Una fatica di mesi per arrivare a una sorta di “unione” (il nome non è casuale!) nelle varie anime della Sinistra extra Pd e quando Giuliano Pisapia ha finalmente raggiunto quella carica “in pectore”, eccolo fotografato e immortalato a braccetto sorridente con Maria Elena Boschi, con quella frase sibillina detta durante la Festa dell’Unità che non è piaciuta per niente al popolo della sinistra anti-Renzi, «io qui mi sento a casa». Il “caso”, l’ennesimo, interno alla sinistra ora riguarda quello strano feeling tra il simbolo e l’immagine del renzismo e l’ex sindaco di Milano che invece fino a ieri aveva tenuto insieme (non senza mugugni) Massimo D’Alema, Pierluigi Bersani, Nicola Fratoianni, Arturo Scotto e Roberto Speranza. Renzi ha i suoi guai interni al Pd, ma anche la Sinistra “non sta molto bene” (prendendo a prestito il buon Woody Allen, ndr): «Ora basta, Pisapia sta alimentando equivoci invece di chiarirli, e la pazienza non è infinita…», sarebbero alcune delle parole dei bersaniani di Mdp che vengono riportate oggi da La Stampa, a conferma di mugugni e parecchi in seno alla Sinistra fuori dal Pd dopo le ultime uscite di Pisapia. Campo Progressista, Mdp e Sinistra Italiana sembravano finalmente d’accordo per la candidatura dell’ex sindaco di Milano a prossimo premier da contrapporre a Renzi. «Nelle riunioni con noi dice che è pronto a guidare una forza alternativa al Pd. Poi manda segnali contrari. Sembra uno che non crede fino in fondo a quello che sta facendo», spiega un dirigente di Mdp a microfoni spenti sempre alla Stampa.
FLIRT BOSCHI-PISAPIA: LE ANSIE DELLA SINISTRA ANTI-RENZI
IL “PIROMANE” GAD LERNER E IL “POMPIERE” GOTOR
Intanto si affrettano “piromani” e “pompieri” all’interno delle due “formazioni” di sinistra – l’ipotesi di “Unione” in stile Prodi e il Partito Democratico – dopo il “flirt” politico tra la bella Sottosegretaria alla Presidenza del Consiglio e l’avvocato leader di Campo Progressista. Boschi-Pisapia spaventa e non pochi in Mdp, con gli scissionisti ex-dem che temono un ritorno di fiamma tra Renzi e il loro nuovo leader. I coordinatori di Articolo 1 affronteranno i nodi politici con Pisapia nelle prossime settimane, ovvero il rapporto con il Pd e con il governo. «Non è piaciuta la proposta lanciata dall’ex sindaco alla minoranza Pd di una doppia tessera con Campo progressista: Ma come? A noi chiede di scioglierci e a Cuperlo offre la doppia appartenenza?», spiega in fonte anonima un senatore bersaniano a Repubblica. Gad Lerner, ritenuto primo consigliere di Pisapia in questa nuova fase politica, è stato l’incendiario più potente in queste ore, «quando D’Alema dice che il leader è Pisapia, io e Giuliano ci tocchiamo i cosiddetti..». Apriti cielo, con le ire di Mpd Articolo 1 che non finiscono certo nella giornata di ieri; ci ha provato Miguel Gotor a fare da “pompiere” – «Giuliano fa bene a andare alle feste Pd. Dobbiamo conquistare anche gli elettori che avevano creduto in Renzi. Da solo, l’ antirenzismo non basta…» – ma non pare abbia avuto particolare successo. «Alle elezioni la gente dovrà scegliere tra noi e il Pd», fanno sapere da Mdp, con un indiretto (neanche tanto) messaggio a Pisapia sulla sua scelta tra Boschi (e quindi Renzi) e Massimo D’Alema. Non solo, viene lamentato come la frase sulla “casa” di Pisapia non sia ancora stata modificata o smentita. Insomma, nelle prossime settimane capiremo se le “famose” rose “fioriranno” in casa Nazareno…