Migranti-Renzi-Bonino, capitolo secondo: in questi giorni il segretario dem ha il suo bel da fare nel tentare di recuperare voti e consensi, dopo aver perso sempre più spazio con le ultime sconfitte elettorali e fermo restando l’emergenza immigrazione che rimane centrale nella gestione e nel futuro della politica e dello Stato italiano. Due giorni fa il monito lanciato da Emma Bonino (qui riepiloghiamo l’intera vicenda), ex ministro degli Esteri, ha suscitato i primi mugugni attorno all’ultima frontiera renziana – quel “aiutiamoli a casa loro” passaggio importante nel nuovo libro di Matteo Renzi, “Avanti” – accusando l’allora premier fiorentino di aver fatto un accordo con l’Europa per prendersi tutti i migranti e salvarli tutti in mare. «Nel 2014-2016 che il coordinatore fosse a Roma, alla Guardia costiera, e che gli sbarchi avvenissero tutti quanti in Italia l’abbiamo chiesto noi, l’accordo l’abbiamo fatto noi, violando di fatto Dublino».
Si sono alimentati a questo punto tutti casi e contro casi per cui Renzi potrebbe aver fatto questo accordo sostanzialmente per evitare il commissariamento da parte dell’Ue, in cambio dell’impegno italiano sui migranti. Ora però Renzi non ci sta, come tutto il governo, a proseguire con l’emergenza immigrazione arrivata a livelli impensabili. «La posizione dell’Ue, ho visto anche il dibattito di Emma Bonino, non dipende dalla scelta dell’ultimo governo ma da un regolamento di Dublino poi modificato e reso forte nel 2013 che decide che chi arriva in Ue va accolto dai singoli paesi di primo approdo. E’ colpa di Dublino, non abbiamo deciso noi di spalancare le porte», aveva replicato nell’immediato l’attuale segretario del Pd. Ora però arriva la seconda parte della lunga “telenovela” con la leader radicale che non solo non lascia ma raddoppia.
«Non capisco le polemiche, manco avessi rivelato un segreto di Stato… Forse i parlamentari, o Matteo Renzi o qualcuno deve essersi distratto», ha spiegato la Bonino in una iniziativa dei radicali a Roma. «Il Comitato Schengen ha discusso del protocollo Triton, come dice anche la presidente Laura Ravetto», ha aggiunto Bonino prima della stoccata finale. «È stato fatto quell’accordo che prevede che è l’ Italia che coordina tutta l’ operazione e che tutti devono sbarcare in Italia. Una decisione strana già all’epoca…». Oggi in una intervista al Tg2 l’ex sindaco di Firenze non risponde direttamente alla Bonino, ma ribadisce come «Aiutarli a casa loro è un principio di buonsenso, né leghista né di sinistra», difendendo l’ultima linea dem impostata dal capo partito e non proprio accettata serenamente da tutti. «C’è un abisso tra noi e la Lega – chiarisce Renzi -. Per noi è fondamentale investire in cooperazione e lo abbiamo fatto, in Africa la Lega Nord ci ha portato solo i diamanti». La posizione di Renzi e di Gentiloni oggi è legittima, andare ad indagare le origini delle problematiche (almeno a livello politico) lo è altrettanto…