Se la situazione non fosse in procinto nei prossimi mesi, almeno come minaccia, di far scoppiare una terza guerra mondiale, la prima nucleare, le mosse “eclatanti” e propagandistiche tra Corea del Nord e Usa sarebbero da far sorridere. Prime le “punzecchiature” di Donald Trump e poi la risposte, sempre molto “fuori luogo” e “folli” del dittatore di Pyongyang: tutto, ancora una volta, nello spazio di poche ore. In sostanza, per celebrare i “successi” in campo militare ottenuti dalla Corea del Nord, è stato organizzato un ricevimento/festa in cui la “sobria” scelta di regalo per il “caro leader” è stata una torta guarnita con riproduzioni di missili glassati in miniatura. Propaganda continua, negazione delle evidenze e attacco a testa bassa contro Usa, Onu e Occidente: per il regime nordcoreano l’occasione avrebbe permesso una bella torta di festeggiamenti con tanto di missili glassati posizionati al suo interno. Provocazione e riferimento diretto agli Stati Uniti: finire questo “giochino” e mettersi di buona leva per salvare la situazione molto prossima alla Terza Guerra Mondiale, potrebbe non essere una cattiva idea. E vale per tutti i protagonisti in campo.
L’Onu ha adottato il trattato sul bando alle armi atomiche nucleari: 122 Paesi che firmano un Sì per evitare possibili “terze guerre mondiali” ma con un “enorme” problema in seno alle stesse Nazioni Unite. I Paesi Nato infatti, dagli Usa in poi, non si sono presentati al voto di New York, come protesta contro un provvedimento considerato “ingenuo” rispetto alle emergenze e problemi globali che dal Medioriente fino alla Corea del Nord spaventano la stessa Comunità Internazionale. «Obiettivi ingenui e irraggiungibili, soprattutto in un momento in cui la Corea del Nord vuole lanciare missili nucleari contro quello che ha definito i suoi nemici», spiegano gli ambasciatori degli Stati Uniti indirizzando l’accusa verso il Palazzo di Vetro. Un solo contrario, l’Olanda, guarda caso l’unico Paese Nato presente al voto sul bando delle armi nucleari. Le maggiori potenze mondiali sono tutte contrarie al bando visto che non permetterebbe di avere un “ruolo” di potere e possibile ricatto rispetto alle varie situazioni pericolose sorte come focolai anche in questi ultimi mesi. Ad aggiungersi all’estrema debolezza del trattato (e purtroppo anche dell’Onu, ndr) il rimanere della clausola, il famoso articolo 17, per cui ogni Paese può «recedere in caso di eventi straordinari legati all’oggetto del trattato che abbiano compromesso gli interessi supremi».
Per capire come il trattato sulle armi nucleari rimarrà purtroppo un elemento “ingenuo” in un mondo che non ne vuole sapere della pace, possiamo leggere le dichiarazioni del regime coreano contro gli Stati Uniti, giusto di qualche ora fa. Altro che bando delle armi atomiche, la possibilità di una guerra mondiale nucleare è tenuta come possibile ipotesi da Kim Jong-un: «le esercitazioni di Usa e Giappone nel Pacifico potrebbero scatenare una guerra nucleare. Gli Usa affermano che dispiegheranno bombardieri strategici nella penisola coreana, un gesto folle, come giocare ad accendere il fuoco su un deposito di munizioni», spiega il Rodong Sinmun, il principale quotidiano nordcoreano asservito al regime. Scontro con gli Stati Uniti, minacce ed ultimatum, c’è di tutto negli organi ufficiali del partito comunista di regime: «un banale errore di interpretazione errata potrebbe causare lo scoppio di una guerra nucleare, il che si scatenerebbe una nuova guerra mondiale». Il tutto mentre all’Onu approvano il bando alle armi nucleari: Stati Uniti e Corea del Nord disertano e come loro tutte le principali potenze mondiali…