La Costituente Islamica riunita a Milano nella moschea non ufficiale in Via Maderna potrebbe essere stata la prima “pietra” per costituire il futuro Partito Islamico d’Italia. Fantapolitica? Forse sì, eppure gli stessi fondatori non lo escludono. Con un lungo reportage il cronista di Libero, Gianluca Veneziani, ha documentato nella giornata di ieri la riunione della prima Costituente Islamica, che formalmente sancisce uno strappo importante con l’Ucoii (Unione delle Comunità Islamiche d’Italia). Davide Piccardo e il padre Hamza Roberto Piccardo, sono due illustri ex membri dell’Ucoii e del Caim (Coordinamento Associazioni Islamiche di Milano e Monza e Brianza) e sono gli ufficiali fondatori e propositori della Costituente, riunita ieri a Milano in forma privata (o almeno, non è stato permesso al cronista in incognito di potervi entrare). Lo spazio è privato e gestito da un’ associazione islamica, la turca Milli Görüs, che opera in questo stabile in forma “informale”, ovvero per nulla legale al momento in attesa di una vera e propria moschea nella città milanese.



«L’obiettivo della Costituente non è fondare un partito», aveva spiegato a Milano Today Hamza Piccardo, cercando di replicare alle accuse di voler fondare un partito islamico italiano per nulla in accordo con le unità coraniche italiane; «se poi una volta eletta l’assemblea volesse costituirsi in altra maniera per incidere di più dal punto di vista politico, sarà appunto l’assemblea a deciderlo. Tutto è possibile. Non posso escluderlo a priori». Ed ecco dunque la porta aperta, anzi spalancata verso una calata in politica delle forze islamiche presenti sul nostro territorio: pare non sia piaciuta la mossa dell’Ucoii di voler dialogare maggiormente con lo Stato Italiano, «fino a mettere a punto, con il suo presidente, l’ imam Izzeddin Elzir, un auto-censimento delle comunità islamiche presenti nel nostro territorio e a consegnarlo al ministro degli Interni Minniti, in una chiara operazione-trasparenza», spiega il collega di Libero nel suo reportage.



La scelta dei Piccardo è invece quella di creare un fronte molto più intransigente sia verso l’esterno che verso le varie linee inevitabili di una possibile “costituente”, come pronunciato da Hamza nei primi incontri pubblici tenuti a Torino: «riconoscimento dell’islam come cura dei mali occidentali, introduzione della poligamia (“Se è un diritto la relazione tra persone dello stesso sesso, allora può esserlo anche la poligamia”). Ma non solo, secondo Veneziani potrebbero rientrarvi anche il permesso di preghiera musulmana, la certificazione halal, le feste islamiche di Stato. Insomma, un partito vero e proprio che propone anche alcuni elementi di evidente e palese incostituzionalità rispetto alle nostre leggi: la risposta dell’Italia, quale sarà?

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