SONDAGGI INDEX, IUS SOLI: ITALIANI DIVISI, “SÌ MA CON 5 ANNI DI SCUOLA ITALIANA”
I sondaggi politici espressi dagli ultimi dati di Index Research hanno tentato di approfondire il giudizio degli italiani intervistati sul delicatissimo caso dello Ius Soli (iconoscimento della cittadinanza italiana ai figli di immigrati stranieri nati nel nostro Paese). È il tema del mese, se non dell’anno, e molto probabilmente tanto si giocherà ancora nella prossima campagna elettorale verso le politiche: ebbene, secondo i sondaggi prodotti da Index, gli elettori sono oggettivamente divisi praticamente a metà. Infatti, per lo Ius Soli “puro”, ovvero il riconoscimento della cittadinanza italiana ai figli di immigrati stranieri nati nel nostro Paese, con almeno un genitore che abbia il permesso di soggiorno permanente, il 42% si dice favorevole, mentre il 55% è del tutto contrario. Se però viene posto una piccola ma significativa modifica alla status di Ius Soli, che diventa perciò “temperato” (assai vicino alla proposta di legge del Pd, ndr) i dati cambiano. Se infatti si dovesse concedere il riconoscimento della cittadinanza a bambini e ragazzi, figli di immigrati, che abbiano frequentato per almeno 5 anni la scuola italiana, gli italiani si direbbero favorevoli al 52% e contrari al 46%. Il tema è delicato e un Paese completamente spaccato a metà su questo tema vedrà parecchi punti nodosi nelle prossime campagne elettorali in vista delle nuove elezioni del 2018.
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Si terrà il 22 ottobre ma i primi sondaggi politici sul referendum per l’autonomia della Lombardia, indetto dal presidente Maroni – sulla scia della medesima scelta del Vento di Luca Zaia – mostrano un dato molto importante. Secondo i sondaggi apparsi ieri sul tgLa7 di Mentana, condotti da Emg Acqua, il referendum del prossimo autunno vede il Sì stravincere, combattendo da vicino gli indecisi che ancora non sanno bene quale sia la disputa in campo. Questo è il testo referendario: «Volete voi che la Regione Lombardia, in considerazione della sua specialità, nel quadro dell’unità nazionale, intraprenda le iniziative istituzionali necessarie per richiedere allo Stato l’attribuzione di ulteriori forme e condizioni particolari di autonomia, con le relative risorse, ai sensi e per gli effetti di cui all’articolo 116, terzo comma, della Costituzione e con riferimento a ogni materia legislativa per cui tale procedimento sia ammesso in base all’articolo richiamato?».
Le risposte degli elettori, ad oggi, vedono il Sì vincere con il 44%, il No straperdere con il 15,3% e gli indecisi ancora al 40,7%. I sondaggi prodotti da Emg vedono la piena conoscenza degli elettori intervistati per il 54,7%, mentre l’affluenza è stimata ad oggi sul 48,1%. La campagna elettorale sarà molto lunga, e di sondaggi ne vedremo ancora tanti prima del 22 ottobre.
SONDAGGI INDEX, INTENZIONI DI VOTO: M5S PRIMO PARTITO, MA IL CENTRODESTRA.. –
Il Partito Democratico paga ancora pegno nei sondaggi politici con le ultime intenzioni di voto prodotti da Index Research. Renzi e le sue difficoltà a gestire il partito e complessa situazione migranti con il Governo Gentiloni, pagando ancora in termini di percentuali con il Movimento 5 Stelle che rimane il primo partito d’Italia avanzando fino al 28% (comunque ben lontani grillini come tutti dalla maggioranza che garantirebbe il Governo alle prossime urne). Pd al 26,5% ma è il centrodestra compatto che potrebbe ad oggi avere una qualche chances di finire davanti a Grillo e Renzi: Lega Nord al 13,9%, Forza Italia al 13,4%, Fratelli d’Italia al 5,3%, in tutto 32,6% in grado di prendere l’incarico per formare un governo, se ci fossero domani le elezioni politiche. Certo, ci vorrebbe poi il valzer delle alleanze ad oggi più complesso che mai viste anche le basse percentuali dei partiti più piccoli con i quali poter stringere alleanze nel caso. Alternativa Popolare al 2%, Mdp al 3,8%, Sinistra Italiana al 2,2% e altri partiti al 5%.