta la Lombardia. Per tutti questi casi di trasporti cono agevolazioni, ovviamente, deve essere presentata la tessera elettorale per poter effettuare l’acquisto e il trasporto. (agg. di Niccolò Magnani)
Con le elezioni Amminsitrative 2017 si apre un importante appuntamento elettorale in tutta Italia, quello di domenica 11 giugno. Si rinnovano infatti i Consigli Comunali di ben 1005 comuni sparsi per la Penisola, tra i quali quattro capoluoghi di regione: Genova, Palermo, Catanzaro e L’Aquila. Ma ci saranno anche altre importanti città chiamate ad eleggere il loro Sindaco: in tutto i capoluoghi di provincia chiamati alle urne saranno 25, tra i quali città che rappresenteranno test molto importanti per i partiti, come Verona e Padova in Veneto e Parma e Piacenza in Emilia Romagna. Un test per valutare gli equilibri tra Partito Democratico, Movimento 5 Stelle e Centro-destra, nei giorni in cui si vota la legge elettorale che sarà utilizzata in Italia alle prossime elezioni politiche. Ma non è che detto che, come avvenuto in altre occasioni, non ci sia la possibilità per indipendenti (come Pizzarotti a Parma) di far loro il piatto.
Abruzzo, Sicilia, Liguria e Calabria voteranno dunque il Sindaco del loro capoluogo regionale. Test importante al quale sarà abbinato quello delle elezioni circoscrizionali, esclusivamente per i Comuni con più di 100.000 abitanti. Si potrà votare solamente nella giornata di domenica 25 giugno 2017, con le urne che apriranno alle ore 7.00 del mattino e chiuderanno alle ore 23.00. Dopo la chiusura delle urne si procederà con lo spoglio dei voti, prima per quanto riguarda i candidati Sindaci e poi per le preferenze per il Consiglio Comunale e le liste collegate. Per partecipare regolarmente alle operazioni di voto si dovrà portare un documento e la propria tessera elettorale. Per chi l’avesse smarrita o avesse terminato gli spazi per le timbrature, c’è la possibilità di richiederne una nuova presso gli uffici preposti del Comune di appartenenza.
Per i Comuni sopra i 15.000 abitanti, il meccanismo è quello del doppio turno: i due candidati che avranno ottenuto le percentuali più alte fra tutti i candidati, andranno a giocarsi la poltrona da Sindaco al ballottaggio, previsto per domenica 25 giugno. Nel caso un candidato raggiungesse il 50% + 1 dei voti, l’elezione sarebbe diretta senza bisogno di ballottaggio. Nei Comuni con meno di 15.000 abitanti, l’elezione invece sarà a turno unico e sarà eletto Sindaco direttamente il candidato più votato. Inoltre, nei Comuni con più di 15.000 abitanti sarà possibile il voto disgiunto, ovvero votare un candidato Sindaco e contemporaneamente una lista collegata ad un suo avversario. Cosa che non sarà possibile per i Comuni con meno di 15.000 abitanti: si potrà votare solo una delle liste collegate al candidato Sindaco prescelto. In entrambi i casi si può invece scegliere di non votare nessuna lista ma di barrare solo il nome del candidato Sindaco. Se viene invece barrata solo una lista, il voto si estende anche la candidato Sindaco collegato.
Nella giornata di oggi, con il primo turno delle Elezioni Amministrative 2017, gli elettori si ritroveranno in mano due tipi diversi di scheda elettorale a seconda se si ritrovano a votare in un comune superiore e inferiore a 15mila abitanti. In sostanza, in tutti i Comuni inferiori a quella soglia, si vota su una sola scheda per eleggere sia sindaco che consiglieri comunali: ciascun candidato alla carica di Sindaco sarà affiancato dalla lista elettorale che lo appoggia, composta dai candidati alla carica di Consigliere. Sulla scheda si troverà già stampato il nome del candidato Sindaco della lista, con accanto a ciascun candidato il contrassegno della lista che lo appoggia. Eletto sindaco chi prende la maggioranza relativa dei voti, dunque anche un solo voto più del rivale fa eleggere il nuovo sindaco: in caso di parità di voti tra due candidati si tornerà a votare (ballottaggio) per questi ultimi la seconda domenica successiva.
Scheda invece diversa per tutti i comuni superiori ai 15mila abitanti: resta unica con sindaco e consiglieri candidati, ma il cittadino può esprimere il voto in tre modi diversi: tracciando un segno solo sul simbolo di una lista; tracciando un segno sul simbolo di una lista, eventualmente indicando anche la doppia preferenza di genere; tracciando un segno solo sul nome del Sindaco. Viene eletto chi prende la maggioranza assoluta dei voti validi (50% più uno di voti), altrimenti si rimanda tutto al ballottaggio tra i primi due votati il prossimo 25 giugno. Al secondo turno viene eletto Sindaco il candidato che ottiene il maggior numero di voti. Qui sotto trovate un fac simile della scheda elettorale di Genova, che sarà uguale per tutti i comuni sopra i 15mila abitanti. (agg. di Niccolò Magnani)