La missione di supporto navale dell’Italia è appena iniziata, ma la questione Libia affonda le sue radici a 6 anni fa: era il 2011, l’anno delle primavere arabe, i movimenti di protesta e ribellione che misero in subbuglio i paesi governati da regimi arabi. Fra questi c’era ovviamente la Libia, retto da decenni da quel Gheddafi che l’allora Presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, si vantava di aver ormai “addomesticato”. E sono stati in tanti in questi anni, sostenitori e non, a riconoscere al leader di Forza Italia una certa lungimiranza politica. Fu lui, secondo le ricostruzioni dell’epoca, l’unico ad opporsi all’atteggiamento sospettosamente interventista della Francia di Sarkozy, un presidente che all’epoca tentava di accreditarsi in patria, in Europa e nel mondo con una prova muscolare. Fu la decisione unilaterale francese di bombardare la Libia per spodestare Gheddafi, l’inizio della fine. Eppure, oggi, l’ex capo dello Stato, Giorgio Napolitano, non ci sta a passare per il Presidente che con il suo via libera all’appoggio dell’Italia alla missione militare, aprì di fatto all’emergenza migranti che tuttora sta mettendo in ginocchio il Paese.



LA VERSIONE DI NAPOLITANO, IL RACCONTO DELLA DRAMMATICA NOTTE AL TEATRO DELL’OPERA

“BERLUSCONI DISSE SÌ”

C’è una notte in particolare ad essere passata alla storia come quella in cui si decise il destino della Libia. A raccontarlo in un’intervista rilasciata a La Repubblica è stato Giorgio Napolitano in persona:”La consultazione informale di emergenza si tenne in coincidenza con la celebrazione al Teatro dell’Opera dei 150 anni dell’Unità d’Italia. A quella consultazione io fui correttamente associato“. L’ex capo dello Stato spiega che dai ragguagli provenienti dalle Nazioni Unite “emergeva l’impossibilità per l’Italia di non fare propria la scelta dell’Onu“. A tal proposito Napolitano svela l’atteggiamento di Silvio Berlusconi rispetto a quella soluzione:”In quella sede informale potemmo tutti renderci conto della riluttanza del Presidente Berlusconi a partecipare all’intervento Onu in Libia. Il Presidente Berlusconi ha di recente ricordato il suo travaglio che quasi lo spingeva a dare le dimissioni in dissenso da una decisione che peraltro spettava al governo, sia pure con il consenso della Presidenza della Repubblica. Che egli abbia evitato quel gesto per non innescare una crisi istituzionale al vertice del nostro paese, fu certamente un atto di responsabilità da riconoscergli ancora oggi. Però, ripeto, non poteva che decidere il governo in armonia con il Parlamento, che approvò con schiacciante maggioranza due risoluzioni gemelle alla Camera e al Senato, con l’adesione anche dell’allora opposizione di centrosinistra. La legittimazione di quella scelta da parte italiana fu dunque massima al livello internazionale e nazionale“.

Leggi anche

Manovra 2025, oggi vertice Governo Meloni/ Emendamenti: taglio tasse ceto medio, flat tax e scuole paritarieSondaggi politici 2024/ Regionali ‘spingono’ il Pd, calo FdI sotto 30%, Lega-FI 9%: attesa per Assemblea M5s…