Pd fuorigioco grazie alla decisione di Bersani di non sostenere il candidato di Renzi; Movimento 5 stelle deciso a giocarsi tutto; Berlusconi vincitore anche se perde. E’ questo lo scenario che Paolo Becchi, intervistato da ilsussidiario.net, immagina per le prossime elezioni in Sicilia. Elezioni che, dice, chi le vincerà, vincerà anche alle prossime politiche. “Con un Berlusconi in grande forma, disposto a cedere a Salvini pur di unire il centrodestra, e un Movimento 5 stelle che non è più quello dei tempi di Casaleggio padre, lo scenario si apre a prospettive inedite”. Ecco quali sono.
Renzi ha annunciato il giro d’Italia in treno: contro chi? Contro il centrodestra o contro Gentiloni e Minniti, che in termini di consenso popolare lo stanno surclassando?
Renzi potrà andare in giro quanto vuole, ma il Pd ha perso le elezioni in Sicilia nel momento in cui Bersani ha detto che appoggerà Fava. Il Pd sembrava rientrato in partita con Alfano, che se è vero che a livello nazionale conta poco o nulla, in Sicilia raccoglie consensi. Un sogno durato poche ore perché Bersani ha annunciato che non segue Renzi, a questo punto il Pd va diviso ed è già perdente.
Quanto contano le elezioni in Sicilia? C’è chi dice molto poco.
Invece contano parecchio. Lo si capisce da come i 5 stelle stanno puntando tutto su queste elezioni e siamo solo all’inizio, d’ora in poi saranno concentrati solo ed esclusivamente sulla Sicilia. Stanno preparando una squadra di super fedelissimi e anche di gente preparata. E pensare che il centrosinistra avrebbe potuto vincere.
Cosa succederà al Pd se perde?
Cosa succederà sull’immediato non lo sappiamo, ma teniamo presente che l’anno prossimo si va al voto e il Pd sarà molto penalizzato. Non riuscendo a trovare un accordo tra le forze di centrosinistra è destinato a perdere in Sicilia e a livello nazionale. Ritengo che Bersani faccia un errore, perché così perdono tutti, il Pd e anche lui.
Berlusconi in Sicilia (e non solo) è stato messo ai margini da Salvini, pare rassegnandosi a Musumeci mentre voleva Armao. O farà un colpo di teatro dei suoi?
Berlusconi il colpo lo ha già fatto, è il vero vincitore delle elezioni in Sicilia anche se perde.
In che senso?
E’ vero che ha dovuto inghiottire un candidato che non gli piaceva, ma lo ha fatto perché le elezioni nazionali sono fra pochi mesi, e non ha voluto rompere con la Lega in vista del voto nazionale. Comunque non è detto che Musumeci perda. Dipenderà molto da come andrà la campagna elettorale, inoltre una parte dell’elettorato di Alfano è rimasto legato a Berlusconi e il voto lo darà a lui. Musumeci se la può giocare. Se vince il merito è di un Berlusconi che si sposta a fare campagna elettorale sul territorio, Berlusconi la differenza l’ha sempre fatta e può farla anche questa volta. Se perdono potrà dire: con la linea Meloni e Salvini si partecipa ma si perde sempre. Vogliamo vincere? Si fa come in Liguria e allora si vince.
Spostiamoci sulle politiche: la legge elettorale cambierà secondo lei? Si fa un patto Berlusconi-Renzi?
Secondo me l’idea delle larghe intese è finita. Berlusconi ci ha pensato seriamente, lui è uno che si lascia aperte tutte le possibilità, bisognerà poi vedere con che sistema si va a votare. Mi sembra abbastanza chiaro da come si muove in Sicilia che ci tiene all’alleanza, altrimenti avrebbe potuto dire no a Musumeci.
Se come dice lei il Pd perde anche alle nazionali, che scenario avremo?
La risposta dipende dal sistema elettorale. Presumo che essendo i nostri parlamentari incapaci di farne una, visto che hanno tentato due volte e le hanno fatte tutte e due anticostituzionali, la soluzione, tenendo conto dei tempi stretti, è tentare di rendere omogenea l’attuale al Senato e alla camera. In questo modo avremo un sistema sostanzialmente proporzionale con il premio al 40%. Il centrodestra è in notevole ascesa così come lo è il Movimento 5 stelle.
Dunque?
L’ipotesi più plausibile non sono le larghe intese, semmai nel caso il centrodestra non ce la faccia è una alleanza tra 5 stelle e i resti del Pd o i partitini di sinistra. Con un sistema proporzionale diventano il primo partito, e l’incarico va a loro.
Ma i 5 stelle non sono quelli che non si alleano con nessuno, o hanno cambiato strategia?
Quel movimento e quell’epoca alla Casaleggio padre è finita, aspirano ad andare al governo a qualunque condizione, anche con il diavolo. Ovviamente prima delle elezioni si negherà tutto, poi si fa una votazione sul blog, con quei quattro che partecipano, e si chiede di poter fare un’alleanza di partiti di governo.
Il caos Raggi non porterà via voti?
Sì, ma sarà una perdita bilanciata da Cancellieri. E’ quello che vuole Grillo: riconosciamo che con la Raggi abbiamo sbagliato ma guardate quello che stiamo facendo in Sicilia e onestamente con un Crocetta che non ha fatto nulla ci vuol ben poco a fare qualcosa. E a quel punto possono puntare al governo. Chi vince in Sicilia ipoteca il risultato delle politiche, il discorso è però aperto.