Gentiloni si è smarcato da Renzi e il rinvio della legge sullo ius soli potrebbe segnare un punto di non ritorno. Di più: il cauto e felpato Gentiloni ha fiutato benissimo l’aria che tira nel paese e sa bene di piacere agli italiani più del segretario del Pd. Lo si definirebbe un perfetto democristiano, anche se democristiano non lo è mai stato, ma è lo stile che conta. Anche Renzi viene dalla Dc e la sua mossa migliore è stata quella di mandare un altro democristiano (vero) al Quirinale. Ne abbiamo parlato con Gianfranco Rotondi, segretario di Rivoluzione Cristiana e fedelissimo di Berlusconi. Sarà proprio lui, il Cavaliere, a tornare a Palazzo Chigi. E Renzi? “Ha chiuso” spiega Rotondi.



Gentiloni sembra sempre più autonomo rispetto a Renzi.

Chi guida il governo è normale che abbia autorevolezza e autonomia. 

Ma non si era partiti così, forse gli accordi non erano questi.

Si illude chi pensa di piazzare un soprammobile a Palazzo Chigi. Nessuno in effetti ci è mai riuscito. E’ accaduto che certi governi che dovevano essere transitori si siano rivelati più brillanti di altri, e che governi nati sulla base di aspettative straordinarie siano stati poco più che balneari. 



Gentiloni è un perfetto democristiano.

No, Gentiloni non ha una storia democristiana, viene da altre esperienze; però ha un profilo che piacerebbe ai democristiani, questo sì.

Ha uno stile politico opposto a quello di Renzi, che è nato in casa Dc. Ci aiuti a capire.

Renzi nasce sicuramente in una famiglia democristiana, e ha molti tratti democristiani, compresa una certa arroganza che non mancava nel partito dei cattolici. Soprattutto in Toscana. 

Terra di Fanfani. Di fatto gli uomini della Dc ci sono ancora. Anche Mattarella è democristiano.

Lo era e lo è rimasto. E’ paradossale che Renzi la sua mossa più indovinata l’abbia fatta per dispetto. Nel 2015 la rottura con Berlusconi gli suggerì un presidente fuori dagli schemi, e ci azzeccò, perché Mattarella è sicuramente un presidente che è apprezzato anche dal centrodestra.



Come andarono le cose quando Renzi ruppe con Berlusconi? Ci dia la sua versione.

Secondo me è andata davvero come dice Renzi nel suo libro (Avanti, ndr).

Ma Berlusconi è davvero così ingenuo da sedersi davanti a Renzi e dire che ha trovato un accordo con D’Alema su Giuliano Amato?

Guardi che Berlusconi è la persona più ingenua della politica perché è sempre in buona fede. I giornalisti le tentano tutte per sapere cosa può aver detto Berlusconi in privato, ma Berlusconi dice le stesse cose in privato e in pubblico. Gli sembrava che Amato fosse una candidatura valida, D’Alema era d’accordo e quindi propose il nome a Renzi. Non immaginava che le gelosie interne avrebbero fatto di quell’accordo una corda intorno al collo del povero Amato. 

Ma condivide tutto della versione di Renzi? Oggi, in tempi in cui la verità è post, le narrazioni sono più importanti di ieri.

Io il libro l’ho comprato e lo sto leggendo. Se lo legge un avversario vuol dire che è interessante. No, non è solo un’operazione propagandistica. Le dò un’esclusiva: io ho sempre comprato i suoi libri, persino quello sugli U2 (del 2006, ndr).

E cosa ci trovò?

Mi accorsi subito che l’autore era un ragazzo da tenere sott’occhio. Tant’è che quando vinse le primarie per la corsa a sindaco di Firenze, dichiarai all’Ansa che non aveva solo vinto le primarie per fare il sindaco, ma che sarebbe stato anche il leader del centrosinistra e il candidato premier. Su Renzi sono preparato, l’ho studiato bene e ho indovinato tutte le previsioni.

Ne faccia un’altra.

Penso che sia arrivato al capolinea. Non credo che tornerà a Palazzo Chigi.

A proposito di ex democristiani. Di Mattarella abbiamo parlato, Prodi vuole fare da colla, Franceschini, più concretamente, lavora contro Renzi nel Pd. Insomma un vero ex Dc non sta mai fermo.

E’ chiaro che c’è una scuola quadri di quella che fu la Dc e che i politici migliori in circolazione vengono dalla Dc. Questa per la verità è anche la sconfitta della balena bianca, perché una classe dirigente tanto qualificata non si è interrogata nemmeno per un attimo sulla possibilità di ricostruire il partito. 

Come mai secondo lei, che è un democristiano doc?

Hanno pensato solo a completare la propria carriera nei modi e con le possibilità che erano disponibili sul mercato.

Il Pd morirà democristiano?

Il Pd ha in comune con la Dc solo una parvenza di organizzazione democratica. Accennata nel Pd, praticata nella Dc. Sul piano dei contenuti sociali, penso che l’esperienza della Dc si collochi a sinistra del Pd. 

Due mesi fa ci aveva detto che Berlusconi avrebbe corso da solo perché vuole vincere. Nessun accordo post-voto con Renzi?

E’ sempre più chiaro che Berlusconi non intende condividere con Renzi una vittoria che può essere tutta sua. E mi pare che Salvini, da Piacenza, abbia mandato dei segnali molto rasserenanti.

Senza ripensamenti?

E’ l’elettorato che chiede al centrodestra di essere unito. E man mano che si avvicinano le elezioni, il profumo di vittoria si fa riconoscere molto bene. 

C’è un piccolo problema. Berlusconi non ha bisogno di un papa straniero?

Il leader è Berlusconi e io sono convinto che possa anche formare il governo. Perché mai se un ex parlamentare viene riabilitato per avere il vitalizio, chi ha vinto le elezioni non può essere riabilitato per avere un incarico di governo?

Anche se non è in parlamento? 

Certo. Proprio come è stato per Renzi! Berlusconi rischia al massimo di non essere candidabile come parlamentare, ma dopo l’8 marzo farà istanza al tribunale di Milano, quindici giorni dopo sarà riabilitato e ad aprile avrà l’incarico di formare il suo quinto governo. 

E fuori dalle porte del tribunale?

Ci sarà un’enorme pressione dell’opinione pubblica, ma nessuno può negare la riabilitazione a un perfetto cittadino che con grande contegno ha scontato la pena ai domiciliari. Tutti i giornali lo hanno ammesso.

Ma l’antiberlusconismo militante ritroverebbe finalmente il suo nemico. Non le pare una previsione azzardata, questa volta?

Contrariamente a quello che si è sempre scritto del centrodestra, io ho grande fiducia nella magistratura. Andrà come le ho detto, vedrà.

(Federico Ferraù)