Il caso Consip non ha confini, e purtroppo non è una battuta: nella querelle Marco Lillo-Henry John Woodcok-Federica Sciarelli, arriva l’ultima puntata svelata dal quotidiano La Verità – dopo lo scoop di ieri sul visagista testimone della telefonata ormai famosa tra la giornalista Rai e la firma di punta de Il Fatto Quotidiano – che riporta la reazione della stessa Federica con dei sospetti importanti diretti contro il suo amico e collega Lillo. I virgolettati vengono riportati dal collega de La Verità, e riguardano Federica Sciarelli non così certa della veridicità di quella telefonata ricevuta da Lillo e per la quale si ritrova indagata assieme al compagno magistrato napoletano Woodcock. «Quel giorno Lillo ha telefonato a me e io ho telefonato a Henry. Risultato: hanno indagato me ed Henry. Secondo me lui fa la telefonata a noi e poi contatta la vera fonte…».
Secondo il collega Amadori, quella “fonte” sarebbe un carabiniere, come confermerebbe la stessa conduttrice di Chi l’ha visto?, «Mi dicono che tutti sanno chi sia stato, che è stato un carabiniere… Lillo non lo può rivelare? Ho capito, ma quello a noi ci ha messo nella m…a». Lo sfogo della bella giornalista è a 360 gradi costretta a telefonare e chattare da telefoni degli amici, visto che le è stato sequestrato nell’ambito delle indagini sul filone Consip che la vede indagata: proprio non vuole accettare che l’amico Lillo possa averla in qualche modo “usata”, tant’è che si sfoga ancora dicendo « Mi hanno detto che Lillo è contrito; lui c’ ha dell’ affetto per me, è sempre carino, confidenziale, però secondo me non si rende conto di cosa stia succedendo. Spero che non l’ abbia fatto di proposito: nei giorni scorsi ho avuto la tentazione di andare a prenderlo per il collo…».
La Sciarelli poi rivela al suo entourage di Chi l’ha visto come il presunto “testimone-visagista” dimostra che quella chiamata sia tutt’altro che un possibile attività di spionaggio: «Quando sto al trucco è l’ unico momento in cui posso telefonare, anche se ho il truccatore a un centimetro. Io non ho un camerino, c’ è uno stanzone con quattro truccatori». Per Federica Sciarelli qualcosa non torna nella complessa faccenda fatta di chat, verità non dette, indagini strane e telefoni sequestrati: «Certo che mi potevano convocare come persona informata sui fatti anziché indagarmi».