Nonostante le vacanze estive, l’attenzione sui sondaggi politici elettorali non si placa affatto. Da questo punto di vista, il leader del Carroccio, Matteo Salvini, può dirsi estremamente soddisfatto per i risultati emersi nei giorni scorsi. Secondo infatti gli ultimi sondaggi non solo la Lega Nord ma tutto il Centrodestra risulta essere in crescita ma la vittoria maggiore è rappresentata dall’aumento di fiducia degli elettori del Sud nei confronti della Lega. Eppure, le preoccupazioni maggiori per Salvini potrebbero essere ben altre: indipendentemente dalla legge elettorale, il suo partito dovrà presentarsi in un listone di centrodestra alle prossime elezioni politiche e qui ci sarà spazio anche per i Fratelli D’Italia e Forza Italia. E’ chiaro che alle prossime elezioni a contare saranno i voti e non i sondaggi (che comunque evidenziano il parere degli italiani e le loro intenzioni di voto più che realistiche). Di contro, il Partito Democratico sembra essere cresciuto gradualmente negli ultimi dieci giorni recuperando sul Movimento 5 Stelle. (Aggiornamento di Emanuela Longo)
PD IN RECUPERO SU M5S
I sondaggi politici elettorali sono utili per capire le intenzioni di voto degli italiani, ma è anche importante raffrontarli per analizzare eventuali variazioni. E allora proviamo a capire cosa è cambiato nel giro di dieci giorni secondo i sondaggi di Index Research per In Onda. Bisogna registrare una crescita graduale del Partito Democratico, che a differenza del Movimento 5 Stelle ha raccolto altri due decimi: i dem erano al 25,4% e come vi abbiamo raccontato ora sono al 25,6%. I grillini invece dal 28,5% sono passati al 28,3%, di conseguenza il gap tra i due partiti è leggermente calato. Stabile invece la Lega Nord, mentre a crescere, seppur di pochissimo, è Forza Italia, che era al 13,2% e ha quindi guadagnato un decimo. Leggera flessione dei Fratelli d’Italia, che giravano sul 5,5% e dopo dieci giorni hanno registrato la perdita di un decimo. Interessante anche il focus su indecisi e chi non ha intenzione di recarsi alle urne: i primi sono diminuiti, visto che erano al 17,6%, mentre chi non intende votare è aumentato. Si è infatti passati dal 38% al 38,2% di cui vi abbiamo parlato. (agg. di Silvana Palazzo)
IL M5S DAVANTI AL PD
I parlamentari vanno in ferie, ma prosegue l’analisi dei sondaggi politici elettorali. Da settembre potranno essere tirate nuove somme, ma i dati finora a disposizione sono comunque utili per fare il punto della situazione sulle intenzioni degli italiani. Lo ha fatto ad esempio Index Research per In Onda. Il sondaggio ha innanzitutto approfondito la questione relativa alle intenzioni di voto: il primo partito sarebbe il Movimento 5 Stelle con il 28,3%, a seguire il Partito Democratico con il 25,6%. Il terzo partito in Italia sarebbe la Lega Nord, che ha staccato Forza Italia: il Carroccio viaggia sul 14,4%, mentre lo schieramento guidato da Silvio Berlusconi è al 13,3%. Tra i partiti più piccoli spicca Fratelli d’Italia con il 5,4%. Da non sottovalutare i dati relativi agli indecisi, che sarebbero il 17,5%, mentre ancor più grande è la platea di chi dichiara di non aver intenzione di votare: è il 38,2% degli intervistati.
LEADER POLITICI, CHI ISPIRA FIDUCIA?
Gli ultimi sondaggi politici elettorali di agosto non hanno indagato solo sulle intenzioni di voto degli italiani, ma anche sulla fiducia nei confronti dei leader politici. A partire da quella per l’attuale presidente del Consiglio, Paolo Gentiloni: riscuote il 30% della fiducia, mentre il Governo nel suo complesso è al 22%. Interessante il testa a testa tra Matteo Renzi e Beppe Grillo, nonostante quest’ultimo non intenda scendere personalmente in campo, preferendo restare la guida del Movimento 5 Stelle. Per entrambi si parla di un vero e proprio testa a testa, ma sono tallonati da Matteo Salvini e Luigi Di Maio. C’è scarsa fiducia invece in Pierluigi Bersani e Giuliano Pisapia. Interessante è il dato relativo al centrodestra: netto il sorpasso del segretario della Lega Nord su Silvio Berlusconi, che ora è insidiato da Giorgia Meloni. La leader di Fratelli d’Italia riscuote quasi la stessa fiducia che può vantare proprio il numero uno di Forza Italia.