Berlusconi non ha bisogno di essere investito di alcun mandato antipopulista, perché il suo ruolo chiave è evidente. L’alleanza di Forza Italia, Lega e Fratelli d’Italia? Si farà e funzionerà. E in Sicilia? Alcuni centristi sono ammessi, altri no. L’euro? “Non sottovalutiamo il problema”. Parla Giovanni Toti, uomo di punta del nuovo ceto politico berlusconiano, fautore della nuova alleanza con la Lega e presidente della Liguria.



Berlusconi, Meloni, Salvini: la coalizione si farà. Ma terrà?

Forza Italia, Lega e Fratelli d’Italia governano già numerose città e regioni di questo paese. La stessa Liguria è solo una delle ultime alleanze vincenti. E conferma che quando il centrodestra sa stare insieme, vince.

Eppure qualcuno teme che alla fine Berlusconi cerchi  un’intesa con Renzi. Magari sulla legge elettorale.



Io non credo. Sarebbe bello che il centrodestra presentasse una sua proposta di legge elettorale, questo sì. In ogni caso, se questo parlamento fosse in grado di riaffrontare il nodo della legge elettorale, la riterrei una cosa positiva. Non possiamo consegnare l’Italia a una nuova legislatura fatta di larghe intese o maggioranze variabili o — peggio — senza la possibilità di costruire un’alleanza di governo.

Grillo ha criticato l’endorsement di Merkel a Berlusconi in chiave antipopulista. E ha cambiato nemico: ora è Berlusconi. Ha detto che entrambi già si sono accordati in passato ai danni degli italiani. 



Grillo vive di nemici e deve trovarne uno alla settimana, perché quando si tratta invece di formulare di proposte e soprattutto di essere capaci di buon governo, mostra di avere qualche difficoltà. Non mi pare che Roma e Torino brillino per efficienza. 

La vecchia politica ha stancato un po’ tutti.

L’insoddisfazione verso la politica è parzialmente comprensibile ma non credo si possa risolvere attraverso le urla del vaffa di antica memoria.

Cosa ci dice però della Merkel?

L’endorsement in chiave antipopulista francamente non lo condivido. Che la Merkel abbia capito l’importanza di Berlusconi fa piacere, ma ritengo che il populismo in Italia sia quello di chi sottovaluta i problemi, continua a fare finta di niente e a dire che questo paese tutto sommato va bene così com’è.

Visto che l’alleanza di governo con la Lega è anche opera sua, Giovanni Toti non potrebbe essere il candidato premier? 

Giovanni Toti ha un sacco di cose da fare nella Regione che gli elettori gli hanno affidato due anni fa. Abbiamo appena finito di festeggiare le vittorie di Genova e di Spezia e questo ci carica di grandi responsabilità. Io intendo lavorare per far vedere come si possa stare insieme e governare bene, magari allargando l’alleanza a persone e movimenti di centro. E’ il mio più grande contributo al futuro centrodestra nazionale. 

Però c’è un interrogativo che incombe sul patto: la Ue e l’euro. Salvini tirerà di traverso?

A me sembra ultimamente di sentire toni ragionevoli da parte di tutti. Tuttavia non si può sottovalutare il problema. Da quando l’euro è stato introdotto, alcune economie hanno beneficiato della nuova moneta e altre sono state penalizzate: quelle di Italia, Spagna, parzialmente la Francia, certamente la Grecia. Di fronte a queste situazioni, chi dice che l’euro è irreversibile e va tutto bene secondo me sbaglia di grosso. E’ chi non guarda la realtà a indebolire sul serio lo stare insieme in Europa. 

Cosa fare?

Riscrivere i trattati, rivedere i trattati bancari, fare della Bce una Fed all’americana, costruire politiche fiscali coerenti tra i paesi membri. Per non danneggiare l’economia più di quanto si faccia già oggi.

Come andrà a finite in Sicilia?

Non lo so. Mi auguro però che la gente voti con responsabilità, voltando pagina dopo i cinque anni sciagurati di Crocetta Dopo due anni in cui abbiamo vinto tutto, perdere per nostra insipienza o incapacità di stare insieme in una Regione che in passato ci ha dato grandi soddisfazioni, sarebbe folle. 

Va bene, ma qual è l’alleanza vincente?

Io credo che l’alleanza che governa bene nelle Regioni e nei Comuni fatta da FI, Lega e FdI e dai centristi cattolici che in questi mesi si sono mossi per tornare ad occupare una posizione in questa metà campo, sia la soluzione. Penso a tanti amici tornati in FI o o che si sono dimessi da ministro pur senza tornare in FI. Poi però…

Però?

C’è anche chi ritiene che questi cinque anni di legislatura siano una offerta politica giusta e coerente da riproporre agli elettori: un centro alleato della sinistra. Con queste persone temo che abbiamo poco da discutere. E non ho ancora sentito come la pensano molti esponenti di Ap in Sicilia e nel sud, mentre so come la pensano molti centristi che governano ovunque con noi.