Gli italiani spingono per arrivare a fine legislatura: i sondaggi di Ixè riportano questa mini-sentenza dell’elettorato, in lieve maggioranza, secondo cui il voto anticipato nell’autunno 2017 non rappresenta un’occasione ghiotta, anzi potrebbe portare più problemi che altri. Si vira dunque verso le elezioni “normali” in pieno regime di fine legislatura, tutto il contrario invece di quanto avvenne negli scorsi mesi dopo la sconfitta nel referendum dell’allora premier Renzi. I dati sono cambiati: il 44% vuole il voto in autunno, con questa legge elettorale, mentre il 48% sceglie la scadenza naturale della Legislatura, magari con l’opzione di aggiornare se non proprio cambiare completamente la legge elettorale che ad oggi non consente un governo stabile e forte.
Ma uno dei motivi per questo retrofront in questi mesi è dettato soprattutto dalla stima cresciuta per il governo Gentiloni, salito fino al 30% “con molta fiducia”, al 27% “abbastanza in fiducia” mentre viene bocciato dal 41%. Risultati del tutto cambiati rispetto a quando, all’inizio dell’ultima fase di questa legislatura, il governo di Paolo Gentiloni aveva non più del 20% di fiducia e stima per l’elettorato.
Gli ultimi sondaggi successive alle elezioni amministrative 2017 non lasciano spazio ad interpretazioni: il centrodestra unito è maggioranza nel Paese. Bene, ma a patto che Forza Italia, Lega Nord e Fratelli d’Italia riescano a trovare la quadra in vista delle prossime Politiche, chi sarebbe il leader della coalizione. Ipotizzando che l’attesa sentenza della Corte Europea dei Diritti dell’Uomo restituisca per tempo la candidabilità a Silvio Berlusconi, e che Matteo Salvini e Giorgia Meloni riescano a convincere il fondatore del centrodestra ad utilizzare lo strumento delle primarie per la scelta della premiership, come andrebbe a finire? Un sondaggio realizzato dall’istituto Ipsos di Nando Pagnoncelli per Il Corriere della Sera chiarisce che il leader preferito dagli elettori di centrodestra è ancora l’eterno e inossidabile Silvio Berlusconi: il forzista, in caso di primarie, otterrebbe il 38% dei voti contro il 35% di Matteo Salvini. Più staccati Giorgia Meloni (13%) e Giovanni Toti (7%). (agg. di Dario D’Angelo)
Nell’ultimo dato arrivato sul governo Gentiloni nei sondaggi politici Piepoli si può osservare la mensile e immancabile top ten dei Ministri in quanto a fiducia personale, giudizio operato e incidenza nel Governo in carica. Si conferma il ministro più stimato ancora Dario Franceschini, alla Cultura, che nella sua nuova “dimensione” da avversario principe all’interno del Pd renziano, non ha perso ancora la fiducia dell’elettorato (54%). Sale Marco Minniti, Ministro degli Interni apprezzato per il suo lavoro intenso sul delicato fronte dell’immigrazione (53%), a pari merito con Graziano Delrio ministro dei Trasporti. Seguono Martina all’Agricoltura, con il 51%, Padoan all’Economia con il 50% e una doppia posizione a pari merito per il ministro della Giustizia e della Difesa, Andrea Orlando e Roberta Pinotti (al 47%). Più indietro staccati troviamo Anna Finocchiaro al 42%, Carlo Calenda (Sviluppo Economico) al 41% e chiude la top ten il ministro della Salute Beatrice Lorenzin, al 40%. Fuori dalla top ten ovviamente i ministri più contestati, dalla Fedeli alla Scuola fino alla Madia per la Pubblica Amministrazione, per chiudere con Alfano agli Esteri.